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Infiammazione intestinale: cause, cosa mangiare di preferenza

Sono spesso contrastanti e sovente fonti di confusione le informazioni circa i trattamenti dietetici riguardanti le malattie infiammatorie dell’intestino, per cui bisognerebbe sempre far riferimento ad un medico evitando il fai da te. Certamente però è molto importante anche un’alimentazione specifica adatta a queste malattie. Proviamo a fare il punto della situazione.

Le malattie infiammatorie intestinali (IBD)

Il termine malattie infiammatorie intestinali -IBD- (inflammatory bowel disease) indica diverse malattie croniche a carattere flogistico.

I loro sintomi possono essere di diversa natura, intestinali, extraintestinali, sintomi diversi.

Le diagnosi,  si fondano di solito sulla storia clinica dei singoli pazienti e sugli degli esami di laboratorio.

Recenti studi hanno rilevato che circa l’11% dei soggetti affetti da queste malattie ha, o ha avuto, un familiare con queste malattie.

Le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI)

Quando si parla di queste malattie, solitamente ci si riferisce a due specifiche – tra le più comuni – malattie intestinali: il morbo di Crohn, la colite ulcerosa.

1. Il morbo di Crohn (MC)

La malattia di Crohn è una malattia infiammatoria cronica, le cui cause sono ancora sconosciute. Può coinvolgere qualsiasi porzione del tubo digerente. Quest’infiammazione può estendersi interamente attraverso la parete intestinale, causando spesso,

  • una diarrea,
  • una stenosi (restringimento),
  • delle fistole (aperture di comunicazione anormali),
  • un malassorbimento,
  • la necessità di resezioni chirurgiche di alcune porzioni del tubo digerente.

2. La colite ulcerosa (CU)

La colite ulcerosa è una malattia infiammatoria del colon, o intestino crasso, che spesso è accompagnata da una diarrea sanguinolenta.

Questa infiammazione non attraversa l’intera parete dell’intestino e, pertanto non provoca fistole o perforazioni intestinali. Tuttavia, un’intensa infiammazione potrebbe richiedere un intervento chirurgico per la rimozione dell’area interessata.

3. Le malattie infiammatorie croniche intestinali non classificate.

Quelle malattie che invece presentano degli aspetti comuni a queste due malattie vengono definite malattie infiammatorie croniche intestinali non classificate.

4. La colite indeterminata

Il termine colite indeterminata è riservato a quei casi con reperti chirurgici che presentano alcuni aspetti anatomo-patologici comuni ad entrambe le patologie.[1]

Attualmente non ci sono cure per le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI) che possano essere efficaci per tutti.

Le cose da poter fare in presenza un’infiammazione intestinale

Per quanto attiene poi alle informazioni circa i trattamenti dietetici per le malattie infiammatorie dell’intestino, queste sono spesso fonte di confusione, e molte persone ricevono informazioni contrastanti che dicono di evitare interi gruppi di alimenti o cibi specifici.

Cercheremo di fare un po’ di chiarezza. Bisognerebbe comunque solo seguire il consiglio di un medico ed evitare qualsiasi rimedio fai da te.

Per prima cosa va detto, in linea generale, che non è necessario evitare di assumere dei cibi, a meno che non peggiorino i sintomi.

E’ preferibile limitare al minimo gli alimenti che si tolgono dalla dieta normale, in modo che questa sia completa ed equilibrata.

Solo una dieta equilibrata infatti, è in grado di mantenere una buona funzionalità del tratto digestivo e la salute in generale.

Ciò premesso, nessuna dieta specifica ha dimostrato di essere in grado di prevenire o di curare una malattia infiammatoria cronica intestinale.

Tuttavia alcune “strategie” possono aiutare a controllare i loro sintomi.

  • Il diario alimentare: sarebbe opportuno tenere un “diario alimentare” dove prendere nota quando i sintomi tendono a peggiorare: questo fatto può aiutarci ad identificare quali per noi sono i cibi problematici.
  • I diversi approcci dietetici: ci sono diversi approcci circa le diete più adatte in assenza di attacchi e durante gli attacchi infiammatori. Di questi parleremo quando parleremo delle macro indicazioni e valide in linea di massima (relativamente ad alcuni casi specifici).

Ad ogni modo, per il tuo caso particolare cerca di fare riferimento ad un dietista o un nutrizionista perché indipendentemente dal tipo di malattia, non si deve limitare eccessivamente la dieta in quanto – è bene ripeterlo – un’alimentazione adeguata è importante.

1. nel caso di una colite ulcerosa

  • Segui una dieta a residuo basso (si tratta di una dieta povera di fibre) per alleviare i dolori addominale e la diarrea.
  • Evita i cibi che possono aumentare la defecazione come frutta e verdura fresca, prugne e bevande contenenti caffeina.
  • Diminuisci nella dieta i dolci concentrati, come i succhi di frutta, le caramelle e le bibite in modo ridurre la quantità di acqua nell’intestino che può contribuire alla formazione di feci acquose.
  • Riduci il consumo di alcool.
  • Prova ad inserire nella tua dieta una maggior quantità di acidi grassi omega-3 , in quanto questi grassi possono avere un effetto anti-infiammatorio: si trovano nei pesci, tra cui nel salmone, sgombro, aringhe e sardine.
  • Dai la preferenza a pasti più piccoli e più frequenti che sono meglio tollerati.
  • Se ti manca l’appetito, e se gli alimenti solidi non li tolleri bene, prendi in considerazione la possibilità di assumere degli integratori alimentari.

2. nel caso di morbo di Crohn

  • Segui una dieta a basso residuo, in modo da alleviare i dolori addominali e la diarrea.
  • Se soffri di stenosi, evita di mangiare noci, semi, fagioli e chicchi.
  • Evita quei cibi che possono aumentare la produzione di feci come la frutta e la verdura fresca, le prugne e le bevande contenenti caffeina.
  • D’altra parte devi sapere che i cibi freddi possono aiutare a ridurre la diarrea.
  • Se hai un’intolleranza al lattosio segui una dieta priva di lattosio: infatti dai 30 ai 90 minuti dopo aver mangiato un gelato o grandi quantità di latte, l’intolleranza al lattosio causa gas, gonfiori, crampi e diarrea.
  • Se le tue feci sono oleose e maleodoranti potresti avere un malassorbimento di grassi: in tal caso è importante che tu venga seguito da un nutrizionista.
  • Sono meglio tollerati e possono massimizzare l’apporto nutrizionale i pasti più piccoli e più frequenti.
  • Se il tuo appetito è diminuito e se non tolleri bene gli alimenti solidi prendi in considerazione la possibilità di assumere degli integratori alimentari.

Cosa mangiare nei casi di sintomatologie dolorose

In questi casi in genere si consiglia l’assunzione di,

  •  fiocchi d’avena,
  • pollo, tacchino o pesce,
  • uova cotte,
    purè di patate,
  • riso,
  • pasta in bianco,
  • pane a lievitazione naturale.

Come far fronte alle conseguenti carenze nutrizionali

Poiché un’alimentazione adeguata è importante anche con queste malattie, occorre integrare la propria alimentazione anche con specifici nutrienti in relazione alle diverse patologie.

1) nelle carenze causate da una colite ulcerosa

Le persone con una colite ulcerosa possono avere un maggior fabbisogno dei seguenti nutrienti:

  • folato (una vitamina del gruppo B),
  • magnesio,
  • calcio,
  • ferro,
  • potassio.

2) nelle carenze causate dal morbo di Crohn

Le persone col morbo di Crohn possono essere maggiormente carenti dei seguenti nutrienti:

 

 

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