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Sindrome del tunnel carpale: sintomi, rimedi, chirurgia

La sindrome del tunnel carpale interessa soprattutto le donne. Esistono molti rimedi, anche risolutivi. Comunque non va assolutamente trascurata.

La sindrome del tunnel carpale

La sindrome del tunnel carpale è una comune neuropatia che provoca dolore, intorpidimento e formicolio alla mano ed al braccio.

Questa condizione si verifica quando uno dei principali nervi alla mano – il nervo mediano – viene schiacciato o compresso nella zona del polso.

Nella maggior parte dei soggetti, la sindrome del tunnel carpale peggiora nel tempo, quindi sono importanti una diagnosi ed un trattamento precoci.

All’inizio, i sintomi possono essere alleviati con dei semplici accorgimenti, come l’indossare una stecca da polso o l’evitare determinate attività nocive.

Tuttavia, quando la pressione sul nervo mediano è continua, possono svilupparsi anche danni ai nervi e si può avere un peggioramento di questi sintomi.

Per prevenire il verificarsi di danni permanenti, ad alcune persone può venire anche raccomandato un intervento chirurgico per ridurre la pressione del nervo mediano.

Tunnel carpale: anatomia della regione palmare (volare)

Per meglio focalizzare il problema di cui si discute incominciamo spendendo due parole sull’anatomia.

anatomia tunnel carpale

A. La regione palmare

ll palmo della mano è la regione anteriore della mano.

Il polso è invece un’articolazione da cui dipende la funzionalità della mano.

Il tunnel carpale è uno stretto passaggio sul lato palmare del polso, largo circa due centimetri, al cui interno passano dei tendini ed il nervo mediano (che governano la mano).

Le ossa del carpo. Il pavimento e le pareti del tunnel sono formati dalle piccole ossa del polso, che vengono chiamate ossa del carpo.

Legamento traverso del carpo. Il tetto del tunnel è una fascia robusta di tessuto connettivo, chiamata legamento traverso del carpo. Poiché questi suoi confini sono molto rigidi, il tunnel carpale ha poca possibilità di “allungarsi” o di aumentare le sue dimensioni.

Come si può vedere dal disegno, la regione plantare è attraversata dal nervo mediano e dai tendini flessori.

B. Il nervo mediano

Il nervo mediano è uno dei principali nervi della mano. Nasce come un gruppo di radici nervose nel collo che si uniscono successivamente per formare un singolo nervo nel braccio.

Il nervo mediano scende quindi lungo il braccio e l’avambraccio, passa attraverso il tunnel carpale fino al polso, ed entra nella mano. Fornisce sensibilità, nel pollice e nell’indice, nel medio e nell’anulare, ed inoltre controlla tutti i muscoli attorno alla base del pollice.

C. I tendini flessori

I nove tendini che piegano le dita e il pollice viaggiano anch’essi attraverso il tunnel carpale e vengono detti tendini flessori.

Le possibili cause della sindrome del tunnel carpale

La sindrome del tunnel carpale si verifica quando il tunnel carpale si restringe o quando i tessuti che circondano i tendini flessori (questi tessuti complessivamente sono chiamati sinovia) si gonfiano esercitando una pressione sul nervo mediano.

Normalmente, la sinovia lubrifica i tendini rendendo più facile muovere le dita. Tuttavia quando la sinovia si gonfia, occupa spazio nel tunnel carpale e, nel tempo, preme sul nervo.

Questa pressione anormale sul nervo può provocare dolore, intorpidimento, formicolio e debolezza nella mano.

Nella maggior parte dei casi, la sindrome del tunnel carpale è causata da una combinazione di fattori.

I fattori di rischio per la sindrome del tunnel carpale dipendono,

A. dal sesso e dall’età

Diversi studi accademici dimostrano che le donne e le persone anziane hanno maggiori probabilità di sviluppare questo problema.

B. dall’ereditarietà

Questo è probabilmente un fattore molto importante.

