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Il ginkgo biloba nei decadimenti cognitivi, di memoria, ed altro

Il ginkgo biloba, noto anche come ginko, ginco, albero di capelvenere, è una pianta antichissima: di 250 milioni di anni. Si traggono dalle sue foglie le sostanze farmacologicamente attive presenti negli integratori e negli altri prodotti a base di ginkgo oggi in commercio.

Il ginkgo biloba ed i suoi benefici effetti

Il ginkgo biloba ha una lunga storia nel trattamento di molti disturbi.

Favorendo l’apertura di vasi sanguigni, giova alla nostra circolazione rendendo il sangue meno appiccicoso.

Oggi il ginkgo biloba viene apprezzato per i suoi benefici effetti sulla memoria, in particolare per la possibilità di mantenerla nitida. Può giovare alla memoria a breve sopratutto negli anziani.

Ha anche delle proprietà antiossidanti. Tra i numerosi componenti chimici delle foglie di ginkgo, si ricordano i flavonoidi ed i terpenoidi, entrambi con effetti antiossidanti:

  • col passare dell’età nell’organismo si accumulano delle particelle nocive chiamate radicali liberi, che possono contribuire all’insorgenza di malattie cardiache, cancro e morbo di Alzheimer;
  • gli antiossidanti – come quelli che si trovano nel ginkgo  biloba – aiutano a combattere i radicali liberi e ad impedire loro di danneggiare le cellule.

Per queste sue proprietà può giovare anche alla salute degli occhi. Anche se non tutti gli studi concordano sul punto, il ginkgo biloba,

  • migliora la funzione cognitiva in un modo clinicamente rilevante nei soggetti affetti da demenza (morbo di Alzheimer compreso),
  • giova nei casi di claudicatio intermittens, un disturbo consistente in una difficoltà di deambulazione,
  • e nei casi di cattiva circolazione del sangue nelle gambe.

Ginkgo biloba: i suoi principi attivi

Nel ginkgo biloba sono stati rilevati più di 40 principi attivi. Solo due di questi sono ritenuti principi attivi medicinali.

  1. i flavonoidi: I flavonoidi sono degli antiossidanti a base vegetale: studi effettuati in laboratorio su degli animali hanno dimostrato che i flavonoidi proteggono i nervi, il muscolo cardiaco, i vasi sanguigni, e la retina.
  2. i terpenoidi: I terpenoidi migliorano come i ginkgolidi il flusso sanguigno grazie ai loro effetti dilatatori, e riducono la viscosità delle piastrine

Le proprietà e gli utilizzi del ginkgo biloba

Secondo delle ricerche di laboratorio condotte su degli animali e su delle persone, il ginkgo può essere utilizzato per trattare alcune condizioni patologiche. Ecco le più comuni.

1. le demenze, tra cui anche il morbo di Alzheimer

In Europa il ginkgo biloba viene ampiamente utilizzato per il trattamento delle demenze. Diversi studi convengono sul fatto che ha un effetto positivo sulla memoria e sulle altre abilità cognitive, nelle persone con l’Alzheimer o con demenza vascolare, una malattia causata da problemi nell’afflusso di sangue al cervello.

Secondo questi studi, il ginkgo biloba può aiutare le persone con il morbo di Alzheimer,

  • a migliorare le prestazioni cerebrali di pensare, di apprendere, di memorizzare a breve;
  • a svolgere con più facilità le attività quotidiane;
  • ad avere migliori comportamenti sociali;
  • a soffrire meno di depressione.

Questi studi sono arrivati a concludere che, alla pari di alcuni farmaci contro l’Alzheimer, il ginkgo biloba può servire a ritardare i sintomi della demenza . Va anche detto però, che gli effetti del ginkgo non sono stati messi a confronto con gli effetti di tutti i farmaci contro l’Alzheimer.

