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Demenza senile: tipi, sintomi, evoluzione

La diagnosi di una demenza senile può essere una notizia terribile per le persone colpite e per quelle che le stanno vicine, anche per la stigmatizzazione associata a questo termine. Quindi può esser utile saperne di più: ecco allora una panoramica generale sui vari tipi di demenza senile e sul come vengono diagnosticati e trattati.

La demenza

La demenza è una sindrome – è cioè un insieme di sintomi – che sono caratterizzati dalla perdita: [1]

  • di funzioni cognitive, di pensare, di ricordare e di ragionare;
  • di funzioni comportamentali al punto da interferire con la vita e le attività quotidiane.

Si tratta di funzioni che riguardano la memoria, le abilità linguistiche, la percezione visiva, la risoluzione dei problemi, l’autogestione e la capacità di concentrarsi e di prestare attenzione.

Ma non solo: alcune persone con la demenza non sono in grado controllare le loro emozioni, e quindi questa condizione può cambiare anche la loro personalità.

In termini di severità una demenza può oscillare,

  • dalla forma più lieve: quando sta appena iniziando ad incidere sulle persone,
  • fino alle forme più gravi: quando la persona che ne è colpita, deve dipendere completamente dagli altri per le sue comuni attività/esigenze.

Le demenze senili più comuni

Tutti noi con l’avanzare dell’età perdiamo dei neuroni. Però le persone con la demenza hanno una perdita molto maggiore.

Le demenze possono essere diverse a seconda dei tipi di cambiamenti cerebrali che si possono verificare nelle persone, cambiamenti che possono essere dovuti a diverse condizioni patologiche.

Le più comuni demenze senili sono,

  1. la malattia di Alzheimer che è anche quella più comune,
  2. quella a corpi di Lewy,
  3. la malattia di Pick,
  4. la demenza vascolare.

In questo articolo parleremo brevemente di ognuna di queste demenze senili.

1. la malattia di Alzheimer

Nella malattia di Alzheimer tendono ad essere colpite per prime le aree che sono legate alla memoria, nella parte inferiore e posteriore del cervello.

Non sono completamente note sia le cause che la progressione della malattia di Alzheimer.

Quel che è certo è che l’Alzheimer è associato a placche amiloidi e ammassi neurofibrillari che si riscontrano nel cervello, ma non è nota la causa prima di tale degenerazione.

Sembra che il danno al cervello possa iniziare un decennio – od ancor prima – che si abbiano dei problemi con la memoria e altri problemi cognitivi.

Inizialmente si ha spesso un danno nell’ippocampo, la parte del cervello essenziale nella formazione dei ricordi. Poi le placche ed i grovigli anomali si diffondono in tutto il cervello, ed il tessuto cerebrale si restringe in modo significativo. [5]

2. la malattia a corpi di Lewy

Dopo il morbo di Alzheimer e le malattie vascolari, la malattia a corpi di Lewy è una delle cause più comuni di demenza. Generalmente inizia dopo i 50 anni, ma può verificarsi anche prima.

E’ legata a dei depositi proteici anormali chiamati corpi di Lewy, che sono strutture simili a dei palloncini, e che si formano all’interno delle cellule nervose.

L’accumulo anormale della proteina alfa-sinucleina e di altre proteine, ​​fa sì che i neuroni lavorino in modo meno efficace, e che muoiano.

I sintomi iniziali possono variare ma – nel tempo – le persone con questi disturbi hanno disturbi cognitivi, comportamentali, fisici, e correlati al sonno. [5]

3. malattia di Pick

La malattia di Pick (o demenza frontale) è una condizione che inizia nella parte anteriore o laterale del cervello, e che poi si diffonde gradualmente.

Piuttosto che sul diffuso restringimento ed atrofia del tessuto cerebrale che si può osservare nella malattia di Alzheimer, incide principalmente sui lobi frontali e temporali del cervello.

In questi disordini, i cambiamenti nelle cellule nervose dei lobi frontali del cervello influenzano la capacità di ragionare, quella di prendere decisioni, di dare delle priorità, del multitasking, dell’agire in modo appropriato, e di controllare i movimenti. [5]

Se questa condizione inizia nella parte sinistra del cervello, tendono a peggiorare le abilità linguistiche.

Se inizia nella parte destra, la malattia influisce sul comportamento e potrebbe essere anche scambiata per una malattia psichiatrica.

Il danno prodotto in specifiche regioni del cervello può indurre queste persone a diventare apatiche, a perdere le loro inibizioni, oppure a non mostrare alcuna considerazione per i sentimenti degli altri.

