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Il fibrinogeno, cos’é e cosa implicano suoi valori alti e quelli bassi

Il fibrinogeno

Che cos’è il fibrinogeno

Il fibrinogeno è una glicoproteina presente nel sangue circolante, necessaria al meccanismo di coagulazione del sangue. È conosciuto anche come fattore I, fibrinogeno attivo, antigene del fibrinogeno, fibrinogeno plasmatico.

Questa proteina viene rilasciata in circolo sanguigno dal fegato. Svolge un ruolo importante nel processo di coagulazione del sangue. Infatti, ogni volta che si verifica un qualsiasi tipo di danno o di ferita alla parete di un vaso, si attiva un meccanismo chiamato emostasi, che ferma l’emorragia. Nell’emostasi sono coinvolte le piastrine e delle proteine chiamate fattori di coagulazione.

Quando viene attivata la “cascata della coagulazione”, questi fattori vengono attivati in una sequenza e culminano infine nella conversione del fibrinogeno solubile in fibrina, una proteina che forma un reticolo fitto che aiuta a contenere il sanguinamento.

La conversione da fibrinogeno in fibrina viene fatta da una proteina chiamata trombina.

L’esame dell’antigene del fibrinogeno permette di quantificare il fibrinogeno solubile presente nell’organismo grazie all’utilizzo di anticorpi (i.e. particolari proteine che reagiscono agli antigeni) contro il fattore I.

Quando viene eseguito l’esame

Quando viene eseguito l’esame dell’antigene del fibrinogeno

Il test del fibrinogeno viene fatto allo scopo di,

  • valutare la presenza di disturbi della coagulazione, cioè tutti quei problemi riguardanti sanguinamenti o trombosi,
  • oppure per approfondire i risultati anormali dei test di tempo della protrombina (prothrombin time, PT)
  • o del tempo parziale di tromboplastina (partial thromboplastin time, PTT), che sono altri tipi di esami per la coagulazione.
  • Può essere ancora utilizzato allo scopo di valutare il rischio di malattie cardiovascolari.

Valutando l’attività del fibrinogeno si misura il tempo impiegato per la conversione da fibrinogeno a fibrina.

Se questo intervallo risulta più lungo del normale, la ragione potrebbe essere un livello basso di fibrinogeno o un fibrinogeno disfunzionale.
L’esame dell’antigene del fibrinogeno aiuta quindi a quantificare il fibrinogeno solubile presente e per farlo utilizza gli anticorpi contro il fattore I.

Normalmente viene fatto l’esame del fibrinogeno nei seguenti casi:

  • quando sono presenti sintomi che suggeriscono un disturbo della coagulazione – per esempio lividi in alcune parti del corpo o formazione di coaguli.
  • quando il PT o il PTT sono anormali
  • quando sono presenti sintomi che suggeriscono una coagulazione intravascolare disseminata (DIC), come la pressione bassa, puntini sulla pelle, ematocrito basso e piastrine basse.
  • quando è presente un disturbo cronico, per esempio al fegato, che potrebbe influenzare l’abilità coagulativa
  • per valutare il rischio del paziente di sviluppare problemi cardiovascolari
  • per valutare la presenza di disturbi ereditari della coagulazione.
I significati degli esami

Cosa possono indicare i risultati dei miei esami ?

I tuoi risultati potrebbero non indicare l’inesistenza di problemi. I risultati variano a seconda dell’età, del sesso, dello stato di salute, del metodo utilizzato per il test, etc.

Ad ogni modo, il fibrinogeno viene misurato in milligrammi per decilitro (mg/dL):

  • il valore normale di fibrinogeno nel sangue è di 200-400 mg/dL.
  • un valore del fibrinogeno minore di 50 mg/dL potrebbe significare che sei a rischio emorragia durante un’operazione chirurgica.
  • un valore del fibrinogeno maggiore di 700 mg/dL può indicare il pericolo che si formino coaguli che potrebbero danneggiare il cuore o il cervello.

I valori di fibrinogeno che risultano essere alti possono venire associati anche,

  • ad infezioni e infiammazioni
  • ad un cancro
  • all’artrite reumatoide
  • alla sindrome nefrotica
  • ad un’infarto
  • ad un’ictus
  • alla gravidanza

Quando invece i valori di fibrinogeno risultano bassi possono essere associati,

  • delle malattie del fegato
  • alla DIC, (Coagulazione Intravascolare Disseminata) una sindrome caratterizzata da un’attivazione sistemica della coagulazione del sangue
  • da un cancro
  • dalla malnutrizione
  • da dei disturbi della coagulazione congeniti o ereditari
  • da frequenti trasfusioni di sangue.
I possibili rischi del relativo esame

Come viene eseguito l’esame e che rischi comporta

Questo esame viene eseguito su di un campione di sangue. Viene utilizzato un ago per prelevare il sangue da una vena nel braccio o nella mano.

Sottoporsi ad un esame del sangue con un ago presenta dei rischi come emorragia, infezione, ematoma e stordimento.

Quando l’ago viene inserito potresti sentire del dolore. Dopo aver fatto il prelievo, la zona del prelievo potrebbe risultare dolorante.

Ma si tratta di casi limite.

I fattori che possono influenzare i risultati

I fattori  che possono influenzare i risultati degli esami

Se stai prendendo dell’eparina farmaco iniettabile che si utilizza come anticoagulante, questo medicinale potrebbe interferire con i risultati dell’esame.

Se stai assumendo una pillola contraccettiva o degli estrogeni, questi potrebbero aumentare il livello di fibrinogeno.

Anche con un esercizio fisico prolungato, i livelli di fibrinogeno potrebbero temporaneamente alzarsi.

I medicinali che potrebbero invece abbassare i livelli di fibrinogeno includono la streptochinasi, l’acido valproico, il fenobarbital e gli steroidi anabolizzanti.

Come prepararsi all’esame

Cosa fare per prepararmi per questo esame ?

In preparazione dell’esame, potrebbero chiederti di evitare di fare esercizio fisico intenso nei giorni precedenti il test.

Assicurati che il tuo medico sia a conoscenza di tutti i medicinali, erbe, vitamine e integratori che stai prendendo, comprese medicine senza prescrizione e droghe illecite.

fonti: https://www.urmc.rochester.edu/encyclopedia/content.aspx?contenttypeid=167&contentid=factor_i
https://labtestsonline.it/tests/fibrinogeno

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