Infatti il tunnel carpale può essere più piccolo in alcune persone, oppure ci possono essere differenze anatomiche che determinano la quantità di spazio disponibile per il nervo. Questi tratti possono ripresentarsi in ambito familiare.

C. da un utilizzo ripetitivo della mano

Ripetere movimenti o attività con la stessa mano o con lo stesso polso per un periodo prolungato di tempo può infiammare i tendini del polso, causando in questo modo un gonfiore che mette sotto pressione il nervo.

D. dalla posizione abituale della mano e del polso

Fare per un periodo prolungato di tempo delle attività che comportino un’estrema flessione od estensione della mano e del polso può aumentare la pressione sul nervo.

E. dalla gravidanza

I cambiamenti ormonali durante la gravidanza possono causare un gonfiore.

F. da alcune condizioni di salute

Il diabete, l’artrite reumatoide ed uno squilibrio della ghiandola tiroidea sono anche delle condizioni associate alla sindrome del tunnel carpale.

I sintomi dovuti alla sindrome del tunnel carpale

I sintomi di questa sindrome possono essere costituiti da,

  • intorpidimento, formicolio, bruciore e dolore, principalmente nel pollice e nell’indice, nel medio e nell’anulare;
  • scosse occasionali che si irradiano al pollice e all’indice, al medio e all’anulare;
  • un dolore o un formicolio che potrebbero spostarsi sull’avambraccio, verso la spalla;
  • una debolezza ed una goffaggine nella mano: questo potrebbe rendere difficile eseguire alcuni movimenti precisi come l’abbottonarsi i vestiti;
  • lasciar cadere le cose, a causa della debolezza o dell’intorpidimento o della perdita della propriocezione (consapevolezza di dove si trova la mano nello spazio).

I sintomi della sindrome del tunnel carpale iniziano a manifestarsi gradualmente, nella maggior parte dei casi senza una lesione specifica.

Molti all’inizio si accorgono che i loro sintomi vanno e vengono. Tuttavia questi possono manifestarsi più frequentemente col peggioramento delle condizioni, o possono persistere per periodi di tempo più lunghi.

Sono molto comuni quelli notturni, e ciò perché molte persone dormono con i polsi piegati, e quindi questi sintomi possono disturbare il sonno.

Durante il giorno si verificano spesso quando si tiene in mano qualcosa per un periodo prolungato di tempo col polso piegato in avanti o all’indietro, ad esempio quando si utilizza un telefono, si guida o si legge un libro.

Alcune persone affette da questo disturbo riferiscono che serve ad alleviare questi loro sintomi il fatto di muovere o di agitare le mani.

Cure e trattamenti non chirurgici

Anche se si sviluppa attraverso un processo graduale, in assenza di una qualche forma di trattamento la sindrome del tunnel carpale peggiorerà nel tempo nella maggior parte delle persone.

Per questo motivo è importante che questo disturbo venga valutato e diagnosticato dal medico già nella sua fase iniziale, così da rallentare o da arrestare la progressione della malattia.

Se diagnosticati e trattati precocemente, i sintomi della sindrome del tunnel carpale possono spesso essere curati senza un intervento chirurgico. Se la diagnosi è incerta o se i sintomi sono lievi, il medico raccomanderà per prima cosa un trattamento non chirurgico.

I trattamenti non chirurgici possono essere costituiti,

A. dall’applicazione di un “rinforzo”

Da una stecca o da un tutore, da indossare di notte, che impedisca di piegare il polso durante il sonno: il fatto di mantenere il polso in posizione diritta o neutra riduce la pressione sul nervo nel tunnel carpale.

Può essere utile nel corso della giornata anche tenere una stecca quando si fanno delle attività che possono aggravarne i sintomi.

B. dall’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)

Alcuni farmaci come l’ibuprofene e il naprossene possono servire ad alleviare il dolore e l’infiammazione.

C. dal cambiamento dell’attività (della mano)

I sintomi descritti si verificano spesso quando la mano e il polso si trovano nella stessa posizione per troppo tempo, in particolare quando il polso è flesso o esteso. Il lavoro, o certe attività ricreative aggravano i sintomi.

