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Farmaci che disturbano il nostro sonno

Tra i farmaci che abbiamo nell’armadietto è possibile che ce ne sia almeno uno che abbia come effetto collaterale quello di non farci dormir bene. Numerosi sono infatti i medicinali utili a trattare condizioni non gravi come le allergie stagionali o più gravi come i problemi di cuore, che possono incidere sul nostro sonno. Ed è di questi che parleremo.

Il sonno ed i farmaci

Il segreto per migliorare il riposo notturno potrebbe essere spesso quello di cambiare o di ridurre le dosi di alcuni farmaci.

I medici prescrivono farmaci con le intenzioni migliori. Ma molti di questi possono interferire con il sonno ed in questi casi è opportuno informare il medico circa questo inconveniente per vedere quale altra soluzione ci può consigliare.

Ma anche i più comuni farmaci da banco (farmaci OTC) ovvero i farmaci da automedicazione possono disturbare il sonno. Ad esempio,

  • alcuni farmaci, compresi quelli per l’ipertensione e per l’asma, possono tenerci svegli tutta la notte,
  • altri contro la tosse, il raffreddore e l’influenza, possono peggiorare la qualità del nostro sonno,
  • altri ancora, come gli antistaminici possono invece causarci una sonnolenza durante il giorno: la sonnolenza è uno degli effetti collaterali più comuni dei farmaci in generale.

I farmaci che possono incidere sul sonno

Andiamo a vedere quali sono farmaci – distinti per categorie – che maggiormente possono influenzare in qualche modo il nostro sonno.

A. i farmaci per le aritmie:

come ad esempio, quelli a base di disopiramide, chinidina e procainamide.

Sono i farmaci utilizzati per prevenire o per correggere le anomalie del ritmo cardiaco. Possono provocare una sonnolenza diurna, un affaticamento a metà giornata, e difficoltà del sonno durante la notte.

B. i beta-bloccanti:

come ad esempio, i farmaci a base di atenololo, metoprololo, propranololo, carvedilolo, timololo, sotalolo ed alcuni altri farmaci i cui nomi chimici terminano con “lolo”.

Sono farmaci utilizzati principalmente come antiaritmici, come antipertensivi ed antianginosi.

I beta-bloccanti sono stati a lungo associati a disturbi del sonno, tra cui ai risvegli notturni ed agli incubi.

Si pensa che lo facciano inibendo la secrezione notturna della melatonina, un ormone coinvolto nella regolazione del sonno e dell’orologio circadiano del corpo.

A volte sono stati osservati dei bassi livelli di melatonina anche nell’insonnia cronica.[1]  Per cui, per contrastare gli effetti sul sonno dei beta-bloccanti può anche essere utile assumere una dose di melatonina.

Un piccolo studio pubblicato sulla rivista Sleep nel 2012 ha scoperto che i pazienti trattati con dei beta-bloccanti e che assumevano anche melatonina:

  • si addormentavano prima,
  • avevano un sonno più riposante,
  • dormivano più a lungo, 36 minuti in più in media, rispetto ai soggetti che assumevano un placebo inattivo.

C. alcuni farmaci agonisti dei recettori α2-adrenergici:

come ad esempio la clonidina.

Questi farmaci vengono usati per controllare l’ipertensione (ma anche nel trattamento dell’alcolismo e della dipendenza da tabacco) ma possono anche causare una sonnolenza diurna ed una stanchezza, un sonno REM interrotto, un’irrequietezza, un risveglio mattutino, ed incubi.

D. gli alfa bloccanti:

come ad esempio, l’alfuzosina, la doxazosina, la prazosina, la silodosina, la terazosina e la tamsulosina. [3]

Si tratta di farmaci utilizzati contro l’ipertensione, l’ipertrofia prostatica benigna e la malattia di Raynaud.

Questi farmaci rilassano alcuni muscoli ed aiutano a tener aperti i piccoli vasi sanguigni. Poiché gli alfa-bloccanti rilassano anche altri muscoli in tutto il corpo, possono aiutare a migliorare il flusso di urina negli uomini anziani con problemi alla prostata. Però,

  • alterano il sonno riducendo la fase REM e i sogni,
  • aumentano la sonnolenza diurna,
  • e, in alcuni casi, alterano le capacità mnemoniche dal momento che il sonno REM serve per fissare e rigenerare la memoria. [1, 3]

E. gli ACE inibitori

Gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) sono usati per trattare l’ipertensione, l’insufficienza cardiaca congestizia ed altre condizioni.

