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Il colesterolo “buono” HDL alto

Il 32% degli Italiani afferma dei avere problemi col colesterolo alto: superati certi valori, quello “cattivo” costituisce uno dei principali fattori di rischi cardiocircolatori [1] poi c’e quello” buono” di cui parleremo. Il colesterolo muove un business che vale 25 milioni di dollari l’anno. [2]

Il colesterolo e le lipoproteine

Quando si parla di colesterolo, solitamente si fa riferimento al colesterolo “cattivo” (LDL), al colesterolo “buono” (HDL), ed al colesterolo totale.

Il colesterolo è una molecola lipidica sterolica fondamentale per il nostro organismo; viene prodotto dal fegato, E’ presente in tutte le cellule dell’organismo, principalmente nel cervello, nel sangue e nella bile. Nel sangue è legato a particolari proteine, formando con queste delle strutture complesse dette lipoproteine.

A proposito delle lipoproteine, giova ricordare che:

  1. Le lipoproteine a bassa densità LDL (Low Density Lipoprotein),
    • sono comunemente conosciute come colesterolo cattivo:
    • distribuiscono il colesterolo a tutti gli organi.
    • il loro valore ritenuto “desiderabile” quando non supera i 100 mg/dl.
  2. Le lipoproteine ad alta densità HDL (High-Density Lipoprotein)
    • sono conosciute comunemente come colesterolo buono:
    • rimuovono il colesterolo in eccesso portandolo al fegato dove viene eliminato.
    • Il  loro valore “desiderabile” quando è uguale o superiore a 50 mg/dl.
  3. Anche il colesterolo VLDL (Very Low Density Lipoprotein),  proprio come l’HDL e l’LDL è una lipoproteina, ma con una densità molto bassa in quanto contiene una maggiore quantità di trigliceridi.
    • Le lipoproteine VLDL trasportano i lipidi verso i tessuti periferici e, in tal modo perdono di densità e si trasformano poi in LDL, le quali continuano a circolare facendo il loro lavoro.

Il colesterolo totale è uguale HDL + LDL + VLDL: Il valore del colesterolo totale é ritenuto “desiderabile” quando non supera i 200 mg/dl.

In questo articolo parleremo specificatamente di quello buono (HDL).

Il colesterolo «buono» (HDL – High-Density Lipoprotein)

L’HDL è il salutare «colesterolo buono», il benefico spazzino che circola nel nostro flusso sanguigno rimuovendo il colesterolo «cattivo» da dove non dovrebbe esser presente.

  • L’acronimo HDL, come detto, sta per lipoproteine ad alta densità.
  • Ogni molecola di HDL è una massa microscopica formata da un nucleo di colesterolo dai margini composti da lipoproteine.
  • Le particelle dell’HDL sono maggiormente dense rispetto agli altri tipi di colesterolo: per questo motivo sono definite “ad alta densità”.

Per circolare nel flusso sanguigno, il colesterolo dev’essere trasportato da delle molecole di supporto, dette lipoproteine; ognuna di esse ha particolari preferenze per la tipologia di colesterolo e reagisce in maniera differente in base a ciò che trasporta.

In che modo agisce il colesterolo “buono”

Gli esperti ritengono che l’HDL (colesterolo buono) agisca in vari modi nel ridurre il rischio di patologie cardiovascolari:

  • rimuove il colesterolo «cattivo» (LDL);
  • si occupa della manutenzione delle pareti interne dei vasi sanguigni (endotelio): i danni all’endotelio sono il primo passo nello sviluppo dell’aterosclerosi, sono causa di attacchi cardiaci e ictus, ed il colesterolo buono (HDL) fa pulizia sulle pareti interne e le mantiene in salute;

L’HDL riduce, riutilizza e ricicla il colesterolo cattivo (LDL) trasportandolo al fegato, in cui viene rielaborato.

Gli alti livelli di HDL (colesterolo buono) riducono il rischio di patologie cardiovascolari, i bassi livelli lo aumentano.

I valori normali del colesterolo “buono” (HDL)

I livelli dei HDL (colesterolo buono) vengono rilevati con un esame del colesterolo, o un profilo lipidico. Vediamo cosa possono voler dire i valori che si rilevano.