Uno studio condotto nel 2008 su più di 3.000 persone anziane, ha però rilevato che il ginkgo non era migliore del placebo nel prevenire  il  morbo di Alzheimer.

2. la claudicatio intermittens

Considerato che il ginkgo migliora il flusso sanguigno, si è voluta studiare la sua efficacia contro la claudicatio intermittens, un disturbo causato dalla riduzione del flusso di sangue alle gambe per cui chi ne soffre ha delle difficoltà a camminare senza avere dei  forti dolori.

E’ emerso da otto diverse ricerche che le persone che avevano assunto il ginkgo biloba, avevano camminato circa 34 metri in più di quelle trattate con placebo.

Infatti il ginkgo biloba può servire a lenire il dolore alla pari dei farmaci normalmente impiegati contro quel tipo di disturbo. Però, quanto a miglioramento delle distanze di percorrenza, gli esercizi per la deambulazione fatti con regolarità sono più efficaci.

3. l’ansia

Stando ad uno studio recente, uno speciale di estratto di ginkgo biloba altamente biodisponibile – chiamato EGB 761 – potrebbe aiutare ad alleviare anche l’ansia: dopo aver assunto questo estratto specifico alcune persone col disturbo d’ansia generalizzato e col disturbo di adattamento avevano avuto minori problemi di ansia di quelle che avevano preso un placebo.

4. il glaucoma

Una ricerca peraltro non approfondita, ha rilevato che delle persone col glaucoma che avevano preso 120 mg di ginkgo al giorno per 8 settimane, avevano avuto dei miglioramenti.

5. i cali di memoria e di funzioni cognitive

Come già abbiamo detto, è stato dimostrato che il ginkgo biloba aiuta a migliorare la memoria nelle persone con una demenza.

Non è chiaro però se giovi anche alla memoria delle persone anziane sane in cui la perdita è la normale perdita di memoria legata all’età: alcune ricerche hanno rilevato lievi benefici, altre nessun effetto. Secondo alcuni, il ginkgo biloba aiuta a migliorare la memoria e le funzioni cognitive nelle persone sane giovani e sane di mezza età.

A giudizio di alcuni, è utile nel trattamento del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD): la dose migliore sembra essere di 240 mg al giorno.

Spesso il ginkgo viene aggiunto nelle cosiddette barre di nutrizione, nelle bibite e nei frullati di frutta che si assumono per il miglioramento delle funzioni cognitive (anche se tali piccole quantità probabilmente non aiutano molto).

6. la degenerazione maculare

I flavonoidi che si trovano nel ginkgo biloba possono aiutare a fermare – o a ridurre – alcuni problemi legati alla retina, la parte posteriore dell’occhio.

La degenerazione maculare legata all’età (DMLE), spesso chiamata degenerazione maculare senile, è una malattia degli occhi che colpisce la retina. Si tratta di una malattia degenerativa degli occhi che peggiora col passare del tempo, e che è la prima causa di cecità nei paesi sviluppati.

Alcuni ipotizzano che il ginkgo possa aiutare a preservare la visione nei soggetti con una degenerazione maculare legata all’età -DMLE- .

7. la sindrome premestruale

Da due recenti studi era risultato che il ginkgo biloba aveva contribuito a ridurre i sintomi della sindrome premestruale.

8. il fenomeno di Raynaud

Il fenomeno di Raynaud è la manifestazione clinica di un’affezione dei vasi termoregolatori del sistema arterioso periferico degli arti e delle parti distali, cioè di quelle parti più distanti, del corpo.

All’esito di una ricerca è emerso che alcuni soggetti col fenomeno di Raynaud che avevano assunto ginkgo per 10 settimane avevano avuto sintomi minori rispetto a quelli che avevano preso un placebo: al riguardo servono però degli ulteriori approfondimenti.

