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Mononucleosi infettiva: sintomi, cure, alimenti per accelerare la guarigione

La mononucleosi infettiva – detta anche la malattia del bacio – è un’infezione virale che causa affaticamento, febbre, ed un ingrossamento dei linfonodi.

La mononucleosi infettiva

La mononucleosi infettiva – detta anche la malattia del bacio – è un’infezione virale, dovuta al virus di Epstein-Barr, che causa alle persone che ne sono colpite un’estremo affaticamento, febbre alta e l’ingrossamento dei linfonodi.

L’astenia può persistere per settimane o mesi. Sebbene la guarigione dalla malattia sia di solito completa, occasionalmente si possono verificare gravi complicanze.

Oltre il 90% della popolazione mondiale entra in contatto con il virus, nei primi anni di vita, durante l’adolescenza o in età adulta. Nei paesi industrializzati l’infezione è più frequente nei giovani tra i 15 ed i 30 anni e meno comune nei bambini. Nei paesi in via di sviluppo invece l’infezione colpisce frequentemente i bambini in età pediatrica (fonte: ISSS).

I sintomi della mononucleosi infettiva

I sintomi della mononucleosi appaiono solitamente dalle 4 alle 6 settimane dopo l’infezione. Nei bambini piccoli questo suo periodo di incubazione potrebbe essere più breve.

A. i suoi sintomi più comuni

I sintomi più comuni di questa malattia sono costituiti:

  • da un estremo affaticamento,
  • dal mal di gola,
  • dalla febbre,
  • dal mal di testa,
  • da dei dolori sparsi nel corpo,
  • dai linfonodi ingrossati nel collo e nelle ascelle,
  • dalle tonsille gonfie,
  • da eruzioni cutanee,
  • dall’ingrossamento del fegato e/o della milza.

B. quelli tipici

Tra questi, i tre sintomi tipici della mononucleosi sono il mal di gola, la febbre, e l’ingrossamento dei linfonodi del collo che diventano dolenti.

Tuttavia la caratteristica più tipica della mononucleosi, quella che aiuta i medici a distinguerla dalle altre infezioni batteriche e virali della gola, è un’affaticamento intenso e debilitante che accompagna gli altri sintomi e che può durare per mesi dopo che si sono risolti.[1]

C. le complicanze

La maggior parte delle persone contrae la mononucleosi infettiva senza avere complicanze: mononucleosi che si risolve da sola entro alcune settimane. Tuttavia in alcuni casi si hanno alcune complicanze come,

  1. l’ostruzione delle vie aeree superiori,
  2. la sindrome da affaticamento cronico,
  3. alcune malattie neurologiche,
  4. una citopenia severa (cioè una riduzione del numero di cellule nel sangue),
  5. l’epatite,
  6. la rottura della milza. 
    • Secondo delle ricerche pubblicate sullo Yale Journal of Biology and Medicine, la rottura spontanea della milza è una complicazione rara della mononucleosi infettiva che si verifica nello 0.1-0-5% dei pazienti.[2]
    • La milza è vulnerabile alle rotture entro le 4-6 settimane da quando si manifestano i sintomi della mononucleosi.
    • Alcuni sintomi di una milza ingrossata comprendono: -un dolore ed un indolenzimento dell’area circostante, nella parte in alto a sinistra dell’addome; -una indigestione e sensazione di fastidio durante i pasti; -un dolore quando si respira a fondo o quando ci si muove.

La diagnosi della mononucleosi infettiva

Il medico di famiglia potrebbe sospettare una mononucleosi basandosi sui suoi segni e sintomi, sulla sua durata, su un esame obiettivo. Cercherà dei segni come,

  • un ingrossamento dei linfonodi, delle tonsille, del fegato o della milza,
  • e osserverà come questi segni si collegano ai sintomi che gli vengono descritti.

