L’acido clorogenico, e il caffè verde

Introduzione

Introduzione

Ultimamente si sente sempre di più parlare del caffè verde come di un prodotto dalle straordinarie proprietà benefiche, in particolare di quelle dimagranti dovute all’acido clorogenico (a volte anche impropriamente chiamato acido criogenico) in esso contenuto.

Sono argomenti ampiamente dibattuti e su quali si stanno ancora facendo numerose ricerche per verificare l’effettiva efficacia delle sue proprietà.

Cercheremo di fare il punto della situazione illustrando i meccanismi d’azione di questo tipo di caffè e del “suo” acido clorogenico.

Il caffè verde

Il caffè verde

Caffè é il seme di alcune specie di piccoli alberi tropicali appartenenti al genere coffea. Il caffè verde è il chicco del “normale” caffè non torrefatto che quindi ha mantenuto il suo colore verde.

Il processo di torrefazione abbrustolisce il «normale» chicco di caffè modificandolo o facendogli perdere alcune delle sue proprietà che mantiene, invece il chicco di caffè crudo (verde).

Uno degli effetti della tostatura è costituito anche un aumento delle concentrazioni di caffeina all’interno del chicco tostato. Quindi nel caffè verde si hanno minori concentrazioni di caffeina e, soprattutto, non la si trova allo stato libero bensì legata a un potente antiossidante, l’acido clorogenico. Tutto ciò comporta che la “sua” caffeina venga assorbita più lentamente dal corpo e che rimanga in circolo più a lungo. Questo lento e continuo rilascio della caffeina da parte del caffè verde,

  • evita quei picchi (di caffeina) che sono deleteri per il nostro organismo,
  • ci consente di sfruttare le sue proprietà positive come energizzante e come stimolante l’attenzione e la resistenza.

Alla minore concentrazione di caffeina, il caffè verde può vantare anche una quantità maggiore,

  • di antiossidanti (come l’acido tannico e l’acido ferulico),
  • di polifenoli (antiossidanti naturali che hanno effetti positivi e contrastano lo sviluppo di tumori),
  • di vitamine e di sali minerali.

I suoi chicchi hanno un pH più elevato, ovvero sono meno acidi, e quindi hanno una minore lesività a livello gastrico.

Grazie a questi antiossidanti e questi polifenoli, il caffè verde giova a contrastare i danni cellulari provocati dai radicali liberi, e quindi ritarda l’invecchiamento cellulare e dei tessuti.

Secondo alcune ricerche, diminuendo l’assorbimento degli zuccheri a livello intestinale e riducendo il rilascio di glucosio nel sangue, il caffè verde,

  • ha proprietà ipoglicemizzanti (antidiabetiche);
  • provoca una diminuzione della pressione sanguigna, diminuendo così i rischi d’infarto e di problemi cardiovascolari.

Il caffè verde potrebbe avere effetti dimagranti in quanto, agendo sul metabolismo dei lipidi, avrebbe grazie all’acido clorogenico anche un effetto brucia grassi. Circa questa sua proprietà, che è poi quella che lo ha reso “famoso” ma che è anche quella più dibattuta, ci sono ancora diverse ricerche in corso.

Riassumendo brevemente

Le proprietà del caffè verde sono legate al fatto,

  • che é ricco di antiossidanti e di polifenoli;
  • che contiene una quantità minore di caffeina rispetto al caffè tostato: questa, non essendo libera, viene rilasciata più lentamente ed in modo continuo;
  • che é meno acido rispetto al caffè tostato;
  • che, rallentando il rilascio di glucosio nel sangue, ha delle proprietà anti-diabetiche,
  • che favorisce il mantenimento della pressione sanguigna a livelli ottimali;
  • che é ricco di vitamine (gruppo B), di sali minerali e acido tannico,
  • mentre suoi probabili effetti dimagranti deriverebbero dal fatto che potrebbe favorire il metabolismo dei lipidi.
L’acido clorogenico (CGA)

L’acido clorogenico (CGA)

Gran parte delle proprietà del caffè verde sono dovute alle grandi quantità di acido clorogenico (CGA) in esso contenute.

L’acido clorogenico è una sostanza organica naturale che fa parte della categoria dei polifenoli, potenti antiossidanti che ritroviamo in grande quantità non solo nel caffè verde ma anche in altri numerosi prodotti alimentari vegetali, come  i mirtilli, le mele, le pere, le pesche, le patate, le prugne e anche nel bambù.