Questi farmaci aiutano a tenere rilassati i vasi sanguigni impedendo al corpo di produrre l’angiotensina II, un ormone che provoca il restringimento dei vasi sanguigni che a sua volta fa salire la pressione del sangue.

Gli ACE inibitori più importanti usati nelle terapie sono il captopril, l’enalapril, il lisinoprilperindopril e il ramipril. [4]

Gli ACE-inibitori possono causare l’accumulo di potassio nel corpo e portarci alla diarrea, a dei crampi alle gambe, ed anche a dolori alle articolazioni alle ossa e ai muscoli – tutti fattori che possono disturbare il normale sonno.

Inoltre aumentano i livelli corporei di bradichinina, un peptide che allarga i vasi sanguigni e che causa – in un terzo dei casi – una tosse secca per tutto l’arco della giornata. Ovviamente anche questo è un fattore che può disturbare il sonno.

F. i cortisonici:

come ad esempio, il prednisone, il cortisone, il metilprednisolone e il triamcinolone.

Si tratta di farmaci utilizzati per trattare l’infiammazione dei vasi sanguigni e dei muscoli, nonché l’artrite reumatoide,

Possono provocare frenesia e nervosismi diurni, assieme anche ad un aumentato rischio d’insonnia notturna.

G. i diuretici:

come ad esempio, il corotiazide, il clortalidone, l’idroclorotiazide, e altri.

Questi farmaci sono utilizzati per trattare l’ipertensione, possono causare un’insonnia ed effetti collaterali in grado di tenerci svegli tutta la notte, come una minzione frequente e dei crampi notturni al polpaccio.

H. i farmaci contro la tosse, il raffreddore e l’influenza

Molti di farmaci questi contengono alcol. L’alcol può interrompere il sonno e anche ridurre la quantità di tempo trascorso nella fase REM.

Inoltre, l’alcol può causare un eccessivo rilassamento dei muscoli della faringe, esacerbando il russamento ed aumentando il rischio di apnee notturne.

I. i farmaci che contengono caffeina

In genere si tratta di farmaci utilizzati per trattare il mal di testa.

L’effetto della caffeina può perdurare fino a 6-7 ore dopo l’assunzione del farmaco e disturbare il sonno.

L. le statine

Tra le statine troviamo, ad esempio, la atorvastatina, la lovastatina, la rosuvastatina e la simvastatina.

Le statine sono utilizzate per il trattamento del colesterolo alto. Possono anche avere effetti farmacologici sul sistema nervoso centrale: in particolare c’è la possibilità che queste provochino un’insonnia.

Nella gran parte dei casi, gli effetti neuropsichiatrici attribuiti alle statine si risolvono spontaneamente dopo la sospensione del trattamento o con l’introduzione di una dieta specifica ricca di omega-3. [5, 6]

Ad ogni modo, l’effetto collaterale più comune di tutti i tipi di statine è il dolore muscolare, che può tenere le persone sveglie durante la notte ed incapaci di riposare.

M. gli ipoglicemizzanti orali e l’insulina:

farmaci come la metformina, ecc. che sono utilizzati contro il diabete,  possono causare un’insonnia.

N. i prodotti a base di nicotina

In questa categoria rientrano sia i prodotti farmaceutici che gli integratori alimentari ed altri rimedi con nicotina, come i cerotti alla nicotina, i cerotti dimagranti, ecc.

La nicotina può causare un’insonnia e sogni inquietanti.

O. gli SSRI (inibitori selettivi della ricapitolazione della serotonina)

In questa categoria troviamo farmaci come: fluoxetina (Prozac), sertralina, paroxetina, escitalopram (Cipralex o Entact), fluvoxamina, paroxetina, ecc.

Questi inibitori bloccano il riassorbimento del neurotrasmettitore serotonina nel cervello, che può aiutare le cellule cerebrali a inviare e ricevere messaggi chimici, facilitando la depressione. Si chiamano selettivi perché sembrano influenzare principalmente la serotonina, non altri neurotrasmettitori.