Se c’è la necessità di ulteriori conferme, per ricercare nel sangue gli anticorpi per il virus di Epstein-Barr può essere fatto un monotest. Questo test di screening fornisce dei risultati in giornata. Però potrebbe non individuare l’infezione durante la prima settimana di malattia. Un differente test anticorpale ha bisogno di più tempo per dare il risultato, ma può individuare la malattia persino entro la prima settimana dalla comparsa dei sintomi.

Il medico potrebbe utilizzare altri esami del sangue per ricercare un elevato numero di globuli bianchi (linfociti), o per evidenziare un loro aspetto anomalo. Questi esami del sangue non confermano direttamente la mononucleosi, ma potrebbero suggerirla come possibilità.

Le sue cause più comuni

Il virus di Epstein-Barr (EBV) è la causa più comune di una mononucleosi infettiva che però può essere causata anche da altri virus. L’EBV (conosciuto anche come Herpesvirus umano 4) è uno degli otto virus facenti parte della famiglia degli herpes, ed è uno dei virus più comuni negli esseri umani.

Questo virus colpisce in tutto il mondo. Ad un certo punto della loro vita, la maggior parte delle persone ne viene infettata. I ricercatori ipotizzano che l’EBV ed altri virus della famiglia degli Herpes si siano co-evoluti assieme ai propri ospiti nel corso di milioni di anni. Durante questo tempo, hanno sviluppato delle strategie sofisticate per sopravvivere e per diffondersi.[3]

Secondo una ricerca pubblicata in Clinical & Translational Immunology, l’EBV infetta almeno il 90% della popolazione mondiale, la maggior parte della quale non presenta una malattia visibile.

Le infezioni da EBV nei bambini solitamente non causano i sintomi della mononucleosi infettiva, oppure sono così leggeri da sembrare i sintomi di una breve malattia infantile. Ma nel 50% degli adolescenti l’infezione da EBV causa una mononucleosi infettiva.[4]

Una ricerca condotta alla University of Georgia ipotizza che la mononucleosi sia più comunemente presente nei soggetti dai 5 ai 25 anni d’età, specialmente nella fascia 16-20 anni.

In questo gruppo di persone, circa un soggetto su tredici che lamenti mal di gola ha la mononucleosi.[5] Secondo i ricercatori, l’infezione da EBV tra gli adolescenti ed i giovani adulti, si diffonde primariamente attraverso il bacio «alla francese». È stato anche ipotizzato che i rapporti sessuali rendano più probabile la sua trasmissione.

Il come invece i preadolescenti possano contrarre l’EBV non è ancora noto: alcuni studi suggeriscono che possano venire infettati dai loro genitori o da fratelli che abbiano portato l’EBV nelle proprie secrezioni orali.[6]

La contagiosità della mononucleosi infettiva

Il virus che causa la mononucleosi si diffonde tipicamente attraverso i fluidi corporei, in particolare attraverso la saliva. Tuttavia questa malattia può diffondersi anche attraverso il sangue, le trasfusioni di sangue ed i trapianti d’organo.

La maggior parte degli adulti è stata esposta al virus di Epstein-Barr. La maggior parte ha creato degli anticorpi e diventa immune così che non contrae più la mononucleosi. Tuttavia sebbene i sintomi della malattia scompaiano, queste persone porteranno sempre con sé il virus.

Quindi una volta che il virus è nel corpo, vi rimarrà in stato inattivo. Potrebbe riattivarsi senza causare dei sintomi. Questo succede quando ci si contagia con altri col virus: non ha importanza quanto tempo sia passato dall’infezione iniziale.

Se sai di aver contratto una mononucleosi attiva, evita di contagiare gli altri limitando il contatto stretto con loro finché i suoi sintomi non siano scomparsi. Evita di baciare chiunque e di condividere i bicchieri dove bevi, le cannucce, le posate, gli stick per le labbra o gli spazzolini.

