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Potassio: integratori

Il potassio è un minerale molto utile per il corretto funzionamento di tutte le cellule, dei tessuti e degli organi del corpo umano. Svolge un ruolo chiave nella contrazione dei muscoli scheletrici e di quelli lisci, il che lo rende un elemento importante per il corretto funzionamento dell’appartato digestivo e dei muscoli, in particolare per il cuore. Il potassio (inoltre) é un elettrolita, ha cioè la capacità di condurre corrente elettrica nel corpo, assieme con sodio, cloruro di calcio, ed il magnesio.

E’ un sale minerale che, in maggiore o minore quantità, è presente in praticamente tutti gli alimenti le bevande. I latticini, tutte le carni, alcuni tipi di pesce (come il salmone, merluzzo e la passera), e molti frutti, verdure e legumi sono buone fonti di potassio.

In condizioni di salute normali, la maggior parte delle persone sane è in grado di ottenere tutto il potassio di cui ha bisogno da una dieta equilibrata e ricca di frutta e verdura.

Troppo potassio. Un suo eccesso nel sangue dell’organismo, determina una  iperkaliemia (o ipercaliemia o iperpotassiemia), la quale può produrre alterazioni del ritmo cardiaco. Gli anziani corrono un maggior rischio di iperkaliemia perché i loro reni sono meno efficienti ad eliminare potassio, man mano che invecchiano e per questa ragione devono prestare attenzione quando assumono farmaci che (come i farmaci non steroidei anti-infiammatori (FANS) e gli ACE-inibitori) in qualche modo vanno a modificare i livelli di potassio nel sangue. [1]

Poco potassio. La sua carenza, definita ipokaliemia (o ipopotassiemia), può provocare disturbi alle contrazioni muscolari. Carenze di potassio possono anche causare diarrea, vomito, sudorazione eccessiva, malnutrizione e sindromi da malassorbimento (sindromi che derivano da un alterato assorbimento delle sostanze nutritive da parte del piccolo intestino, come, ad esempio, la malattia di Crohn).

Per quanto appena detto, l’organismo deve mantenere sostanzialmente costanti i livelli di potassio nel sangue e, comunque, l‘equilibrio dipende anche dalla quantità di magnesio e soprattutto dalla quantità di sodio presente nell’organismo. Sodio e potassio sono elementi chimici che sono complementari, ma che sono anche antagonisti: in particolare, un’eccesso di sodio ( – un’elemento chimico molto comune nelle diete occidentali che fanno uso di  molto sale – ) può aumentare la necessità di potassio.

In ogni caso, quale che sia la tua età e la tua vostra condizione di salute, rivolgiti ad un medico prima di decidere di assumere degli integratori a base di potassio: tutte le informazioni che seguono sono, infatti, di carattere esclusivamente informativo ed educativo.

Cibi ricchi di potassio. Foto: Elina Mark [CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Potassio, benefici

L’assunzione di potassio – sia, tramite le bevande, sia per mezzo dei cibi o degli integratori alimentari –  produce comunque degli effetti,

  • sulla salute delle ossa. L’esistenza di un legame positivo tra una dieta ricca di potassio e la salute delle ossa, in particolare nelle donne anziane, stata dimostrata da degli studi clinici. Ciò induce a pensare che l’aumento del consumo di cibi ricchi di potassio, possa svolgere un ruolo importante nella prevenzione dell’osteoporosi. Sono invece necessarie ulteriori ricerche per stabilire però, se una dieta ricca di potassio possa ridurre il «turnover» osseo delle persone.
  • sull’ipokaliemia. Il più importante impiego del potassio sotto forma di integratori è  quello finalizzato a ridurre i sintomi di ipokaliemia (potassio basso), che comprendono la debolezza, la mancanza di energia; la possibilità di crampi muscolari, di disturbi di stomaco, di un battito cardiaco irregolare, ed un’anormale ECG (elettrocardiogramma, un esame che misura la funzione cardiaca). Di solito si ha ipokaliemia quando il corpo perde troppo potassio nelle urine o nell’intestino; raramente è causata da una mancanza di potassio nella dieta. L’ipokaliemia può anche rappresentare un pericolo per la vita di chi ne soffre, e dovrebbe sempre essere trattata da un medico.
  • sulla pressione minima alta. Alcuni studi hanno collegato dei bassi livelli di potassio nella dieta, con un’alta pressione sanguigna. Molto probabilmente questo accade per la capacità del potassio di aumentare l’escrezione del sodio e per il suo effetto vasoattivo sui vasi sanguigni.
  • sulle malattie del cuore. Ci sono degli studi che hanno dimostrato che, le persone con un rapporto sodio-potassio più elevato, hanno un rischio maggiore di malattie cardiache. Altri studi dimostrano che pazienti con attacchi di cuore con livelli di potassio moderati – tra 3,5 e 4,5 mEq / L  – hanno un minor rischio di morte.
  • relativamente all’ictus. Le persone che, con la dieta, assumono molto potassio hanno un minor rischio di ictus, in particolare di ictus ischemico. Tuttavia, l’assunzione di integratori di potassio non sembra produrre lo stesso benefico effetto.
  • sulle malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI). Le persone con delle malattie infiammatorie croniche intestinali, come ad esempio la colite ulcerosa o il morbo di Crohn, hanno spesso problemi ad assorbire le sostanze nutrienti, e possono perciò avere bassi livelli di potassio e di altri importanti nutrienti. In questi casi, il medico può controllare i livelli di potassio e raccomandare un supplemento di questo minerale.