Non è noto esattamente come funzionano e non è noto esattamente come questi farmaci interferiscano con il sonno. Alcuni studi hanno dimostrato tuttavia che gli SSRI causano un’agitazione, un’insonnia, un lieve tremore e un’impulsività “solo” al 10 al 20% delle persone che li assumono.

P. gli stimolanti simpaticomimetici

Qui troviamo i farmaci a base di destroanfetamine, metanfetamina, metilfenidato.

Sono farmaci utilizzati per trattare il disturbo da deficit di attenzione/iperattività o ADHD.

Possono causare una difficoltà ad addormentarsi ed una diminuzione del sonno profondo REM e non-REM.

Q. la teofillina

Si tratta di un principio attivo presente in molti farmaci per trattare l’asma. Può causare effetti simili a quelli della caffeina.

R. gli ormoni tiroidei:

come ad esempio, i farmaci a base di levotiroxina che vengono utilizzati per trattare l’ipotiroidismo. Possono causare una difficoltà ad addormentarsi.

S. i farmaci bloccanti del recettore per l’angiotensina (ARB):

come ad esempio, di bloccanti del recettore per l’angiotensina (ARB, dall’inglese angiotensin receptor blockers) i quali includono: candesartan, irbesartan, losartan, telmisartan e valsartan.

I farmaci bloccanti del recettore per l’angiotensina sono spesso utilizzati per trattare la malattia coronarica o l’insufficienza cardiaca nei pazienti che non possono tollerare gli ACE-inibitori, o che soffrono di diabete di tipo 2 o malattia renale.

Invece di bloccare la produzione corporea di angiotensina II, i farmaci bloccanti del recettore per l’angiotensina impediscono di esercitare effetti costrittivi dei vasi sanguigni.

Proprio come gli ACE-inibitori, gli ARB spesso portano ad un sovraccarico di potassio nel corpo, causando diarrea e crampi alle gambe, dei dolori alle articolazioni alle ossa ed ai muscoli – tutti fattori che possono disturbare il sonno normale. [3]

T. gli inibitori delle colinesterasi:

come ad esempio, il donepezil, la galantamina e la rivastigmina.

Gli inibitori della colinesterasi sono comunemente utilizzati per trattare le perdite di memoria ed i cambiamenti mentali nei soggetti con l’Alzheimer e con altri tipi di demenza.

Questi farmaci agiscono inibendo l’enzima che abbatte nel corpo l’acetilcolina (un neurotrasmettitore che è importante per la vigilanza, la memoria, il pensiero e il giudizio). Ciò  rallenta la perdita di memoria del paziente e lo aiuta a svolgere con minori problemi le attività quotidiane, ma può anche interferire con tutti i processi ed i movimenti involontari del corpo, compresi quelli relativi al sonno.

Oltre all’insonnia e ai sogni anormali, gli effetti collaterali che sono stati identificati negli inibitori della colinesterasi comprendono: gravi cambiamenti nel ritmo cardiaco, diarrea, nausea e vomito, nonché crampi alle gambe e spasmi muscolari – tutti fattori che possono interferire con i normali schemi di sonno. [3]

U. gli agonisti della dopamina

Tra questi vi troviamo alcuni farmaci usati per trattare il morbo di Parkinson. [2] Gli effetti collaterali più comuni includono l’insonnia, la stanchezza, la spossatezza.

V. diversi composti e sostanza anoressizzanti

Molti dei farmaci (e anche degli integratori alimentari) che sopprimono lo stimolo dell’appetito contengono dei composti e delle sostanze che possono causare ansia, insonnia, irrequietezza, ecc. [2]

Z. gli antagonisti H1 di seconda generazione

Questi farmaci includono gli spray nasali di azelastina, cetirizina, desloratadina, fexofenadina, levocetirizina e loratadina.

Gli antagonisti H1 sono una classe di farmaci comunemente noti come antistaminici. Inibiscono la produzione di istamina da parte del corpo (la sostanza chimica che viene rilasciata quando si ha una reazione allergica)

Gli antagonisti H1 di seconda generazione non hanno gli stessi effetti collaterali degli antistaminici di prima generazione (come la difenidramina) che sopprimono il sistema nervoso centrale, causando grave sonnolenza, ma possono causare ansia e insonnia bloccando l’acetilcolina (un neurotrasmettitore del sistema nervoso).