Secondo gli esperti, il virus di questa malattia può sopravvivere su un oggetto almeno finché questo stesso oggetto rimane umido.[7

La misura preventiva migliore è di fare attenzione quando si frequentano persone che mostrano i sintomi della mononucleosi. Dato che sono necessarie alcune settimane affinché i sintomi della malattia compaiano, una persona affetta dal virus può diffondere la mononucleosi senza saperlo.

Chiunque abbia contratto il virus in passato, non svilupperà alcun sintomo poiché il suo corpo è ormai immune. Solamente le persone che prima non hanno mai avuto la mononucleosi dovrebbero preoccuparsi al riguardo di poter contrarre il virus.

La sua durata e la sua sintomatologia

La maggior parte delle persone colpite dalla mononucleosi infettiva si ristabilisce in 2-4 settimane ma i suoi sintomi come, l’affaticamento, i linfonodi ingrossati, e la milza gonfia potrebbero durare per diverse settimane.

A volte, l’affaticamento, il dolore muscolare, ed il bisogno di sonno possono durare per 6 mesi ed oltre, persino dopo la risoluzione dell’infezione.[8]

Come gli altri virus appartenenti alla famiglia degli herpes, l’EBV può rimanere nel corpo in stato dormiente senza causare dei sintomi. Potrebbe riattivarsi in ogni momento, specialmente durante periodi di stress.

Uno studio del 2010, pubblicato su Clinical and Experimental Medicine, ha riscontrato una differenza significativa tra i tassi di infezione da EBV e la riattivazione in quei partecipanti alla ricerca che avevano dei livelli elevati di epinefrina e di cortisone: ciò suggerisce che un aumento degli ormoni dello stress possa causare un ritorno del virus.[9]

L’infezione attiva cronica da EBV è rara in tutti i casi, eccetto che nelle persone con problemi immunitari, ad esempio nei soggetti affetti da HIV o nei pazienti trapiantati.

La cura della mononucleosi

Contro il virus della mononucleosi non esiste un trattamento specifico. I trattamenti della malattia sono di supporto e possono essere costituti da farmaci con diverse azioni farmacologiche.

Gli antibiotici: gli antibiotici non hanno effetto dato che l’infezione è causata da un virus.

I corticosteroidi: i corticosteroidi vengono spesso prescritti per trattare le complicazioni infiammatorie come le ostruzioni respiratorie od i fenomeni autoimmuni: per ridurre il gonfiore, il rossore e il prurito.

L’assunzione di corticosteroidi può causare però alcuni problemi, può ridurre la resistenza alle infezioni e, di conseguenza, rendere le infezioni più difficili da curare.

Alcuni effetti collaterali possibili derivanti dall’uso di corticosteroidi comprendono: un aumento dell’appetito, l’indigestione, nervosismo ed irrequietezza.[10]

Gli analgesici: per alleviare alcuni sintomi della mononucleosi come il mal di testa e i dolori nel resto del corpo, vengono solitamente assunti degli analgesici da banco.

Sii però consapevole che un’overdose da paracetamolo (il principio attivo di farmaci quali la Tachipirina®) è una delle forme più comuni di avvelenamento a livello globale.

Gli adulti non dovrebbero assumerne più di 4000 mg al giorno, e dato che sono numerosi i medicinali che contengono paracetamolo, potresti assumerne più di quanto credi, nel caso utilizzassi più di un tipo di medicinale alla volta.

Un’altra cosa da tenere in mente quando si assumono dei medicinali analgesici da banco, è che tutti gli antidolorifici interferiscono con le normali funzioni del sistema nervoso: cambiano il modo in cui i nostri nervi comunicano le sensazioni di dolore quando questo si verifica nei vari punti del corpo.

Quando vengono assunti per alleviare il dolore associato alla mononucleosi – il quale dolore è bene ripetere può durare per settimane o persino mesi – c’è la possibilità di finere per assumerne troppi, subendo dei potenziali effetti collaterali multipli e perfino l’avvelenamento.

