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Esami del sangue completi: emocromo, profilo lipidico ecc…

Se ti interessa comprendere almeno a grandi linee i risultati degli esami del sangue, puoi salvare una copia di questa pagina tra i tuoi bookmarks. Potrai anche condividerla con le persone a te più care, che potrebbero esserne anche interessate.

Introduzione

Ti sarà certamente capitato di leggere una di quelle “rassegne” di acronimi e di abbreviazioni che illustrano i risultati degli esami del sangue e di chiederti cosa volessero dire esattamente.

Eccoti allora una guida semplificata che potrà esserti utile per capire, o almeno a sapere a cosa si riferiscono, i valori delle tue analisi del sangue in modo da poter poi meglio comprendere cosa ti dirà il medico quando ti parlerà di questi esami.

Per ottenere risultati precisi dai test, dovrai seguire le istruzioni del tuo medico in preparazione dell’esame: potrebbe ad esempio chiederti di non mangiare e di bere solo acqua per un periodo che può andare da poche ore a 12 ore prima.

Seguile bene, altrimenti i risultati del tuo test verranno alterati, rendendo necessari ulteriori test o perfino farmaci inutili.

Se non capisci granché circa i tuoi risultati, sappi che puoi fare domande al medico: i medici sono molto impegnati, ma tu hai diritto ad essere informato.

Conoscere e capire questi importanti parametri è essenziale per gestire la tua salute in modo proattivo.

Gli esami di laboratorio del sangue

Ci sono molti esami clinici di laboratorio. Tra quelli che analizzano i liquidi corporei, i più comuni sono quelli delle urine e del sangue. L’esame del sangue é uno strumento a disposizione del medico per lui essenziale.

Spesso in occasione di una visita medica il tuo medico ti prescriverà un prelievo di sangue per fare un emocromo completo o altri esami, come ad esempio il profilo lipidico (il quale misura i livelli di colesterolo ed elementi ad esso correlati).

I test ematici gli permettono infatti di avere un’analisi dettagliata circa qualsiasi marcatore di malattia, circa i nutrienti ed i prodotti di scarto presenti nel tuo sangue, così pure circa il funzionamento di vari organi (ad esempio reni e fegato).

Fatte queste premesse, per prima cosa illustreremo il significato di alcuni dei parametri e sigle più comuni, con a fianco descrizione di molti dei relativi componenti.

Le sigle delle unità di misura degli esami del sangue

Nei diversi esami del sangue si fa riferimento a delle unità di misura che possono essere diverse da tipo di esame a tipo di esame.

Riportiamo nella seguente tabella le sigle maggiormente utilizzate negli esami del sangue, con a fianco le relative abbreviazioni in modo da poterle decodificare/interpretare.

cmm cellule per millimetro cubo
fL (femtolitro) frazione di un milionesimo di litro
g/dL grammi per decilitro
IU/L unità internazionali per litro
mEq/L milliequivalenti per litro
mg/dL milligrammi per decilitro
mL millilitri
mmol/L millimoli per litro
ng/mL nanogrammi per millilitro
pg (picograms) un trilionesimo di grammo

Gli indicatori ed i relativi valori normali delle analisi chimiche (o indicatori metabolici)

Il sangue contiene molte sostanze essenziali: zuccheri, proteine, vitamine, enzimi, minerali, lipidi.

Gli indicatori riguardanti questi elementi ci danno delle informazioni circa il funzionamento di un qualsiasi organo e di un qualsiasi sistema dell’organismo nel suo insieme. E’ quindi importante saperli valutare correttamente.

ALT (alanina aminotransferasi)

Valori normali: da 8 a 37 IU/L

Questo test valuta i livelli dell’enzima epatico ALT. Quando il fegato sta bene, il dato di questo esame dovrebbe rientrare nei valori normali.

  • Valori più elevati potrebbero invece indicare un danno al fegato.

Albumina

Valori normali: da 3.9 a 5.0 g/dL

I livelli di albumina (una proteina prodotta dal fegato) possono essere un indicatore dell’esistenza di problemi al fegato o ai reni.

Rapporto A/G (albumina/globulina) o test delle proteine totali

Rapporto normale: leggermente maggiore di 1 in favore dell’albumina

Nel sangue ci sono due tipi di proteine, l’albumina (vedi sopra) e la globulina.