4. la demenza vascolare

La demenza vascolare si caratterizza per una progressiva perdita di memoria e di altre funzioni cognitive, a causa di lesioni vascolari o di alcune malattie nel cervello.

Anche in questo caso, i cambiamenti nei vasi sanguigni legati all’età, gli livelli elevati di colesterolo nel sangue, e l’ipertensione arteriosa, aumentano i rischi di un ictus e quindi anche di demenza vascolare.

I sintomi di una demenza vascolare possono essere a volte difficili da distinguere da quelli dell’Alzheimer. Tuttavia,

  • nella demenza vascolare sono più importanti i problemi legati all’organizzazione, all’attenzione, al pensiero lento ed alla risoluzione dei problemi,
  • nell’Alzheimer è più importante la perdita di memoria.

Esiste anche la demenza mista – una combinazione di due o più tipi di demenza. Ad esempio, alcune persone hanno sia l’Alzheimer che la demenza vascolare.

Lo sviluppo ed sintomi della demenza

1. lo sviluppo della demenza

I sintomi di una demenza si verificano quando nel cervello i neuroni, le unità cellulare che costituiscono il tessuto nervoso, smettono di funzionare, perdono le connessioni con altre cellule cerebrali, muoiono.

I sintomi possono variare a seconda delle regioni del cervello danneggiate. In generale, il lato sinistro del cervello è coinvolto nel linguaggio, mentre la parte destra è molto coinvolta nel comportamento sociale.

Ci sono poi dei tipi di demenza che possono colpire le regioni che controllano i nostri movimenti.

2. i più comuni sintomi della demenza

Come abbiamo visto sopra, i sintomi della demenza possono svilupparsi e possono comparire in momenti diversi, oppure tutti insieme.

In generale, possiamo dire che la perdita di memoria è il sintomo principale. Chi ha questo sintomo e due (o più) dei sintomi elencati di seguito, potrebbe avere una demenza [4]:

2a – Perdita della memoria a breve termine

Una perdita di memoria è un condizione che può essere normale per tutti noi: dimenticare le cose per un po’, e poi ricordarle più tardi.

Le persone con la demenza spesso dimenticano le cose ma poi non le ricordano più.

Possono cucinare un pasto e dimenticarlo di servire, ad esempio. Oppure potrebbero persino dimenticare di averlo  cucinato.

2b – Difficoltà nell’esecuzione delle attività più semplici

Le persone con la demenza possono avere delle difficoltà a fare anche le attività più semplici, come il vestirsi.

Potrebbero dimenticare come si fa per legarsi le scarpe, oppure che il latte che dev’essere conservato in frigorifero.

2c – Problemi di comunicazione

Possono dimenticarsi anche le parole più semplici, oppure possono usare parole sbagliate.

E questo rende difficile alle altre persone comunicare con loro e sapere di cosa hanno bisogno.

2d – Problemi spazio-temporali

Le persone con la demenza possono perdersi anche quando si trovano nella strada di fronte a casa propria.

Potrebbero dimenticare come sono arrivati in ​​un certo posto, o come fare per tornare a casa.

2e – Problemi di distrazione

Chi soffre di una demenza può dimenticarsi di mettere il cappotto anche se fuori fa freddo, o di prendere l’ombrello se piove.

2f – Difficoltà nel pensiero astratto

Le persone che con demenza possono avere delle difficolta a fare anche i calcoli più semplici.

2g – Creare disordine e caos

Possono aver problemi a tenere in ordine le proprie cose.

2h – Cambiamenti di personalità e di umore

Possono avere drastici cambiamenti nella loro personalità. Potrebbero diventare irritabili, sospettose, paurose o depresse.

Possono avere improvvisi sbalzi d’umore. Possono passare dalla calma alle lacrime alla rabbia in pochi minuti.

2i – Apatia

Le persone che soffrono di demenza possono diventare passive. Potrebbero non voler andare in alcuni posti, o voler vedere altre persone.

Da ricordare

I problemi di memoria che non sono legati al normale invecchiamento possono essere costituiti:

– Dal dimenticare le cose più spesso di quanto si era soliti.
– Dal non ricordarsi di come fare cose già fatte molte volte.
– Dalla difficoltà ad apprendere cose nuove.
– Dal ripetere le stesse frasi o gli stessi argomenti nella stessa conversazione.
– Dalla difficoltà a fare delle scelte, od a gestire il denaro.
– Dal non essere in grado di tener traccia di ciò che accade loro ogni giorno.

L’età, e le demenze senili

Non tutte le persone anziane soffrono di demenza senile. In altre parole: quella senile non è necessariamente una conseguenza dell’invecchiamento. Molti novantenni non mostrano alcun segno di demenza.

