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L’emoglobina (Hb): alta e bassa

L’emoglobina ha compito di trasportare l’ossigeno dai polmoni ai tessuti periferici. Ma cosa succede quando i suoi livelli sono troppo alti o troppo bassi in rapporto alle necessità?

Cos’è l’emoglobina

L’emoglobina (Hb o HB) è una proteina globulare il cui compito più importante é di trasportare l’ossigeno dai polmoni ai tessuti periferici: l’ossigeno ceduto ai tessuti viene infatti trasferito all’interno delle cellule, dove viene utilizzato nei processi metabolici (respirazione cellulare)

Trasporta l’ossigeno dai polmoni ai tessuti dell’organismo e dagli stessi tessuti porta ai polmoni l’anidride carbonica per in modo che venga eliminata.

Un soggetto adulto produce ogni giorno circa 7 g di emoglobina, e ne distrugge altrettanti.

globuli rossi

In realtà l’emoglobina è composta da quattro subunità proteiche (catene globulari): la molecola di emoglobina dell’adulto contiene due catene di α-globulina e due catene di β-globulina; nel feto e nel neonato, invece le catene β non sono comuni e, al loro posto sono presenti delle catene γ; con la crescita, le catene γ  vengono gradualmente sostituite dalle catene β, formando la struttura dell’emoglobina adulta.

Ciascuna catena di emoglobina presenta una porfirina contenente ferro, chiamata gruppo eme o ematina: in questa parte della molecola viene posizionato infatti un atomo di ferro, fondamentale per trasportare l’ossigeno e l’anidride carbonica nel sangue.

Il ferro contenuto nell’emoglobina è anche il responsabile del caratteristico colore rosso del sangue.

L’emoglobina gioca un ruolo molto importante nel mantenere la forma dell’eritrocita, che normalmente risulta tondeggiante con la parte centrale concava, similmente ad una ciambella senza buco.

Un’emoglobina anormale, può perturbare la forma del globulo rosso impedendone le normali funzioni e il normale scorrimento nei vasi sanguigni.

I valori normali dell’emoglobina (Hb) presente nel sangue

Il valore dell’emoglobina nel sangue viene rilevato per mezzo di un esame emocromocitometrico (conosciuto anche come emocromo). I valori vengono espressi come quantità di emoglobina in grammi (g) per decilitro (1 dl = 100 ml) di sangue intero.

I valori normali di emoglobina dipendono dall’età e – a partire dall’adolescenza – anche dal sesso dei singoli soggetti.

I valori dei test possono variare leggermente da laboratorio a laboratorio. Alcuni laboratori d’analisi non fanno differenza relativamente gli adulti – prima o dopo – la mezza età.

I valori normali di questa proteine sono i seguenti:

  • neonati: 17-22 g/dl
    • 1 settimana: 15-20 g/dl
    • 1 mese: 11-15 g/dl
  • bambini: 11-13 g/dl
  • maschi adulti: 14-18 g/dl
  • femmine adulte: 12-16 gm/dl
  • maschi adulti dopo la mezza età: 12.4-14.9 g/dl
  • femmine adulte dopo la mezza età: 11.7-13.8 g/dl

Le donne in gravidanza devono evitare di avere nel sangue livelli di emoglobina troppo alti o troppo bassi: per non aumentare il rischio di morte fetale (emoglobina alta); per scongiurare nascita prematura di un bambino sottopeso (emoglobina bassa).

Il processo di misurazione dell’emoglobina

L’emoglobina presente nei globuli rossi viene solitamente misurata quando si fanno i normali esami del sangue. Ci sono viversi modi per poterla misurare, per la maggior parte in modo automatizzo ad opera di apposite macchine:

  • All’interno della macchina, i globuli rossi vengono lisati (disgregati per lisi) affinché rilascino l’emoglobina in soluzione.
  • L’emoglobina libera viene quindi esposta ad una sostanza chimica che contiene cianuro, il quale si lega saldamente all’emoglobina formando la cianometemoglobina.
  • Quindi è possibile illuminare il campione e misurare quanta luce viene assorbita dalla molecola alla specifica lunghezza d’onda di 540 nm e determinare la quantità di emoglobina.

I bassi livelli di emoglobina – anemia

In genere una condizione di bassi livelli di emoglobina viene chiamata anemia: al di sotto dei 13,5 grammi per decilitro di sangue nell’uomo, al di sotto dei 12 grammi per decilitro nella donna. In questi casi, il numero dei globuli rossi non è sufficiente a trasportare una quantità d’ossigeno sufficiente per le necessità dei diversi tessuti ed organi del nostro corpo.

Numerose sono le cause che possono comportare ad un’anemia. Le più comuni sono dovute,

  • a delle perdite di sangue, per esempio dovute a traumi, ad interventi chirurgici, ad emorragie, ad un cancro al colon o ulcere allo stomaco;
  • a delle carenze nutrizionali: di ferro, di vitamina B12, di folati;
  • a problemi al midollo osseo (ad un trapianto di midollo per un cancro);
  • alla soppressione della sintesi di globuli rossi per una chemioterapia;
  • ad una struttura anormale dell’emoglobina (anemia falciforme, talassemia),

i sintomi dell’anemia

La condizione in cui la quantità di globuli rossi o di emoglobina è minore rispetto al normale, cioè d’anemia, comporta i seguenti sintomi,

  • una sensazione di affaticamento,
  • una sensazione di non sentirsi bene,
  • delle palpitazioni,
  • una perdita di capelli,
  • un fiato corto.