L’acido clorogenico è presente, anche se in quantità non significative, nella maggior parte dei vegetali.

Il processo di torrefazione del caffè, che avviene a delle temperature di circa 200°, elimina più del 50% dell’acido clorogenico (CGA). Per questo motivo i chicchi di caffè tostato non hanno tutte le proprietà che ritroviamo nel caffè verde.

Per quanto riguarda la classificazione chimica, l’acido clorogenico è un estere. Gli esteri sono dei prodotti che si formano in seguito alla reazione tra un alcol o un fenolo con un acido carbossilico; in questo caso particolare dell’acido clorogenico (CGA), i reagenti coinvolti in questa reazione sono l’acido caffeico e l’acido L-chinico (o quinico).

Anche se nel suo nome è presente il suffisso “cloro”, questo elemento (il cloro) non è contenuto nell’acido clorogenico: questo suffisso deriva dalla parola greca χλωρός che significa “verde”appunto come i prodotti che si formano dall’ossidazione. Come detto all’inizio, l’acido clorogenico appartiene alla categoria dei polifenoli, una famiglia che comprende numerosissimi composti che sono accumunati dal fatto di avere strutturalmente numerosi gruppi fenolici (costituiti cioè da un anello aromatico benzenico con uno o più gruppi ossidrilici di sostituzione).

Grazie a questa loro struttura chimica i polifenoli, e quindi anche l’acido clorogenico, sono dei potenti antiossidanti. Servono cioè,

  • a prevenire o a rallentare le reazioni di ossidazione che avvengono nel nostro organismo,
  • a contrastare la formazione di radicali liberi –  cosa che può avvenire in particolar modo durante queste reazioni , radicali che causano danni alle cellule e che sono i maggiori responsabili dell’invecchiamento del nostro organismo.
Acido clorogenico: suoi effetti benefici

Le proprietà e gli effetti benefici dell’acido clorogenico

Si è constatato che l’acido clorogenico ha, oltre alle già citate sue proprietà antiossidanti, altri importati benefici effetti sul nostro organismo.

  • Accelera il nostro metabolismo andando ad agire soprattutto a livello epatico.
  • Ci aiuta nella perdita di peso, in quanto favorisce la trasformazione dei grassi in energia.
  • Previene molte malattie croniche.
  • Grazie alle sue proprietà antiossidative ci aiuta a prevenire la degenerazione visiva.

Questi numerosi effetti positivi dell’acido clorogenico hanno suscitato l’interesse di numerosi studiosi che stanno facendo varie ricerche a tal proposito.

Ad ogni modo, gli effetti di maggior interesse sono quelli legati ai seguenti processi ed alle seguenti sue proprietà.

metabolismo

L’acido clorogenico interviene nel nostro metabolismo andando a inibire due importanti enzimi: la glucosio-6-fosfatasi (G6P) e l’α-glucosidasi.

Il primo enzima, la glucosio-6-fosfatasi,

  • stacca dal glucosio contenuto all’interno delle cellule, il gruppo fosfato;
  • in questo modo, il glucosio può legarsi ai suoi trasportatori che gli permettono di attraversare la membrana plasmatica e di liberarsi nel circolo sanguigno;
  • Bloccando questo enzima, il glucosio rimane legato al fosfato e non può fuoriuscire dalla cellula, in questo modo l’acido clorogenico (CGA) porta ad un minor rilascio di glucosio nel sangue.

Il secondo enzima, l’α-glucosidasi, appartiene alla classe delle idrolasi, ed è attivo nella prima porzione dell’intestino tenue: nel duodeno.

  • Il suo compito è quello di idrolizzare (ovvero di rompere un legame con l’aiuto di una molecola di acqua) il maltosio, maltosio che un disaccaride, ovvero una molecola formata da due molecole si glucosio.
  • In questo modo abbiamo una liberazione di glucosio a livello intestinale che verrà poi assorbito ed accumulato.
  • Bloccando questo enzima, in questo caso non abbiamo la digestione del maltosio che, invece di essere scisso, verrà eliminato.

effetti dimagranti

Secondo alcuni, l’effetto dimagrante dell’acido clorogenico si produrrebbe attraverso questo meccanismo d’inibizione. Ciò perché, questo controllo del glucosio in circolo e del suo assorbimento intestinale, favorirebbe teoricamente l’utilizzo dei lipidi (grassi) per ottenere energia: in tal senso “brucierebbe grassi”, poiché l’organismo avrebbe a disposizione meno glucosio per produrre energia, quindi “ripiegherebbe” su dei lipidi.

