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Zenzero e pressione alta: serve ad abbassarla?

Le medicine tradizionali orientali attribuiscono allo zenzero non solo proprietà depurative, curative e terapeutiche, ma anche proprietà “spirituali” nel senso che favoriscono l’equilibrio e l’armonia delle persone che lo assumono.

Lo zenzero

Lo zenzero è una pianta erbacea di originaria dell’Asia, che è diffusa soprattutto nella fascia tropicale e subtropicale. Da secoli viene utilizzata sia nell’alimentazione, sia nelle medicine tradizionali orientali, cinese ed ayurvedica.

Recentemente anche la medicina occidentale hanno iniziato ad interessarsi allo zenzero ed a valutare le sue preziose proprietà ed i suoi benefici effetti.

La parte dello zenzero che viene utilizzata, la sua radice, contiene i principii attivi responsabili sia dei suoi effetti terapeutici e curativi, sia del suo caratteristico aroma pungente e leggermente amaro.

La sostanza che lo caratterizza maggiormente è il gingerolo al quale, oltre alle sue più importanti proprietà mediche, si devono il suo aroma ed il suo sapore piccante.

Non sono ancora noti del tutto i meccanismi che permettono alle sostanze della sua radice di agire sull’organismo umano.

Gli effetti dello zenzero sull’ipertensione

Basandosi sugli effetti terapeutici che la tradizione medica orientale attribuisce allo zenzero relativamente all’ipertensione,  gli studi recenti si stanno focalizzato – oltre che sui suoi effetti benefici sul raffreddore, sul mal di gola, sulla difficoltà di digerire, sulla nausea e sui dolori articolari –  sull’incidenza di alcuni suoi elementi sulla pressione alta.

Le possibili relazioni tra lo zenzero e l’ipertensione  – più precisamente tra la radice della pianta e le patologie del sistema cardiovascolare -hanno infatti generato l’attenzione e la curiosità di molti medici e ricercatori.

E’ emerso a questo proposito che lo zenzero ha un’azione antiossidante e antinfiammatoria, e che perciò come conseguenza di una serie di effetti positivi che apporta all’intero organismo, riesce a ridurre efficacemente la nostra pressione sanguigna.

Gli effetti dello zenzero sulla circolazione del sangue

In relazione all’azione che la radice di questa pianta sembra essere in grado di svolgere nei confronti del sistema cardiocircolatorio, circa l’interazione tra lo zenzero e l’alta pressione sanguina, va detto prima di tutto che è stato rilevato che il rilassamento dei muscoli situati attorno ai vasi sanguigni ad opera dello zenzero determina un ’efficace azione vasodilatatoria.

Questa sua proprietà rende più fluida e regolare la circolazione del sangue all’interno delle arterie, provocando di conseguenza anche una riduzione della pressione arteriosa.

In secondo luogo va detto che una ulteriore importante proprietà di cui sembra essere dotata la radice dello zenzero, è quella di essere un antiaggregante in grado bloccare l’aggregazione piastrinica in questo modo prevenendo la formazione di trombi e di emboli di origine trombotica: un problema questo che, nei soggetti predisposti o in presenza di patologie cardiache o circolatorie, potrebbe causare alcune serie conseguenze tra cui l’infarto e l’ictus.

Le piastrine sono elementi presenti naturalmente nel sangue la cui funzione è quella di aggregarsi per evitare la perdita di sangue in caso di lesioni. Talvolta accade che il fenomeno d’aggregazione delle piastrine non sia equilibrato e che porti alla formazione di veri e propri “blocchi” (i cosiddetti trombi), col rischio di gravi disturbi e problemi.

Il consumo di zenzero da parte di soggetti che seguono regolarmente terapie antiaggreganti sembra avere quindi un effetto positivo anche per quanto attiene al controllo della loro pressione.

Gli effetti dello zenzero sul colesterolo

Il colesterolo LDL è il colesterolo comunemente detto “cattivo”, ovvero quello che provoca il restringimento dei vasi sanguigni e i relativi danni.