Gli alti livelli di emoglobina

La disidratazione può portare ad un falso innalzamento dell’emoglobina: i suoi valori però tornano normali quando viene ricostituito il giusto equilibrio di fluidi. Alti livelli di emoglobina possono essere rilevati nelle persone che vivono ad altitudini elevate e nei fumatori.

Altri casi poco frequenti di elevati livelli di emoglobina nel sangue possono essere dovuti,

  • ad alcune malattie polmonari gravi (per esempio l’enfisema),
  • ad alcuni tumori,
  • ad una malattia del midollo osseo chiamata policitemia rubra vera,
  • ad un abuso di eritropoietina (Epogen): per esempio da parte degli atleti per aumentare i livelli di ossigeno disponibili nel corpo aumentando la produzione di globuli rossi /doping).

Le più comuni malattie legate alla emoglobina

Le malattie da emoglobina possono essere diverse. Le più comuni sono l’anemia falciforme e la talassemia. Il loro trattamento varia in base alla loro sintomatologia ed alla loro gravità.

1. anemia falciforme

L’anemia falciforme è una malattia genetica in cui l’emoglobina ha una struttura anormale, che comporta ad una forma non regolare dei globuli rossi.

Questi ultimi non sono più in grado di circolare agevolmente nei vasi più piccoli, determinando un apporto di ossigeno ai tessuti corporei non efficiente.

Le cellule falciformi hanno un’emivita minore rispetto ai globuli rossi normali (10-20 giorni contro 120).

Questo ricambio rapido può determinare un’anemia perché il corpo non fa in tempo a rimpiazzare le cellule perse con le nuove.

Nell’anemia falciforme il gene difettoso viene ereditato da entrambi i genitori .

Se invece viene ereditato solamente un solo gene malato da uno dei genitori, il fenotipo del paziente è meno grave e viene detto tratto falciforme.

I sintomi dell’anemia falciforme dipendono dalla sua gravità. I soggetti con tratto falciforme, se presentano sintomi ne hanno di molto leggeri.

Nell’anemia falciforme invece i sintomi sono più gravi, specialmente durante gli episodi di crisi acute. Questi sintomi includono:

  • dolori generalizzati al corpo,
  • dolore al petto,
  • dolori ossei,
  • fiato corto,
  • ulcerazione della pelle,
  • affaticamento,
  • ictus,
  • cecità,
  • pubertà e crescita ritardate.

2. talassemia

La talassemia rappresenta un gruppo di malattie ereditarie caratterizzate da un difetto nella quantità di emoglobina. Infatti, l’impossibilità dell’organismo di produrre le molecole di globulina innesca un meccanismo di compensazione che porta a produrre delle globuline meno compatibili.

I diversi tipi di talassemia infatti sono definiti in base a quale tipo di globulina è assente. La gravità di queste condizioni dipende dal tipo di catena, dal numero di globuline assenti e dalla quantità prodotta.

Con una condizione moderata potrebbe esservi solo una leggera anemia, mentre le deficienze più severe potrebbero non essere compatibili con la vita.

Come aumentare i livelli di emoglobina nel sangue

Esistono alcuni modi per aumentare i livelli di emoglobina. In generale, quando l’emoglobina è bassa vi sono tre possibili ragioni che stanno a monte:

  1. una diminuzione della produzione di globuli rossi, per esempio a causa di malattie del midollo osseo o di carenza di ferro;
  2. un aumento della distruzione dei globuli rossi, per esempio per una malattia del fegato;
  3. una perdita di sangue a causa di un trauma o di una ferita.

Trattare adeguatamente queste cause può servire ad aumentare i livelli di emoglobina.

I metodi per aumentare i livelli di emoglobina sono diversi e dipendono dai problemi che stanno alla loro base. Possono quindi consistere,

  • in trasfusioni di sangue,
  • nell’assunzione di eritropoietina (un ormone utilizzato per stimolare la produzione di globuli rossi o diminuire la loro distruzione),
  • nell’assunzione di integratori di ferro,
  • nell’aumento del consumo di cibi ricchi di ferro:
    • uova,
    • spinaci,
    • carciofi,
    • fagioli,
    • carni magre,
    • prodotti ittici,
  • nell’assunzione di cibi ricchi di cofattori che sono importanti per mantenere i normali livelli di emoglobina come la vitamina B6, l’acido folico,  la vitamina B12 la vitamina C. Questi cibi comprendono:
    • i pesci,
    • i vegetali,
    • la frutta secca,
    • i cereali,
    • i piselli,
    • gli agrumi.

Prima di assumere degli integratori o di intraprendere altri trattamenti, occorre che se ne discuta con il proprio medico per conoscere gli eventuali effetti collaterali che potrebbero portare.

Inoltre, gli integratori devono essere tenuti fuori dalla portata dei bambini poiché un’avvelenamento da ferro può essere fatale.

 

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