Tuttavia, alcune ricerche non hanno evidenziato significative differenze nell’accumulo di grassi in animali che avevano assunto acido clorogenico (CGA) rispetto agli animali che lo avevano assunto.

diabete di tipo 2

Questa sua proprietà di regolare il rilascio di glucosio in circolo, è estremamente utile nei soggetti affetti da diabete di tipo 2 perché (agendo in questo modo) l’acido clorogenico ha un effetto positivo sulla stabilizzazione della glicemia.

Mentre alcune ricerche hanno dimostrato che nei soggetti non diabetici, l’assunzione di caffè verde ed acido clorogenico ridurrebbe il rischio di contrarre tale patologia.

effetto colagogo (l’effetto di stimolare il flusso biliare verso l’intestino)

Per restare sempre in questo ambito, va detto che l’acido clorogenico ha anche un effetto colagogo: agisce cioè sulla bile (che è un prodotto del fegato e che ha la funzione di solubilizzare i grassi a livello dell’intestino) rendendola più fluida ed agevolando così il suo transito e quello dei grassi verso l’intestino e la loro eliminazione.

In questo modo favorisce la riduzione dell’assorbimento dei grassi e diminuisce, in linea generale, l’apporto calorico durante i pasti.

Tuttavia, una ricerca australiana ha dimostrato che un effetto collaterale di una sua assunzione prolungata – legato a questa proprietà dell’acido clorogenico – è quello di provocare un accumulo di grassi all’interno del fegato e la conseguente steatosi epatica.

effetto protettivo

Sono numerosi gli studi che hanno dimostrato che l’acido clorogenico ha importanti effetti protettivi sul nostro organismo, soprattutto contro i tumori.

Efficacia del caffè verde – acido clorogenico

Caffè verde ed acido clorogenico: la loro efficacia

Molti prodotti a base di caffè verde e acido clorogenico vengono pubblicizzati per la loro capacità di farci perdere peso (in quanto bruciano grassi e promettono perdite di chili straordinarie in poco tempo e senza far altro). Ovviamente non si deve ciecamente seguire queste pubblicità. Per le seguenti ragioni.

Per prima cosa: una perdita di peso troppo veloce può essere dannosa per il nostro organismo. Nella maggior parte dei casi, dopo simili dimagrimenti i soggetti tendono a riprendere i chili persi.

A volte poi si hanno delle perdite di peso antiestetiche perché non viene rispettata la tonicità e l’elasticità del corpo.

Non esistono prodotti miracolosi per la perdita di peso. Ed anche il caffè verde o l’acido clorogenico, in quanto prodotti implicati nel metabolismo lipidico, ci possono al massimo aiutare nel mantenimento del peso.

Nella maggior parte dei casi si tratta di integratori che sono di AIUTO nella perdita di peso SOLAMENTE SE sono accompagnati da una corretta e bilanciata alimentazione, magari ipocalorica e basata sulle esigenze delle persone, ed anche accompagnati da un’attività fisica.

Se si abbinano questi tre elementi, si possono ottenere ottimi risultati in tempi ragionevoli, risultati che il nostro organismo potrà poi mantenere. In questo senso assumere caffè verde e acido clorogenico può aiutarci nel dimagrimento.

Ad ogni modo, come abbiamo visto, la loro assunzione produce in ogni caso una serie di effetti positivi legati al fatto di mantenere int buono stato  stato la salute delle persone.

Online si possono trovare numerosi prodotti che lo contengono negli estratti di caffè verde. Ricordiamo che prima di assumere un qualsiasi intregatore, è opportuno conoscete la “lista” dei suoi componenti e le indicazioni del produttore.

Poi, specialmente nel caso di una gravidanza o di allattamento al seno o se si hanno patologie particolari, bisogna parlarne col proprio medico.

Acido clorogenico e caffè verde

In questi ultimi anni si sente sempre di più parlare di caffè verde come di un prodotto dalle straordinarie proprietà benefiche, in particolare di quelle dimagranti dovute all’acido clorogenico (a volte anche impropriamente chiamato acido criogenico) in esso contenuto.