Perciò occorre cercare di cambiare o di modificare queste abitudini, in quanto ciò può a rallentare o fermare la progressione della malattia: in alcuni casi potrebbe comportare anche di dover apportare delle modifiche in ambito lavorativo.

D. da esercizi di gliding neurotendineo

Gli esercizi di gliding (scivolamento) neurotendineo producono un movimento di scorrimento del nervo e dei tendini rispetto ai tessuti circostanti.

Si tratta di movimenti combinati che associano l’accorciamento neurotendineo in un punto col contemporaneo rilassamento e allungamento nell’altro.[1]

Alcune persone possono trarre dei benefici da quegli esercizi che aiutano il nervo mediano a muoversi più liberamente all’interno dei confini del tunnel carpale: gli esercizi specifici possono venire raccomandati dal medico o dal terapeuta.

E. da iniezioni di farmaci steroidi

Il corticosteroide, o cortisone, è un potente agente antinfiammatorio che può essere iniettato nel tunnel carpale. Sebbene queste iniezioni spesso allevino i sintomi dolorosi ed aiutino a calmare l’infiammazione, il loro effetto a volte è solo temporaneo.

Un’iniezione di cortisone può anche essere utilizzata dal medico per diagnosticare la sindrome del tunnel carpale.

Trattamenti chirurgici

Se dopo un certo periodo di tempo il trattamento non chirurgico non allevia i sintomi, il medico può raccomandare un intervento chirurgico. La decisione di sottoporsi a un intervento chirurgico si basa sulla gravità dei sintomi: da quanto dolore e da quanto intorpidimento si ha nella mano.

La chirurgia può venire raccomandata per prevenire dei danni irreversibili nei casi di disturbi di lunga durata con un costante intorpidimento dei muscoli del pollice. La procedura chirurgica per la sindrome del tunnel carpale è chiamata “rilascio del tunnel carpale”.

Ci sono due diverse tecniche chirurgiche per portarla a termine, ma l’obiettivo di entrambe é di alleviare la pressione sul nervo mediano tagliando il legamento che forma il tetto del tunnel: ciò aumenta le dimensioni del tunnel e diminuisce la pressione.

Nella maggior parte dei casi, la chirurgia del tunnel carpale viene fatta ambulatorialmente. L’intervento chirurgico può essere fatto in anestesia generale o in anestesia locale. In alcuni casi, verrà anche somministrato un leggero sedativo per via endovenosa.

Le due diverse tecniche chirurgiche sono quelle,

  1. del rilascio del tunnel carpale in chirurgia aperta: il medico esegue una piccola incisione nel palmo della mano, e attraverso questa incisione osserva l’interno della mano stessa e del polso;
  2. del rilascio del tunnel carpale endoscopico: nella chirurgia endoscopica, il medico esegue una o due incisioni cutanee più piccole, chiamate portali, e utilizza una fotocamera miniaturizzata, un endoscopio, per vedere all’interno della mano e del polso.

I risultati della chirurgia aperta e di quella endoscopica sono simili. Ci sono benefici e rischi potenziali associati a entrambe le tecniche. Il medico saprà valutare quale tecnica sia migliore in base alle necessità del paziente.

Dopo l’intervento è normale avvertire dolore, gonfiore e rigidità: nel palmo della mano i dolori (minori) possono durare da alcune settimane a diversi mesi.

La capacità di presa alla mano di solito torna dopo circa 2 o 3 mesi dall’intervento. Tuttavia, se la condizione del nervo mediano era già compromessa prima dell’intervento, la forza e la capacità di presa potrebbero non migliorare per i 6-12 mesi seguenti.

Per la maggior parte dei pazienti, la chirurgia migliora i sintomi della sindrome del tunnel carpale.

Occasionalmente, questo problema può ripresentarsi anche se raramente. In tal caso, potrebbe essere necessario un ulteriore trattamento o intervento chirurgico.

 

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