Le forme con cui si può trovare il ginkgo biloba in commercio

Il ginkgo biloba  lo possiamo trovare sotto forma di,

  • estratti standardizzati, contenenti da 24 a 32% flavonoidi (flavoni glicosidi o eterosidi) e da 6 a 12% terpenoids (lattoni triterpeniche);
  • capsule;
  • compresse;
  • estratti liquidi: tintura, estratto fluido, e glycerite (estratto fluido realizzato utilizzando glicerina).
  • foglie secche per fare il tè.

Da parte di chi, e come va assunto il ginkgo biloba

A. bambini

il ginkgo biloba non deve essere dato ai bambini.

B. adulti

Il ginkgo va preso dai soggetti adulti seguendo modalità diverse, in relazione agli specifici scopi per cui viene utilizzato.

Soggetti adulti con problemi di memoria e con morbo di Alzheimer. Nel corso di numerose ricerche sull’argomento, sono state utilizzate delle dosi di ginkgo biloba da 120 a 240 mg al giorno (titolate in ginkgoplavonoglucosidi da un minimo del  24%  e fino a 32% e terpeni  totali dal 6 al 12% ).

Soggetti adulti con claudicatio intermittens. Negli studi di cui si è appena parlato, erano state utilizzate dosi di ginkgo biloba da 120 a 240 mg al giorno.

Si ritiene che per conoscere quali possono essere gli effetti del ginkgo nei singoli casi specifici, lo si possa provare a prendere per 4 / 6 settimane, e che, per trovare la giusta dose sia opportuno parlarne col medico.

C. donne in gravidanza

Le donne in gravidanza e quelle in allattamento non devono assumere ginkgo biloba.

Effetti collaterali e precauzioni circa il suo l’utilizzo

L’uso di erbe e di prodotti naturali in genere viene largamente impiegato allo scopo di rafforzare l’organismo e la prevenzione e/0 trattamento delle malattie. Anche le piante però possono innescare degli effetti collaterali ed interagire con le altre erbe/piante, con gli integratori o coi farmaci.

Per queste ragioni, in determinate circostanze anche l’assunzione di erbe officinali e/o medicinali dovrebbe avvenire sotto la supervisione di un operatore sanitario qualificato.

Effetti collaterali

Solitamente il ginkgo biloba ha pochi effetti collaterali. In alcuni casi, sono stati riferiti dei disturbi allo stomaco, mali di testa, reazioni cutanee, vertigini.

In alcune persone che avevano preso ginkgo, sono state anche segnalate delle emorragie interne: non è chiaro se il sanguinamento fosse dovuto al ginkgo, od a qualche altra ragione, come (ad esempio) alla combinazione di ginkgo con farmaci anticoagulanti.

Ad ogni modo, se state prendendo dei farmaci per fluidificare il sangue, consultate il vostro medico prima di prendere il ginkgo biloba.

Interventi chirurgici

Si consiglia di smettere di prendere il ginkgo biloba una/due settimane prima di un intervento chirurgico o dentistico, a causa del rischio di emorragie. Avvisate comunque il medico o il dentista se state prendendo il ginkgo.

Epilessia

Non devono assumerlo le persone che hanno l’epilessia, perché il ginkgo biloba potrebbe causare delle crisi epilettiche.

Diabete

Le persone che hanno il diabete dovrebbero chiedere al loro medico prima di prenderlo.

La pianta e le foglie di ginkgo biloba

Il ginkgo biloba, é l’albero più antico al mondo. Può vivere fino a 1000 anni e crescere fino a un’altezza di 36 metri
E’ duro e resistente. Ha rami corti con foglie a forma di ventaglio che hanno colori brillanti in autunno.
Ha frutti commestibili dall’odore cattivo che possono provocare irritazioni.
Le sue foglie contengono molti benefici elementi (flavonoidi, oli essenziali, resine e terpeni).
Anche se la medicina tradizionale cinese ha utilizzato per migliaia di anni sia la foglia di ginkgo, sia il suo seme, la ricerca moderna si concentra sull’estratto di foglie verdi di ginkgo biloba essicate.