L’esame del rapporto A/G  (albumina/globulina) mette a confronto i livelli di queste due proteine.

  • Elevati livelli di proteine potrebbero indicare una condizione medica che necessita di attenzione.

Fosfatasi alcalina

Valori normali: da 44 a 147 IU/L

Questo enzima è coinvolto sia nel funzionamento del fegato che a quello delle ossa. Quindi un suo aumento potrebbe indicare l’esistenza di patologie epatiche, oppure ossee.

AST (aspartato transaminasi)

Valori normali: da 10 a 34 IU/L

Questo enzima si trova nei tessuti del cuore e del fegato. Quindi un suo aumento suggerisce la possibilità di problemi che potrebbero verificarsi in uno o in entrambi questi  organi.

Bilirubina

Valori normali: da 0.1 a 1.9 mg/dL

Questo indicatore ci fornisce delle informazioni circa le funzioni di fegato e reni, circa i problemi dei dotti biliari e l’anemia.

BUN (azotemia nel sangue)

Valori normali: da 10 a 20 mg/dL

Anche questo indicatore misura le funzioni renali ed epatiche.

  • I suoi valori alti potrebbero indicare l’esistenza di problemi nella funzionalità dei reni.
  • Anche alcuni farmaci, ed una dieta ricca di proteine possono alzare i livelli dell’azotemia.

Rapporto BUN/creatinina

Rapporto BUN/creatinina normale: da 10:1 a 20:1 (gli uomini e gli anziani potrebbero presentarlo leggermente più alto)

Il BUN (Blood Urea Nitrogen), o indice di azoto ureico è un indicatore della salute dei reni.

Questo rapporto ci dice se i reni stanno eliminando in modo corretto i prodotti di scarto.

  • Gli alti livelli di creatinina, un prodotto secondario delle contrazioni muscolari che viene escreto attraverso i reni, indicano una ridotta funzionalità renale.

Calcio

Valori normali: da 9.0 a 10.5 mg/dL (gli anziani tipicamente presentano valori più bassi)

Una quantità eccessiva di calcio nel flusso sanguigno potrebbe indicare,

  • l’esistenza di problemi renali,
  • un’attività eccessiva della tiroide o delle paratiroidi,
  • alcuni tipi di cancro come ad esempio il linfoma,
  • problemi pancreatici,
  • oppure una carenza di vitamina D.

Cloruro

Valori normali: da 98 a 106 mEq/L

Questo minerale viene spesso misurato assieme ad altri elettroliti.

Una dieta ricca di sali, e/o alcuni farmaci sono spesso responsabili dell’aumento di cloruro.

  • Un eccesso di cloruro può indicare un ambiente corporeo eccessivamente acido.
  • Potrebbe anche essere un segnale d’allarme in caso di una disidratazione, di un mieloma multiplo, di disturbi renali, o di disfunzioni della ghiandola surrenale.

Creatinina

Valori normali: da 0.5 a 1.1 mg/dL per le donne; da 0.6 a 1.2 mg/dL per gli uomini (negli anziani potrebbero essere leggermente più bassi)

I reni elaborano questo prodotto di scarto, quindi un suo aumento potrebbe indicare dei problemi alla funzionalità renale.

Glucosio a digiuno (zucchero nel sangue)

Valori normali: da 70 a 99 mg/dL per l’adulto medio (negli anziani tende ad essere maggiore anche quando sono in salute)

I livelli di glucosio nel sangue possono essere influenzati dal cibo o dalle bevande ingerite di recente, dai  livelli di stress attuali, da eventuali farmaci che si stanno assumendo, e dal momento della giornata.

Il test del glucosio a digiuno viene effettuato dopo almeno 6 ore senza aver assunto alcun cibo o bevanda ad eccezione dell’acqua.

Fosforo

Valori normali: da 2.4 a 4.1 mg/dL

Il fosforo gioca un ruolo importante nella salute delle ossa, ed è correlato ai livelli di calcio.

  • Troppo fosforo potrebbe indicare un problema dei reni o delle ghiandole paratiroidi.
  • L’abuso di alcool, un uso prolungato di antiacidi, un’eccessiva assunzione di diuretici o di vitamina D, e la malnutrizione, sono tutte cause di aumento dei livelli di fosforo.

