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Il pantoprazolo (Pantorc, Pantopan)

Un eccesso di acidi nello stomaco può causarci bruciori di stomaco, ma anche disturbi più gravi come la malattia da reflusso gastroesofageo (GERD). In tutti questi casi ci è particolarmente utile il pantoprazolo, un farmaco della classe degli inibitori della pompa protonica.

Il pantoprazolo

Il pantoprazolo appartiene a una classe dei farmaci chiamati inibitori della pompa protonica – PPi – (Proton Pump Inhibitor) che agiscono bloccando la produzione di acido da parte dello stomaco. 

I più noti nomi commerciali dei farmaci a base di pantoprazolo sono il Pantorc® e il Pantopan®. Altri noti principi attivi che appartengono a questa classe di inibitori come il pantoprazolo, sono il Lansoprazolo, il Rabeprazolo sodico e l’Omeprazolo.

Il pantoprazolo serve per trattare negli adulti e nei bambini di 5 anni in su, i problemi dovuti alla malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE o, in inglese GERD Gastro-Esophageal Reflux Disease) una condizione in cui il reflusso di acido dallo stomaco, provoca bruciore e possibili lesioni dell’esofago (il tubo tra la gola e lo stomaco).

Viene anche utilizzato per trattare le condizioni in cui lo stomaco produce troppo acido, come la sindrome di Zollinger-Ellison.

Le modalità della sua assunzione

Generalmente il pantoprazolo viene assunto,

  • nelle terapie per trattare la malattia da reflusso gastroesofageo una volta al giorno;
  • due volte al giorno per trattare le condizioni in cui lo stomaco produce troppo acido.

Le dosi di pantoprazolo da assumere possono variare dai 20 mg ai 40 mg.  Questa variabilità è legata alle condizioni di salute specifiche di ognuno di noi, e per questa ragione è necessario attenersi esclusivamente a quanto ci prescrive il medico.

Idealmente, lo si deve prendere una volta al giorno, al mattino. Se lo si prende due volte al giorno, lo si può prendere una volta al mattino e una volta alla sera.

Questo farmaco lo si può trovare sia sotto forma di compresse che di granuli.

Sotto forma di compresse

Le compresse a rilascio ritardato vengono generalmente assunte con o senza cibo. Devono essere deglutite intere; senza dividerle, masticarle o schiacciarle.

Sotto forma di granuli

I granuli generalmente li si assumono 30 minuti prima di un pasto.

  1. Aprire il pacchetto e cospargere i granuli su un cucchiaino di salsa di mele o in una tazza contenente un cucchiaino di succo di mela.
  2. Non mescolare i granuli con acqua, con altri liquidi od altri alimenti, usa tutti i granuli nel pacchetto; non dividere i granuli in dosi più piccole.
  3. I granuli di pantoprazolo miscelati col succo di mela possono essere somministrati attraverso un sondino.
  4. Se hai un sondino nasogastrico, chiedi al tuo medico come dovresti prendere il pantoprazolo.

Anche quando ti senti bene continua a prendere il pantoprazolo: non interromperne l’assunzione senza parlarne prima col medico. Parla con il tuo medico se i tuoi disturbi non dovessero migliorare.

Per cosa può esserci utile il pantoprazolo

Ecco per quali problemi ci è particolarmente utile il pantoprazolo.

1. Per combattere la malattia da reflusso gastroesofageo GERD

Il reflusso gastroesofageo è un fenomeno spesso asintomatico che si verifica solitamente dopo i pasti, e che consiste nel passaggio di contenuti gastrici nell’esofago.

La malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) si verifica quando l’acido reflusso, e la pepsina entrano in contatto con la mucosa esofagea. Nella MRGE il reflusso comporta severi sintomi che possono portarci ad un’esofagite da reflusso la quale è un’infiammazione dolorosa della mucosa esofagea, e ad altre complicazioni. Le terapie mediche volte a combattere la MRGE si basano sui farmaci che sono in grado di ridurre o di bloccare queste secrezioni gastriche.

Il pantoprazolo appartiene a una classe dei farmaci inibitori della pompa protonica (PPI) che risultano essere tra quelli che sono più efficaci per trattare la malattia da reflusso gastroesofageo (GERD). [3

Assunto per via orale può migliorare la qualità della vita delle persone con la malattia da reflusso gastroesofageo. [1]

Il pantoprazolo è un farmaco solitamente ben tollerato. Ciò è particolarmente vero tra popolazione anziana, che presenta un rischio maggiore di sviluppare la malattia da reflusso gastroesofageo.