Diverse ricerche hanno evidenziato l’esistenza di una relazione tra un aumento del colesterolo LDL nel sangue, ed una maggiore predisposizione all’ipertensione.

Anche in questo caso, consumare zenzero influisce positivamente sul rischio di ipertensione grazie all’effetto protettivo dello zenzero e di contrasto delle placche di colesterolo e dell’aterosclerosi.

Alcuni studi medici – in alcune persone a cui per un certo periodo di tempo era stata somministrata regolarmente una certa quantità di zenzero – hanno rilevato una significativa riduzione dei livelli di colesterolo LDL e di trigliceridi nel loro sangue.

Inoltre sembrerebbe che un’assunzione regolare di zenzero riesca (al contrario) anche a provocare un incremento del livello di colesterolo HDL “buono” il che favorisce le corrette funzioni cardiocircolatorie.

Gli altri effetti benefici dello zenzero sul nostro organismo

Se l’effetto dello zenzero sull’ipertensione rappresenta una delle più recenti novità, erano già note le sue numerose proprietà per quanto attiene alla salute dell’intero nostro organismo, e nella cura di alcuni disturbi piuttosto comuni e molto fastidiosi.

La radice dello zenzero è innanzitutto un potente antiemetico (previene o calma il vomito), un effetto comprovato fin dall’antichità.

Quindi lo zenzero é particolarmente utile per contrastare la nausea in alcune situazioni: in gravidanza, dopo un’intervento chirurgico, o dopo una seduta di chemioterapia, nell’influenza, nel mal d’auto, ed in alcuni problemi digestivi.

Questa preziosa radice contrasta anche l’ossidazione delle cellule, ossidazione che col passare del tempo potrebbe comportare delle patologie di diversa natura.

Applicata sulla pelle infiammata o lesa a livello locale, svolge anche un’eccellente azione antinfiammatoria: anche nei confronti di alcune forme d’infiammazione acuta, come l’artrite delle articolazioni.

Pare che lo zenzero svolga un’azione preventiva e curativa anche nei casi di asma, ed un’azione di contrasto di alcune forme di diabete.

Gli utilizzi dello zenzero a scopi terapeutici

Gli effetti sulla pressione alta e le altre qualità curative di questa radice sono ancora oggetto di studi. Ad ogni modo, la sua azione vasodilatatoria, la sua efficacia nell’abbassamento del colesterolo LDL, la sua efficacia nella riduzione dell’aggregazione piastrinica, producono nel nostro organismo degli importanti effetti positivi.

Ovviamente – come del resto neppure ogni altro integratore alimentare di origine vegetale  – lo zenzero non può sostituirsi ad un regime di controllo dell’ipertensione. Inoltre, se si vogliono ottenere risultati positivi e soddisfacenti, è sempre necessario seguire anche stili di vita ed alimentazione equilibrati.

Per concludere: prima di assumere dello zenzero o un qualsiasi altro tipo di integratore di zenzero è bene chiedere il parere del proprio medico curante.

L’impiego dello zenzero in cucina

L’unica parte utilizzata della pianta dello zenzero è, come abbiamo detto, la sua radice. La si può utilizzare sotto forma di estratto secco in polvere, di tintura madre, estratto fluido o tisana.

La radice di zenzero sia fresca che secca viene usata anche in cucina, soprattutto nella preparazione di piatti indiani ed orientali.

Trattandosi di una sostanza naturale non ha particolari controindicazioni, a parte un eventuale fenomeno di allergia o di sensibilizzazione.

I l suo impiego è sconsigliato anche in cucina a chi dovesse avere gravi problemi di coagulazione del sangue, ciò allo scopo per evitare il rischio di sanguinamento o di emorragia.

Nel caso di una terapia antiaggregante in atto si raccomanda di consultare il proprio medico di fiducia.

 

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