Ginkgo Biloba
By Philipp Franz von Siebold and Joseph Gerhard Zuccarini (Flora Japonica, Sectio Prima (Tafelband).) [Public domain], via Wikimedia Commons

Le interazioni del ginkgo biloba con i farmaci

Non dovreste usare il ginkgo biloba senza averne prima parlato col medico se state assumendo uno qualsiasi dei farmaci seguenti. Infatti può interagire anche coi farmaci, anche con quelli non soggetti a prescrizione medica.

Farmaci per il fegato

Il ginkgo biloba può interagire con i farmaci che vengono elaborati attraverso il fegato. E’ bene, perciò sentire prima il medico.

Farmaci antiepilettici, detti farmaci anti-sequestro

Alte dosi di ginkgo biloba potrebbero interferire con l’efficacia dei farmaci anti-sequestro: questi farmaci comprendono la carbamazepina (Tegretol) e l’acido valproico (Depakote).

Farmaci antidepressivi

L’assunzione di ginkgo biloba assieme ai farmaci antidepressivi  inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), può aumentare i rischi di sindrome serotoninergica, una condizione pericolosa per la vita.

Il ginkgo biloba può amplificare sia gli effetti positivi sia quelli negativi degli antidepressivi conosciuti come I-MAO, quali fenelzina (Nardil).

Tra i farmaci inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) si ricordano i seguenti medicinali:

  • Citalopram (Celexa).
  • Escitalopram (Lexapro).
  • Fluoxetina (Prozac).
  • Fluvoxamina (Luvox).
  • Paroxetina (Paxil).
  • Sertralina (Zoloft).

Farmaci contro la pressione alta

Il ginkgo biloba può abbassare la pressione sanguigna. Perciò se viene preso con farmaci per la pressione arteriosa, potrebbe provocare eccessivi cali di pressione.

Farmaci per fluidificare il sangue

Il ginkgo biloba potrebbe aumentare il rischio di sanguinamento, soprattutto se si stanno prendendo anche degli anticoagulanti, come il warfarin (o warfarina), il clopidogrel e l’aspirina.

L’alprazolam (Xanax)

Il ginkgo biloba può rendere meno efficace il Xanax, ed interferire con l’efficacia di altri farmaci per l’ansia.

L’ibuprofene

Proprio allo stesso modo del ginkgo, anche il FANS ibuprofene aumenta il rischio di sanguinamento.

Farmaci per abbassare la glicemia

Il ginkgo biloba può alterare l’efficacia clinica dell’insulina. Se hai il diabete, non si dovresti assumere ginkgo senza prima averne parlato con il medico.

La cylosporina

Il ginkgo biloba aiuta a proteggere le cellule del corpo durante il trattamento con la ciclosporina (principo attivo con effetto immunosoppressivo) .

Farmaci diuretici tiazidici (farmaci diuretici utilizzati nel trattamento dell’ipertensione)

Ci sono possono essere dei rischi per le persone che assumono un diuretico tiazidico ed anche ginkgo biloba. Perciò è opportuno rivolgersi al medico prima di prendere il ginkgo.

Il trazodone (in Italia, Trittico)

E’ stato riferito il caso di una persona anziana col morbo di Alzheimer andata in coma dopo l’assunzione di ginkgo e trazodone (sostanza questa avente effetti ansiolitici, depressivi ed ipnotici).

Fonti
  1. An Overview of Systematic Reviews of Ginkgo biloba Extracts for Mild Cognitive Impairment and Dementia, https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5138224/
  2. Ginkgo biloba: indications, mechanisms, and safety, https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23538078
  3. A Systematic Review and Meta-Analysis of Ginkgo biloba in Neuropsychiatric Disorders: From Ancient Tradition to Modern-Day Medicine, https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3679686/
  4. Efficacy and adverse effects of ginkgo biloba for cognitive impairment and dementia: a systematic review and meta-analysis. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25114079

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