Potassio

Valori normali: da 3.7 a 5.2 mEq/L

Questo minerale è essenziale per la trasmissione degli impulsi nervosi, per mantenere le corrette funzioni muscolari e per regolare il battito cardiaco.

I diuretici e i farmaci che vengono spesso assunti per trattare l’ipertensione, possono causare una diminuzione dei livelli di potassio.

Sodio

Valori normali: da 135 a 145 mEq/L

Un minerale appartenente alla famiglia degli elettroliti, il sodio, aiuta il corpo a bilanciare i livelli di acqua e facilita gli impulsi nervosi e la contrazione muscolare.

  • Alterazioni dei livelli di sodio potrebbero indicare l’esistenza di una disidratazione, di disturbi delle ghiandole surrenali, di un’eccessiva assunzione di sali, corticosteroidi, o antidolorifici; oppure di problemi al fegato o ai reni.

Gli indicatori ed i relativi valori normali delle analisi del profilo lipidico

Vediamo ora quali sono gli esami che compongono il cosiddetto profilo lipidico. La misurazione del profilo lipidico serve ad individuare l’eventuale rischio di malattie cardiache e vascolari.

Il profilo lipidico è un gruppo di esami che identificano le alterazioni delle quantità di grassi o lipidi presenti nel sangue: in particolare del colesterolo totale, del colesterolo HDL, del colesterolo LDL e dei trigliceridi.

E’ quindi importante per determinare il rischio cardiovascolare. Se uno o più di uno di questi valori si discosta dalla norma, aumenta questo rischio.

Colesterolo totale

Ecco i valori di riferimento “generali”, dal migliore a quello peggiore:

valori normali Meno di 200 mg/dL (meno di 5.18 mmol/L)
valori limite Da 200 a 239 mg/dL (da 5.2 a 6.2 mmol/L)
valori alti Più di 240 mg/dL (più di 6.2 mmol/L)

Questo esame misura i livelli combinati di colesterolo LDL (“cattivo”) e HDL (“buono”).

Il test può essere fatto semplicemente per rilevare i livelli di colesterolo di un individuo, oppure con intenti comparativi (ad esempio, per determinare se funzionano i farmaci o i nutrienti che si stanno prendendo allo scopo di abbassare il colesterolo).

Trigliceridi

Valori normali: da 40 a 160 mg/dL

Questi grassi si trovano nel flusso sanguigno e possono contribuire a dare disturbi cardiaci e altri problemi di salute.

Colesterolo HDL (buono)

Conosciuto anche come colesterolo buono, l’HDL (lipoproteine ad alta densità) ci protegge dalle patologie cardiache. I suoi valori bassi sono dei fattori di rischio di queste patologie.

Eccolo indicativamente quali sono quelli buoni e quali i meno buoni:

i valori migliori più di 60 mg/dL
i valori buoni da 50 a 60 mg/dL
i valori scarsi meno di 40 mg/dL per gli uomini; meno di 50 mg/dL per le donne

Colesterolo LDL (cattivo)

Conosciuto anche come colesterolo cattivo, l’LDL (lipoproteine a bassa intensità) è quella sostanza che ostruisce le  nostre arterie e che è correlata alle patologie cardiache.

I suoi valori “generali” di riferimento – dal migliore a quello peggiore:

valori ottimali meno di 100 mg/dL
valori quasi ottimali da 100 a 129 mg/dL
valori limite da 130 a 159 mg/dL
valori alti da 160 a 189 mg/dL
valori molto alti più di 189 mg/dL

Rapporto colesterolo totale/HDL

Ecco le relative linee guida fornite dell’American Heart Association:

 rapporto ottimale rapporto di 3.5  a  1
rapporto normale rapporto di 5  a  1, o meno

Questo rapporto costituisce un altro modo di verificare il rischio di contrarre patologie cardiache.

Viene determinato dividendo i livelli di colesterolo HDL per il colesterolo totale.

Ma non preoccuparti dei calcoli – vengono solitamente eseguiti dal laboratorio, quindi il tuo medico ti dirà semplicemente qual è questo rapporto.

Più avanti parleremo dei risultati del test dell’emocromo e di altri esami, tra i quali quelli alla tirodide e quello per la vitamina D.