  • Un valore di HDL superiore a 60 milligrammi per decilitro (mg/dL) è alto ed è positivo.
  • Un valore di HDL inferiore a 40 mg/dL è basso e non é salutare.

In linea di massima,

  • le persone che hanno degli alti livelli di HDL sono soggette a rischi minori di sviluppare malattie cardiovascolari,
  • mentre i bassi livelli di HDL aumentano invece questi rischi.

I rischi derivanti da un elevato livello di HDL

Una ricerca pubblicata dalla rivista Arteriosclerosis, Thrombosis, and Vascular Biology ha messo in  evidenzia che gli alti livelli di HDL (colesterolo buono) potrebbero essere dannosi alle persone che, dopo un attacco cardiaco, hanno alti livelli di proteina C reattiva: [3proteina che viene prodotta dal fegato in risposta ad alti livelli di infiammazione nell’organismo.

In questi individui, gli alti livelli di HDL possono aumentare i rischi relativi alle patologie cardiache invece che agire come fattore di protezione per la salute dell’apparato cardiocircolatorio. In presenza di questo tipo di infiammazione, anche se i suoi valori rientrano nel range corretto, il tuo organismo potrebbe gestire le HDL in maniera differente.

  • Questa ricerca aveva preso in considerazione gli esami ematici di 767 persone non diabetiche che avevano avuto un recente attacco cardiaco.
  • I dati presi in considerazione erano stati utilizzati per effettuare delle previsioni sulla prognosi dei soggetti partecipanti.
  • Ne era risultato che le persone con alti livelli di HDL (colesterolo buono) e di proteina C reattiva costituivano un gruppo con rischio particolarmente alto di sviluppo di malattie cardiovascolari.

Le terapie per ad un troppo elevato livello di colesterolo buono

Un elevato valore di HDL è associato ad alcune altre patologie, in particolare ai disturbi tiroidei, alle malattie infiammatorie, al consumo di alcol. A volte possono aumentare i valori di HDL anche i farmaci per il controllo del colesterolo che vengono normalmente assunti per ridurre le lipoproteine ad alta densità, i trigliceridi, ed il colesterolo totale.

Le terapie correlate ad un aumento delle lipoproteine ad alta densità comprendono:

  • i sequestranti degli acidi biliari: si tratta di resine utilizzate per legare alcuni componenti della bile nel tratto gastrointestinale che riducono l’assorbimento dei lipidi assunti con la dieta,
  • gli inibitori dell’assorbimento del colesterolo,
  • gli integratori di acidi grassi Omega-3: questi infatti riducono i trigliceridi nel sangue ed aumentano il colesterolo HDL,
  • le statine, che bloccano la produzione epatica di colesterolo.

Nelle persone con bassi livelli di HDL, l’aumento dei valori delle lipoproteine ad alta densità è solitamente un effetto collaterale positivo: nella maggior parte dei casi riduce i rischi di sviluppare delle malattie cardiovascolari.

Come abbassare un elevato livello di HDL

Per la maggior parte delle persone, un alto valore di HDL non è dannoso e non richiede alcun trattamento. Un eventuale piano d’azione dipende in larga misura, da quanto sono alti i valori di una persona, ed anche dalla sua storia clinica, ovviamente.

Un medico può aiutare a determinare se c’é l’effettiva necessità di ridurre le lipoproteine ad alta densità o meno. Ad ogni buon conto, il colesterolo totale può essere ridotto,

  • evitando di fumare,
  • bevendo quantità moderate di alcol, oppure non assumendone affatto,
  • riducendo nella dieta quotidiana i grassi saturi,
  • gestendo correttamente le patologie pre-esistenti, come le malattie tiroidee.

L’American Heart Association consiglia agli individui con più di 20 anni di eseguire un test per il colesterolo ogni 4-6 anni[4] con una frequenza maggiore se sono presenti altri fattori di rischio per il colesterolo alto, ad esempio nella storia clinica familiare.

Sono comunque necessarie ulteriori ricerche per comprendere in modo più approfondito come gli alti valori delle lipoproteine ad alta densità possano essere dannosi per alcuni particolari soggetti.

Per queste ragioni, se hai una storia personale o familiare con alti valori di colesterolo o proteina C reattiva, discutine col tuo medico per stabilire un eventuale monitoraggio regolare delle HDL.

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