La ragione esatta per cui la demenza è più probabile negli anziani non è chiara. Come abbiamo detto:

  • La causa più comune di demenza nelle persone anziane, è il morbo di Alzheimer che raramente, o quasi mai, si verifica nelle persone più giovani;
  • Un’altra forma di demenza tipica della terza età è la demenza vascolare, che è una conseguenza di alcune malattie come l’ictus o l’arteriosclerosi (indurimento delle arterie) nel cervello.
  • La demenza frontotemporale (DFT o FTD) invece, è più comune nelle persone di età inferiore ai 60 anni rispetto che negli agli anziani. [2]

Gli altri fattori di rischio

Oltre all’invecchiamento, sono diversi i fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare una demenza senile [6] :

  • il fumo,
  • il diabete,
  • un trauma o un tumore al cervello,
  • l’ipertensione
  • il bere troppo alcol,
  • la sindrome di Down,
  • la genetica,
  • il morbo di Parkinson.

Il rischi aumentano se hanno avuto una demenza anche i familiari più stretti. [2]

Un problema psichiatrico

La demenza (in quanto tale) non è un problema psicologico, ma è piuttosto un problema psichiatrico.

Infatti, a differenza della depressione e dei disturbi alimentari (solo per citarne alcuni) la demenza non è legata allo stato mentale ed emotivo delle persone nell’affrontare gli stress della vita, o influenzato dalla personale visione della vita.

Si tratta invece di una disfunzione mentale dovuta ad aree cerebrali danneggiate, a livelli anormali di neurotrasmettitori, od a delle irregolarità nella struttura cerebrale.

La psicoterapia non è quindi uno strumento in grado di aiutare le persone affette dalla demenza: anche perché (per la verità) la demenza senile è incurabile nella maggior parte dei casi.

Questa condizione peggiora progressivamente col passare del tempo. I farmaci possono al massimo ritardarne la progressione, ma non fermarla del tutto.

Talvolta però la demenza può essere uno stato temporaneo, correlato ad anomalie presenti nel nel nostro corpo, quali livelli eccessivamente alti di glucosio, tossine ed alcol.

In questi casi una demenza può risolversi: ma non sempre. Dipende in gran parte infatti da cambiamenti e da disfunzioni permanenti nella chimica, nella struttura e nel funzionamento del cervello.

Da ricordare

I farmaci attuali possono migliorare i sintomi delle demenze senili, ma nessuno di loro può fermare o invertire il danno progressivo al cervello.

I trattamenti per i vari tipi di questi disturbi sono leggermente diversi. Ecco perché è sempre importante un’accurata diagnosi.

Le demenze e la mortalità

La demenza è uno stato di disfunzione mentale, ma non é una “minaccia” per la vita degli anziani.

Va però detto che le cause che stanno alla base della demenza possono indirettamente anche causare la morte di una persona.

Dato che la demenza compromette i normali processi mentali, chi ne è colpito può mettersi in pericolo in quanto potrebbe non avere alcuna percezione delle conseguenze delle sue azioni: può causare incidenti, avere una guida imprudente, vagare in aree non sicure, utilizzare impropriamente apparecchiature elettriche e macchinari pesanti.

Prevenzione e trattamento

la prevenzione

C’è ben poco che si possa fare per prevenire o per evitare la demenza. Possono però ridurre il rischi di malattie cardiache e demenza,

  • un’attività fisica regolare,
  • una dieta che sia salutare per il cuore,
  • l’evitare il fumo. [2]

il trattamento

La demenza è una condizione “dura” per le persone che ce l’hanno, così come per le persone che stanno loro vicine.

Non esistono attualmente delle cure per la demenza senile. [4] Alcuni medicinali possono aiutare a rallentare la sua progressione.

Le persone che hanno la demenza dovrebbero imparare come gestire i sintomi.

Il medico di famiglia parla coi parenti delle possibili opzioni di trattamento delle persone che ne sono colpite.

Disordini che sono simili a quelli di una demenza senile

Ecco quali sono le condizioni e le situazioni che possono causare sintomi simili a quelli di una demenza senile [6]:

  • carenze nutrizionali,
  • idrocefalo normoteso,
  • effetti collaterali di farmaci,
  • vasculite,
  • ematoma subdurale,
  • tumori celebrali non maligni,
  • demenze secondarie (in persone hce soffrono di distubi che danneggiano il cervello, come meningite cronica, sclerosi multipla, encefalite, malattia di Wilson),
  • malattia dei granuli argirofili,
  • malattia di Creutzfeldt-Jakob,
  • encefalopatia traumatica cronica,
  • malattia di Huntington,
  • demenza associata all’HIV.

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