Gli indicatori ed i relativi valori normali dell’esame dell’emocromo completo (esame emocromocitometrico)

Il test dell’emocromo prende in considerazione gli elementi cellulari presenti nel sangue, ovvero i globuli rossi, i vari globuli bianchi, e le piastrine.

Qui di seguito indichiamo una lista delle componenti che vengono solitamente misurate, assieme ai loro valori tipici.

Se il tuo medico dice che stai bene ma i tuoi esami mostrano risultati differenti dallo spettro indicato qui, non allarmarti: alcuni laboratori interpretano i risultati dei test in modo leggermente diverso da altri, quindi non prendere questi valori come riferimento assoluto.

Comunque si tratta di un esame che serve sopratutto per una valutazione completa dal punto di vista fisico o per stabilire se vi è un’infezione in corso.

Dà informazioni circa tre tipologie di cellule, i globuli rossi, i globuli  globuli bianchi, le piastrine.

Conta leucocitaria (conta dei globuli bianchi)

Valori normali: da 4,300 a 10,800 cmm

I globuli bianchi aiutano l’organismo a combattere le infezioni.

  • Quindi una conta leucocitaria alta, potrebbe essere utile ad identificare queste patologie.
  • Potrebbe anche indicare una leucemia, in quanto questa può causare un aumento nel numero di globuli bianchi.
  • Dall’altro lato, un numero troppo esiguo di leucociti potrebbe essere dovuto a specifici farmaci o ad altri disturbi.

Conta differenziale dei leucociti o globuli bianchi

La formula leucocitaria – chiamata anche conta differenziale dei globuli bianchi – determina la percentuale di ciascuno dei seguenti cinque tipi di globuli bianchi che sono presenti nel sangue.

Ecco i valori che sono ritenuti normali:

neutrofili Da 40% a 60% del totale
linfociti Da 20% a 40%
monociti Da 2% a 8%
eosinofili Da 1% a 4%
basofili Da 0.5% a 1%

Questo esame misura il numero, le forme e le dimensioni dei vari tipi di leucociti appena elencati.

La conta leucocitaria differenziale ci dice anche se i numeri delle diverse cellule sono proporzionati tra loro.

Le irregolarità in questo esame potrebbero indicare un’infezione, un’infiammazione, dei disturbi autoimmuni, una anemia, o altri problemi di salute.

Conta eritrocitaria (globuli rossi)

Valori normali: da 4.2 a 5.9 milioni di cmm

Nei nostri corpi circolano milioni di globuli rossi.

La conta degli eritrociti (RBC) consiste nella misurazione della loro quantità per unità di volume del sangue: viene eseguita nell’ambito dell’emocromo completo.

Questo esame ci aiuta a determinare il numero totale di globuli rossi, dandoci anche un’idea circa la durata della loro vita, ma non indica l’origine di eventuali problemi. Perciò, se ci sono irregolarità saranno necessari altri test.

Ematocrito

Valori normali: da 45% a 52% per gli uomini; da 37% a 48% per le donne

L’ematocrito – il rapporto esistente nel sangue fra il plasma ed i globuli rossi – é utile per diagnosticare le anemie.

Questo esame determina quanto del volume totale di sangue nel corpo sia costituito dai globuli rossi.

Emoglobina

Valori normali: da 13 a 18 g/dL per gli uomini; da 12 a 16 g/dL per le donne

I globuli rossi contengono emoglobina, una proteine che rende il sangue rosso acceso.

L’emoglobina trasporta l’ossigeno dai polmoni in tutto il nostro corpo, poi ritorna ai polmoni con l’anidride carbonica che poi espelliamo.

  • I livelli normali di emoglobina variano a seconda del sesso.
  • Livelli bassi di emoglobina potrebbero essere dovuti ad un’anemia.

Volume corpuscolare medio volume (MCV)

Valori normali: da 80 a 100 femtolitri

Questo test misura il volume medio dei globuli rossi, ovvero la quantità di spazio che ogni globulo rosso occupa in media.

Le irregolarità potrebbero indicare l’esistenza di un’anemia e/o della sindrome da fatica cronica.

Emoglobina corpuscolare media (MCH)

Valori normali: da 27 a 32 picogrammi

Questo esame misura la quantità media di emoglobina all’interno del tipico globulo rosso.