Cosa fare per risolvere un possibile effetto dei farmaci sul sonno

Se sospetti che un farmaco stia disturbando il sonno o ti faccia sentire sonnolento durante il giorno, parlane col medico. Questi potrebbe,

  1. passare a un altro farmaco che ha un diverso profilo di effetti collaterali,
  2. ridurre il dosaggio della corrente prescrizione,
  3. suggerire un diverso tipo di trattamento, in modo che il sonno non ne venga influenzato.

Ad esempio, se stai assumendo un farmaco per abbassare la pressione sanguigna e questo influisce negativamente sul sonno in qualche modo, potresti chiedere al tuo dottore se puoi eliminare il farmaco e sostituirlo con dei cambiamenti nello stile di vita, come

  1. il perdere peso,
  2. il fare regolarmente esercizi fisici,
  3. il mangiare cibi più nutrienti,
  4. il ridurre l’assunzione di sodio, di alcool e di caffeina,
  5. lo smettere di fumare e / o ridurre lo stress.

Quello che non dovresti fare comunque è di cercare di risolvere il problema da solo.

Discuti la situazione in modo approfondito col medico e non interrompere l’assunzione del farmaco fino a quando non viene stabilito un trattamento alternativo.

In caso contrario, potrebbero anche verificarsi degli effetti collaterali pericolosi, come ad esempio un’asma incontrollata, una sindrome da deficit di attenzione ( ADD), depressione o ansia.

Da ricordare 

Solo un medico può aiutarti a valutare i rischi e i benefici di un farmaco, e solo un medico può decidere di modificare il dosaggio di un farmaco.

 

Fonti
  • «How Medications Can Affect Sleep». [In linea]. Available at: https://www.sleepfoundation.org/articles/how-medications-may-affect-sleep. [Consultato: 26-apr-2019].
  • T. L. Lenz, «Drugs That Negatively Affect Sleep», American Journal of Lifestyle Medicine, vol. 8, n. 6, pagg. 383–385, nov. 2014.
  • «How Prescription Drugs Affect Sleep», PlushBeds Green Sleep Blog, 04-feb-2013. [In linea]. Available at: https://www.plushbeds.com/blog/sleep-aids/how-prescription-drugs-affect-sleep/. [Consultato: 26-apr-2019].
  • «Is Your Medication Making You Lose Sleep?», EverydayHealth.com. [In linea]. Available at: https://www.everydayhealth.com/sleep/medications-that-affect-sleep.aspx. [Consultato: 26-apr-2019].
  • D. A. B. N. Jr, «Insomnia – 10 Medications That Can Cause Sleeplessness», AARP. [In linea]. Available at: http://www.aarp.org/health/drugs-supplements/info-04-2013/medications-that-can-cause-insomnia.html. [Consultato: 26-apr-2019].
  • «Medicines That Can Cause Insomnia», National Jewish Health. [In linea]. Available at: https://nationaljewish.org/conditions/Insomnia/causes/medicines-that-can-cause-insomnia. [Consultato: 26-apr-2019].
  • H. H. Publishing, «Medications that can affect sleep», Harvard Health. [In linea]. Available at: https://www.health.harvard.edu/newsletter_article/medications-that-can-affect-sleep. [Consultato: 26-apr-2019].
  • appuntifarmacia, «AGONISTI DEL RECETTORE α2-ADRENERGICO», Appunti Farmacia, 05-mar-2018. .
  • «Lo sai che alcuni farmaci causano difficoltà a dormire?», Humanitas Salute, 12-mag-2017.
  • «Statine e reazioni psichiatriche | Farmacovigilanza». [In linea]. Available at: https://www.farmacovigilanza.eu/node/263. [Consultato: 27-apr-2019].
  • M. Tuccori et al., «Neuropsychiatric adverse events associated with statins: epidemiology, pathophysiology, prevention and management», CNS Drugs, vol. 28, n. 3, pagg. 249–272, mar. 2014.

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