Si tratta di argomenti  che sono stati ampiamente dibattuti, ma su quali si stanno facendo numerose ricerche per verificare l’effettiva efficacia delle sue proprietà. In questo articolo cercheremo di fare il punto della situazione spiegando i principi e i meccanismi d’azione di questo chicco ed in particolare dell’acido clorogenico.

Il caffè verde

Il caffè é il seme di alcune specie di piccoli alberi tropicali appartenenti al genere coffea. Il caffè verde altro non è che il classico chicco di caffè che ha mantenuto il suo colore naturale verde, mentre quello torrefatto che noi comunemente usiamo è di color marrone scuro.

La torrefazione abbrustolisce il «normale» chicco di caffè, modificando o facendogli perdere alcune delle sue proprietà che, invece, il chicco di caffè crudo mantiene. Una delle più grandi modifiche è che la tostatura provoca un’aumento delle concentrazioni di caffeina all’interno del chicco tostato; infatti, nel caffè verde si hanno delle concentrazioni minori e, soprattutto, la caffeina non si trova libera, ma legata a un potente antiossidante, l’acido clorogenico. Questo fatto comporta che la caffeina venga assorbita più lentamente dal corpo e che rimanga in circolo per tempi più lunghi. Questo rilascio lento e continuo, evita i picchi di caffeina che sono deleteri e il nostro organismo e ci consente di sfruttare le proprietà positive della caffeina come energizzante, stimolante l’attenzione e la resistenza.

Oltre che una minore concentrazione di caffeina, i chicchi di caffè verde contengono una quantità maggiore,

  • di antiossidanti (come l’acido tannico e l’acido ferulico),
  • di polifenoli (antiossidanti naturali che hanno effetti positivi e contrastano lo sviluppo di tumori),
  • di vitamine e di sali minerali,
  • hanno un pH più alto, ovvero sono meno acidi e, quindi, hanno una minor lesività a livello gastrico.

Grazie a questi antiossidanti e polifenoli, il caffè verde collabora a contrastare i danni cellulari provocati dai radicali liberi e, quindi, contrasta  l’invecchiamento cellulare e dei tessuti.

Secondo alcune ricerche, diminuendo l’assorbimento di zuccheri a livello intestinale e riducendo il rilascio di glucosio nel sangue, il caffè verde ha anche proprietà anti-diabete, e provoca una diminuzione della pressione sanguigna, diminuendo così i rischi di infarto e di problemi cardiovascolari.

Avrebbe anche effetti dimagranti: agendo sul metabolismo dei lipidi, grazie all’acido clorogenico contenuto, agirebbe come brucia grassi. Questa proprietà del caffè verde, che è (per così dire) quella che lo ha reso “famoso”, ma è anche quella più dibattuta, e sulla quale ci sono ancora diverse ricerche in corso.

Per riassumere in breve: le proprietà del caffè verde derivano dal fatto,

  • che é ricco di antiossidanti e di polifenoli;
  • che contiene una quantità minore di caffeina rispetto al caffè tostato (questa, non essendo libera e viene rilasciata più lentamente ed in modo continuo);
  • che é meno acido rispetto al caffè tostato;
  • che, rallentando il rilascio di glucosio nel sangue, ha proprietà anti-diabetiche,
  • che favorisce il mantenimento della pressione sanguigna a livelli ottimali;
  • che é ricco di vitamine (gruppo B), di sali minerali e acido tannico.

I suoi probabili effetti dimagranti deriverebbero dal fatto che  potrebbe promuovere il metabolismo dei lipidi.


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L’acido clorogenico (CGA)

Gran parte delle proprietà del caffè verde sono dovute alla grandi quantità di acido clorogenico (CGA) in esso contenute. L’acido clorogenico è una sostanza organica naturale che fa parte della categoria dei polifenoli, potenti antiossidanti, e che ritroviamo in grande quantità non solo nel caffè verde, ma anche in altri numerosi prodotti alimentari vegetali, come mirtilli, mele, pere, pesche, patate, prugne e anche nel bambù; è contenuto, anche se in quantità non significative, nella maggior parte dei vegetali.

Il processo di torrefazione del caffè, che avviene a temperature di circa 200°, elimina più del 50% di CGA, per questo motivo i chicchi di caffè tostato non hanno tutte quelle proprietà che ritroviamo nel caffè verde.