Gli antivirali: per il trattamento dei sintomi della mononucleosi, specialmente nei casi gravi, alcuni medici potrebbero consigliare degli agenti antivirali, come acyclovir e valacyclovir. Considera questi tipi di trattamento con molta attenzione, a causa del potenziale rischio di una loro tossicità farmacologica.[11]

7 sostanze alimentari utili ad accelerare la guarigione

Alcuni rimedi naturali possono potenziare l’azione dei trattamenti prescritti dal medico e favorire il riposo della persona colpita dalla mononucleosi. Eccone alcuni.

1. l’echinacea

Echinacea
Echinacea

Molte sostanze chimiche contenute nell’echinacea sono dei potenti stimolatori del sistema immunitario, e possono fornire un significativo valore terapeutico.

Le ricerche hanno mostrato che l’echinacea ha effetti antivirali e può essere consumata per fermare le infezioni ricorrenti. Aiuta inoltre ad alleviare il dolore associato al mal di testa ed al mal di gola, ed ai dolori sparsi per il corpo.

Per approfondire la conoscenza di questa pianta rimandiamo questo articolo: Echinacea proprietà e benefici.

2. l’aglio crudo

Aglio (Allium sativum L.)
Aglio (Allium sativum L.)

L’aglio crudo ha proprietà antimicrobiche e antivirali, e per questa ragione viene utilizzato per trattare molte malattie infettive. Per saperne di più sui benefici e le proprietà dell’aglio leggi anche: Aglio, proprietà benefiche

3. la radice di liquirizia

liquirizia afte

La radice di liquirizia è una potente erba antivirale grazie al suo contenuto di triterpenoidi. Ha effetti immunostimolanti ed agisce come un rimedio per la tosse e il mal di gola. Aiuta anche ad alleviare il dolore, un sintomo comune della mononucleosi.

4. i probiotici

probiotici migliori

I probiotici aiutano a guarire il nostro intestino e supportano il nostro sistema immunitario. Possono aiutare a ridurre il rischio di alcune malattie infettive ed a potenziare la funzione immunitaria.

Alcuni studi ipotizzano che i probiotici siano in grado di ridurre i rischi e la durata dei sintomi respiratori dell’infezione, e che possano innescare dei meccanismi antivirali.[12]

5. il complesso vitaminico del Gruppo B

Le vitamine B aiutano a combattere l’affaticamento, ad aumentare l’energia, a migliorare l’umore e le funzioni cognitive.[13]

Assumi un integratore alimentare di vitamine B, oppure mangia alimenti ricchi di vitamine B6 e B12 come il salmone, il formaggio fresco, il latte intero, l’aglio, le patate dolci, le banane.

6. il magnesio

Magnesio marino

Alle persone affette da un affaticamento cronico può essere di aiuto aggiungere alla loro dieta dei cibi ricchi di magnesio. Tra questi cibi, ci sono gli spinaci, le bietole, i semi di zucca, lo yogurt, il kefir (o chefir), le mandorle, i fagioli neri, l’avocado, i fichi e le banane.

Il magnesio aiuta a superare l’affaticamento, migliora i livelli di energia e favorisce la funzione nervosa.

7. molta acqua

Rimanere idratati è importante perché ci aiuta a rimuovere le tossine dal corpo e ad accelerare il processo di guarigione. Evita le bevande “sportive” od i succhi di frutta: contengono zuccheri e sostanze chimiche che possono causare infiammazioni nel corpo.

Alcune avvertenze

Quando soffri di mononucleosi, prima di assumere degli integratori parlane con il tuo medico. Dovresti contattare il medico in particolare se,

  • accusi un dolore intenso nella parte in alto a sinistra del tuo addome perché potresti aver subito una rottura di milza o un suo ingrossamento (questo succede solitamente a causa di un colpo all’addome ed è raro invece  che succeda in circostanze normali),
  • le tue tonsille diventano così gonfie da causarti dei problemi a respirare o ad inghiottire.

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