  • Risultati troppo alti, potrebbero indicare un’anemia,
  • mentre quelli troppo bassi potrebbero indicare una carenza nutrizionale.

Concentrazione cellulare media di emoglobina (MCHC)

Valori normali: da 28% a 36%

L’esame MCHC riporta la concentrazione media di emoglobina in una specifica quantità di globuli rossi.

Anche qui avremo,

  • un’indicazione di anemia se il valore è basso,
  • oppure una possibile carenza nutrizionale se il valore è alto.

Ampiezza della curva di distribuzione degli eritrociti (RDW or RCDW)

Valori normali: da 11% a 15%

Grazie a questo test ci possiamo fare un’idea a proposito della forma e delle dimensioni dei globuli rossi.

In questo caso, l’“ampiezza” si riferisce alla misurazione della distribuzione non alle dimensioni delle cellule.

  • Le patologie del fegato, le anemie, le carenze nutrizionali, e altre alterazioni della salute possono far sì che i risultati del RDW siano alti o bassi.

Conta piastrinica

Valori normali: da 150,000 a 400,000 mL

Le piastrine sono piccole porzioni di cellule coinvolte nella coagulazione del sangue.

Troppe piastrine o troppo poche, possono influenzare la sua coagulazione in diversi modi.

  • Il numero di piastrine potrebbe anche indicare una certa patologia.

Volume piastrinico medio (MPV)

Valori normali: da 7.5 a 11.5 femtolitri

Questo test misura e calcola la dimensione media delle piastrine.

  • Un MPV più alto del normale significa che le piastrine sono più grandi, fattore che introduce il rischio di infarto o di ictus.
  • MPV più bassi indicano invece piastrine piccole, il che significa l’esistenza di un rischio di disturbi della coagulazione.

Gli indicatori ed i relativi valori normali degli esami del sangue per la tiroide e per  la vitamina D

Tiroide

Sebbene non facciano parte degli esami “standard” del sangue, gli esami del sangue per la tiroide vengono prescritti specialmente a quei pazienti che riferiscono di un affaticamento e di un aumento di peso, oppure di una perdita di peso e delle sensazioni di nervosismo o iperattività.

Alcuni medici scartano i test coi valori limite verso il basso oppure alti, anche se in realtà questi possono essere molto utili per individuare problemi della ghiandola tiroide.

Di seguito sono elencati i valori da considerare nei test per la tiroide:

Test Valori normali
Ormone tireostimolante (TSH) Da 0.3 a 3
T4 totale (tiroxina totale) Da 4.5 a 12.5
T4 libero (tiroxina libera) Da 0.7 a 2.0
T3 totale (triiodotironina totale) Da 80 a 220
T3 libero (triiodotironina libera) Da 2.3 a 4.2
  • Se i tuoi esami indicano dei valori minimi al di sotto di questi limiti, potresti soffrire di un ipotiroidismo.
  • Se invece i valori sono al di sopra dello spettro normale, potresti avere una tiroide iperattiva, una condizione detta ipertiroidismo.

In ogni caso, il tuo medico potrà consigliarti un trattamento adeguato.

Vitamina D

Valori normali: da 30 a 74 ng/mL

Ci viene spesso raccomandato un’integrazione di vitamina D, perchè le sue carenze sono molto comuni, perché una carenza di vitamina D ci espone al rischio di fratture ossee, patologie cardiache, cancro, e altre malattie.

Giova ricordare al riguardo,

  • che la vitamina D è un gruppo di pro-ormoni liposolubili costituito da 5 diverse vitamine: vitamina D1, D2, D3, D4 e D5;
  • che i nostri corpi possono produrre la vitamina D, ma solamente quando si trovano esposti alla luce del sole senza creme protettive o lozioni;
  • ma che anche in questo caso le persone di colore e gli anziani, potrebbero non produrne quantità sufficienti per una salute ottimale.

Il miglior modo di determinare se si ha bisogno di integratori è di fare un test della vitamina D:  il test di 25-idrossi vitamina D che è il modo più preciso per misurare la quantità di vitamina D è nel corpo.

Anche in questo caso, non tutti i medici interpretano sempre i risultati allo stesso modo.

 

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