Per quanto riguarda la classificazione chimica, l’acido clorogenico è un estere; gli esteri sono prodotti che si formano in seguito alla reazione tra un alcol o un fenolo con un acido carbossilico; in questo caso particolare del CGA, i reagenti della reazione sono l’acido caffeico e l’acido L-chinico (o quinico).

Anche se nel nome è presente il suffisso “cloro”, questo elemento non è contenuto nell’acido clorogenico; questo suffisso, infatti, deriva dalla parola greca χλωρός che significa “verde”, poiché i prodotti che si formano dalla sua ossidazione hanno, appunto, il colore verde.

Come detto all’inizio, l’acido clorogenico appartiene alla categoria dei polifenoli, una famiglia che contiene numerosissimi composti accumunati dal fatto di avere strutturalmente numerosi gruppi fenolici (costituiti da un anello aromatico benzenico con uno o più gruppi ossidrilici di sostituzione).

I polifenoli, quindi anche l’acido clorogenico, sono, grazie a questa struttura chimica, dei potenti antiossidanti, ovvero cercano di prevenire o rallentare le reazioni di ossidazione che avvengono nel nostro organismo e contrastano la formazione, che può avvenire in particolar modo durante queste reazioni, di radicali liberi che causano danni alle cellule e sono i maggior responsabili dell’invecchiamento dell’organismo.


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Proprietà ed effetti dell’acido clorogenico

È stato constatato che, oltre alla già citata proprietà antiossidanti, l’acido clorogenico ha anche altri importati effetti sul nostro organismo.

  • L’acido clorogenico accelera il metabolismo andando ad agire, soprattutto, a livello epatico.
  • L’acido clorogenico aiuta la perdita di peso, in quanto promuove la trasformazione di grassi in energia.
  • L’acido clorogenico previene molte malattie croniche.
  • L’acido clorogenico aiuta a prevenire la degenerazione visiva, grazie alle sue proprietà antiossidative.

Questi molti effetti positivi dell’acido clorogenico hanno suscitato l’interesse di numerosi studiosi che stanno facendo varie ricerche a tale proposito. Ad ogni modo, tra questi, i seguenti sono quelli di maggior interesse sono.

Metabolismo. Su questo argomento va detto che l’acido clorogenico interviene nel nostro metabolismo andando a inibire due importanti enzimi: la glucosio-6-fosfatasi (G6P) e l’α-glucosidasi. Il primo enzima, la glucosio-6-fosfatasi, stacca dal glucosio, contenuto all’interno delle cellule, il gruppo fosfato; in questo modo il glucosio può legarsi ai suoi trasportatori che gli permettono di attraversare la membrana plasmatica ed liberarsi nel circolo sanguigno; bloccando questo enzima, il glucosio rimane legato al fosfato e non può fuoriuscire dalla cellula, in tal senso il CGA porta a un minor rilascio di glucosio nel sangue. Il secondo enzima, l’α-glucosidasi, appartiene alla classe delle idrolasi ed è attivo nella prima porzione dell’intestino tenue, il duodeno; il suo compito è quello di idrolizzare (ovvero rompere un legame con l’aiuto di una molecola di acqua) il maltosio che un disaccaride, ovvero una molecola formata da due molecole si glucosio, in questo modo abbiamo la liberazione di glucosio a livello intestinale che verrà poi assorbito ed accumulato; in questo caso, bloccando questo enzima, non abbiamo la digestione del maltosio che, al posto di essere scisso, verrà eliminato.

Effetto dimagrante. Secondo alcuni, attraverso questo meccanismo di inibizione, si svolgerebbe l’effetto dimagrante dell’acido clorogenico, perché questo controllo del glucosio in circolo e del suo assorbimento intestinale, favorirebbe, teoricamente, l’utilizzo dei lipidi, ovvero dei grassi, per ottenere energia, in tal senso “brucia grassi”, poiché l’organismo avrebbe a disposizione meno glucosio per produrre energia, quindi “ripiegherebbe” sui lipidi; tuttavia, alcune ricerche su casi-controlli non evidenziano delle significative differenze nell’accumulo di grassi in animali che avevano assunto CGA rispetto ad animali che lo avevano assunto.