In occasione di un recente studio il pantoprazolo ha dimostrato di dar un eccellente sollievo ed essere ben tollerato dalle persone.

  • Nel corso dell’intero periodo di questo studio, oltre il 90% dei pazienti coinvolti ha avuto dei miglioramenti senza effetti avversi.
  • E solo 4 pazienti aveva interrotto il trattamento a causa di effetti avversi. [2]

2. Per trattare l’esofagite erosiva

Grazie alla sua attività d’inibitore della pompa protonica, il pantoprazolo può costituire un trattamento efficace per l’esofagite erosiva, cioè quella dovuta all’ingestione di sostanze acide o caustiche [4]

Se una MRGE non viene trattata può anche portare ad un’esofagite erosiva. E’ evidente quindi che il trattamento della prima condizione può eliminare il rischio di sviluppare la seconda.

3. Per curare l’infezione da helicobacter pylori

L’helicobacter pylori è un batterio il cui habitat ideale è il nostro muco gastrico. Può entrare nel nostro corpo attraverso il tratto digestivo e vivere lì per anni, portando gravi ulcere nel rivestimento dello stomaco e dell’intestino tenue.

Un’infezione da helicobatter pilori può anche portare ad un cancro allo stomaco. Il pantoprazolo può curare questa sua infezione.

In uno studio tedesco, dei 52 pazienti che erano trattati con Pantoprazolo, ben 47 avevano mostrato un forte declino dei livelli dell’infezione da helicobacter pylori. [5]

4. Per il trattamento della sindrome di Zollinger-Ellison

La sindrome di Zollinger-Ellison è una condizione in cui si formano uno o più tumori sul pancreas o sulla parte superiore dell’intestino tenue. Questi tumori secernono in grandi quantità un ormone – la gastrina –  ed in tal modo lo stomaco incomincia a produrre dell’acido in eccesso. Con la conseguenza che, alla fine tutto ciò porta ad ulcere peptiche o persino alla diarrea.

Ci sono degli studi che hanno dimostrato che, somministrato in dosi tra i 40 ed i 160 mg, il pantoprazolo può controllare l’ipersecrezione acida nei soggetti con la sindrome di Zollinger-Ellison. [6]

5. Per alleviare la tosse persistente associata a problemi gastrici

Una tosse persistente è spesso causata da una MRGE non trattata. Dal momento che il pantoprazolo svolge un ruolo importante nel trattamento della MRGE, conseguentemente aiuta anche ad alleviare la tosse associata.  [7 , 8]

Con i PPI (Proton Pump Inhibitor) la tosse che si associa alla malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE  GERD) può mostrare un grande miglioramento.

I possibili effetti collaterali del pantoprazolo

Alcuni degli effetti indesiderati di questo farmaco sono la diarrea, il mal di testa, i gas, le vertigini, i dolori articolari, la nausea o il vomito. [9] E’ bene consultare il medico se uno di questi effetti dovesse persistere.  A parte ciò,

  • l’utilizzo di inibitori della pompa protonica, come il pantoprazolo, per più di tre mesi consecutivi può causare una carenza di magnesio. [10] I  relativi sintomi includono tremori, debolezza muscolare, convulsioni e vertigini.
  • l’utilizzo di pantoprazolo per più di tre anni può rendere difficile l’assorbimento della vitamina B12 da parte del nostro organismo. I relativi sintomi includono il nervosismo, l’intorpidimento,  una coordinazione muscolare impropria, e dei cambiamenti nel ciclo mestruale.
  • Ci sono degli studi che dimostrano che l’abuso di tali inibitori della pompa protonica può portare a delle carenze nutrizionali, incluso quello della vitamina B12. [11]

Altri effetti collaterali gravi possono consistere in fratture ossee ed in danni ai reni.

Quanto alle possibili sue interazioni farmacologiche, il pantoprazolo può interagire con alcuni farmaci, in particolare con i farmaci per l’HIV e gli anticoagulanti. Prima d’iniziare una terapia con pantoprazolo è necessario informare il medico circa tutti i farmaci ed i rimedi naturali che si stanno assumendo.

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