I sali ed integratori mutivitaminici di potassio

Gli integratori di potassio rappresentano dei supplementi di questo minerale che si assumono per prevenire o per trattare i bassi livelli di potassio nell’organismo. Oltre all’assunzione di alimenti che ne siano ricchi, a volte serve integrare gli alimenti stessi, con degli degli integratori alimentari di potassio adeguati. Tra i più importanti sali di potassio  ricordiamo  l’acetato di potassio (sale di potassio dell’acido acetici),  bicarbonato di potassio (sale di potassio dell’acido carbonico), citrato di potassio (sale di potassio dell’acido citrico), cloruro di potassio (sale di potassio dell’acido cloridrico) e gluconato di potassio (di potassio dell’acido glucosio). Questi sali  possono essere acquistati sotto forma di  in compresse, in capsule, in compresse effervescenti, in polvere e liquidi.

Ad eccezione degli integratori multi-vitaminici in cui sono presenti piccole quantità di potassio, gli integratori alimentari dai potassio dovrebbero essere presi solo sotto  il controllo del medico, soprattutto se a prenderli sono i bambini.

Dosaggio di potassio e suoi possibili  effetti collaterali

Vengono ritenuti adeguati i seguenti apporti di potassio da fonti alimentari – attraverso la dieta:

  • neonati, dalla nascita a 6 mesi: 400 mg /giorno;
  • neonati,  dai 7 mesi ai 12 mesi: 700 mg / giorno;
  • bambini, da 1 anno a 3 anni: 3 grammi (3.000 mg) / giorno;
  • bambini, da 4 a 8 anni: 3.8 grammi (3.800 mg) / giorno;
  • bambini, da 9 a 13 anni: 4,5 grammi (4.500 mg) / giorno.
  • adulti di oltre i 19 anni: 4.7 grammi (4.700 mg) / giorno;
  • donne in gravidanza: 4.7 grammi (4.700 mg) / giorno;
  • donne che allattano: 5.1 grammi (5.100 mg) / giorno [2]. 

A causa di possibili rischi di effetti collaterali dovuti alle sue interazioni con i farmaci, si dovrebbero prendere degli integratori alimentari solo sotto la supervisione di un medico esperto, specialmente se si è anziani.

Le persone con iperkaliemia o con malattie renali, non devono assumere integratori di potassio.

Se si è in trattamento con uno qualsiasi dei seguenti farmaci, non si dovrebbero utilizzare integratori di  potassio, senza prima averne  parlato col medico: infatti, possono aumentare il rischio di ipokaliemia.

  • enzima di conversione dell’angiotensina (ACE inibitori);
  • recettore dell’angiotensina bloccanti;
  • diuretici risparmiatori di potassio;
  • indometacina.

I farmaci di seguito elencati possono, invece causare, un’aumento dei livelli di potassio,

  • farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS);
  • gli ACE inibitori;
  • i beta-bloccanti;
  • la Ciclosporina;
  • il Trimetoprim-sulfametossazolo (noto anche come Bactrim o Septra).

Comunque, i possibili effetti collaterali possono comprendere la diarrea, l’ irritazione dello stomaco e la nausea; a dosi elevate, la debolezza muscolare, il rallentamento della frequenza cardiaca, un’anormale ritmo cardiaco.

E’ bene interpellare il  medico se dovessero svilupparsi dei forti dolori allo stomaco, battito cardiaco irregolare, dolore al petto, o altri sintomi. [2]

Alimenti ricchi di potassio

Sono alimenti ricchi di potassio le banane, i succhi di agrumi (come il succo d’arancia), l’avocado, i meloni, i pomodori, le patate, il fagioli di Lima, la passera, il salmone, il merluzzo, il pollo e altre le carni.

Farmaci che possono causare una diminuzione dei livelli di potassio

Possono produrre diminuzioni dei livelli di potassio a volte anche significative i seguenti farmaci:

  • Diuretici tiazidici (i diuretici tiazidici sono una classe di  farmaci per il trattamento dell’ipetensione).
  • Diuretici (farmaci che determinano un aumento della  produzione di urina).
  • Corticosteroidi ( un gruppo di ormoni utilizzati per le loro proprietà antinfiammatorie e immunosoppressive e per i loro effetti sul metabolismo).
  • Amfotericina B (Fungizone).
  • Antiacidi (composti chimici che neutralizza l’acidità dello stomaco).
  • Insulina.
  • Diflucan: usato per trattare le infezioni fungine.
  • Teofillina (TheoDur): utilizzato per l’asma.
  • Lassativi (prodotti o sostanze che stimolano la motilità intestinale).

[expand title=”Riferimenti bibliografici”]

[1] Avoledo, L. Carenza di potassio: Cause, sintomi e alimenti utili. Retrieved May 26, 2016, from http://www.lucaavoledo.it/2012/06/carenza-di-potassio-cause-sintomi-e.html#ixzz49kkmWCLS

[2] A, 2013. (1997). Potassium.  http://umm.edu/health/medical/altmed/supplement/potassium

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