Diabete tipo 2. Inoltre, questa sua proprietà di regolare il rilascio di glucosio in circolo, è estremamente utile in pazienti affetti da diabete di tipo 2, perché in questo modo il CGA ha un effetto positivo sulla stabilizzazione della glicemia; mentre alcune ricerche hanno dimostrato che in pazienti non diabetici, l’assunzione di caffè verde e CGA ridurrebbe il rischio di contrarre tale patologia.

Effetto colagogo (effetto di stimolare il flusso biliare verso l’intestino). Per restare sempre in questo ambito, va detto che l’acido clorogenico  ha anche un effetto colagogo, ovvero agisce sulla bile (che è un prodotto del fegato che ha la funzione di solubilizzare i grassi a livello dell’intestino) rendendola più fluida, ed agevolando così il suo transito e quello dei grassi verso l’intestino e la loro eliminazione. In questo modo collabora alla riduzione dell’assorbimento anche di grassi e diminuisce, in generale, l’apporto calorico durante i pasti. Tuttavia, una ricerca australiana ha dimostrato che come effetto collaterale di questa proprietà dell’acido clorogenico, una sua assunzione prolungata di provochi l’accumularsi di grassi all’interno del fegato e la conseguente steatosi epatica.

Effetto protettiv0. Molti studi hanno dimostrato che l’acido clorogenico ha importanti effetti protettivi sul nostro organismo, soprattutto contro lo sviluppo di tumori.

Caffè verde ed acido clorogenico: la loro efficacia

Questi prodotti a base di caffè verde e acido clorogenico sono spesso soggetti a pubblicità che puntano sulla loro capacità di far perdere peso in quanto bruciano grassi e promettono perdite di chili straordinarie in poco tempo e senza fare altro. Ovviamente, si sconsiglia di credere a tali pubblicità.

Per prima cosa una perdita di peso consistenze troppo veloce può essere dannosa per il nostro organismo, nella maggior parte dei casi dopo dimagrimenti di questa tipologia, i pazienti tendono a riprendere i chili persi e, a volte, sono anche antiestetici perché non viene rispettata la tonicità e l’elasticità del corpo. Tralasciando un attimo questo fatto, non esistono prodotti miracolosi e anche il caffè verde o l’acido clorogenico, come altri prodotti implicati nel metabolismo lipidico, non sono in grado di fare ciò, al massimo possono aiutare nel mantenimento del peso della persona.

Si tratta, nella maggior parte dei casi, di integratori alimentari che sono di AIUTO nella perdita di peso SE accompagnati da una corretta e bilanciata alimentazione, magari ipocalorica, creata in base alle esigenze del soggetto, e da esercizio fisico. Se si abbinano questi tre elementi si possono ottenere ottimi risultati, in tempi ragionevoli, e che il nostro organismo può sostenere.

L’assunzione di caffè verde e acido clorogenico può aiutare nel dimagrimento in tal senso e il suoi meccanismi sono illustrati nel paragrafo precedente; inoltre, la loro assunzione produce in ogni caso tutta una serie di effetti positivi, come abbiamo visto in questo articolo, che collaborano al mantenimento dello stato di salute della persona, che si sentirà, appunto, più sana e forte.


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Per tutti quegli effetti benefici sopra decritti che comporta l’assunzione di acido clorogenico, online si trovano tanti prodotti che lo contengono negli estratti di caffè verde.

Tuttavia, è molto importante prima di incominciare ad assumere qualsiasi integratore informarsi esattamente circa i suoi contenuti innanzitutto per capire esattamente quello che il prodotto può fare. Pensiamo di farti una cosa gradita indicandoti un prodotto, costituito da un estratto di caffè verde, a nostro giudizio particolarmente interessante.

Uno dei più noti e più venduti  online è Green Coffee Puro 7000 mg . Si tratta di capsule che hanno un’elevata  di acido concentrazione di acido clorogenico. Si tratta di prodotto contenente solo ingredienti naturali, che non presenta particolari controindicazioni.

Si consiglia di assumere 3 capsule al giorno possibilmente dopo i tre pasti principali (colazione, pranzo e cena); ogni barattolo contiene 90 capsule, per cui è sufficiente per un mese.

Nota. NON bisogna utilizzarlo in caso di allergia a uno dei componenti, per cui è bene leggere attentamente la lista dei suoi componenti. Inoltre, bisogna parlarne col proprio medico in caso di gravidanza o allettamento o se si è affetti da patologie particolari.