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L’intolleranza al lattosio: tipi, sintomi, rimedi

Le persone intolleranti al lattosio dovrebbero evitare di assumere latticini ed assumere – eventualmente – integratori a base di lattasi.  In questo articolo analizzeremo quali sono le cause, i sintomi, ed i trattamenti indicati per le persone che soffrono di un’intolleranza al lattosio.

L’intolleranza al lattosio

L’intolleranza al lattosio o maldigestione di lattosio è una condizione che si caratterizza per una ridotta capacità di digerire il lattosio che è lo zucchero presente nel latte e nei prodotti caseari.

Il lattosio viene normalmente metabolizzato dall’enzima lattasi prodotto dalle cellule del rivestimento dell’intestino tenue.

Una persona diventa intollerante al lattosio quando il suo intestino tenue smette di produrre l’enzima lattasi che serve per digerire e per scindere il lattosio: in questi casi – tra circa 30 minuti e due ore dopo aver ingerito il latte o gli altri latticini contenenti lattosio – si hanno dei processi fermentativi con i conseguenti gonfiori addominali, flautolenza, nausea e diarrea.

I vari tipi d’intolleranza al lattosio

Quattro sono i principali tipi d’intolleranza al lattosio, ciascuno legato a cause diverse:

  1. l’intolleranza primaria,
  2. l’intolleranza secondaria,
  3. l’intolleranza congenita,
  4. l’intolleranza allo sviluppo del lattosio.

1. intolleranza primaria al lattosio

E’ il tipo più comune d’intolleranza al lattosio.

La maggior parte di noi nasce avendo una sufficiente produzione di lattasi – la quale come abbiamo detto è un enzima fondamentale nel processo di trasformazione del lattosio. Ai bambini serve per digerire il latte materno.

Con l’avanzare dell’età, si ha una graduale diminuzione della lattasi perché solitamente nel tempo diminuisce la quantità prodotta: ciò non solo a causa dell’età, ma anche perché le persone assumono meno latte.

Questo tipo d’intolleranza al lattosio è la più comune tra le persone con che hanno un’ascendenza asiatica, africana, nativa americana e mediterranea.

2. intolleranza secondaria al lattosio

Anche alcune malattie intestinali come la celiachia, le malattie infiammatorie intestinali, un intervento chirurgico, o una lesione all’intestino tenue possono causare una carenza di lattasi e quindi un’intolleranza al lattosio.

Se questi disturbi sottostanti vengono adeguatamente trattati, i livelli di lattasi possono ripristinarsi.

3. intolleranza congenita al lattosio

In casi molto rari l’intolleranza al lattosio può venire ereditata.

In questi casi viene trasmesso dai genitori al bambino un gene difettoso, e questo gli porta una mancanza dell’enzima lattasi.

Si parla allora di un’intolleranza al lattosio congenita, ed il bambino sarà intollerante al latte materno.

Si tratta di un disturbo per cui i bambini non sono in grado di metabolizzare neppure il lattosio presente nel latte materno o nelle varie formulazioni del latte.

Questa forma di intolleranza al lattosio porta a gravi diarree. Se a questi neonati non viene somministrata una apposita formulazione per lattanti che sia priva di lattosio, possono aversi delle gravi disidratazioni e perdite di peso.

4. intolleranza allo sviluppo del lattosio (rara)

Questo tipo d’intolleranza al lattosio si può verificare quando un bambino nasce troppo prematuro.

Ciò in quanto – nel feto – la produzione della lattasi inizia più tardi nel corso della gravidanza: dopo almeno 34 settimane.

I sintomi dell’intolleranza al lattosio

I sintomi di un’intolleranza al lattosio si avvertono in genere tra i 30 minuti e le due ore dopo aver bevuto latte o mangiato dei prodotti lattiero-caseari. Questi sintomi possono essere costituiti,

  • da dei dolori addominali,
  • da un gonfiore addominale,
  • dalla flatulenza,
  • dalla diarrea,
  • dalla nausea,
  • dalla stitichezza.

Si tratta di sintomi che possono variare da lievi a gravi. La loro gravità dipende, sia da quanto lattosio è stato consumato, sia dalla quantità di lattasi che la persona ha effettivamente prodotto.

La diagnosi di un’intolleranza al lattosio

Gli esami normalmente utilizzati per evidenziare l’esistenza di una possibile intolleranza al lattosio sono:

1. il test del respiro (breath test)

  • Questo test misura la quantità di idrogeno presente nel respiro dopo l’assunzione di una bevanda ad alto contenuto di lattosio.
  • Se il nostro corpo non fosse in grado di digerire il lattosio, i batteri intestinali lo scomporranno.
  • Il processo mediante il quale i batteri scompongono gli zuccheri come il lattosio è chiamato fermentazione.
  • Questa fermentazione libera dell’idrogeno e altri gas nell’intestino.
  • Questi gas vengono assorbiti ed eventualmente vengono esalati.
  • Se noi non siamo in grado di digerire completamente il lattosio, il test dell’idrogeno mostrerà – nel respiro – una quantità d’idrogeno superiore al normale.

2. il test genetico

  • Questo test viene utilizzato per accertare l’eventuale origine del disturbo, o l’eventuale esistenza di una predisposizione.

Cosa fare nel caso di un’intolleranza al lattosio

Al momento non c’è modo di porvi rimedio, se non mediante l’assunzione di integratori di lattasi, i quali possono essere utili nei casi di un’intolleranza al lattosio non severa.

Per il resto, l’unico “trattamento” di un’intolleranza al lattosio è dato dalla riduzione o dalla rimozione completa dalla dieta dei prodotti a base di latte.

Molte di quelle persone che non hanno una intolleranza severa al lattosio e che possono assumere senza manifestare alcun sintomo,

  • alcuni formaggi a pasta dura, come il parmigiano,
  • fino a mezza tazza di latte;
  • lo yogurt,
  • prodotti a base di latte magro o senza grassi,
  • i latticini senza lattosio.

Molto dipende ovviamente dal livello soggettivo d’intolleranza.

Da ricordare

Le persone che sono intolleranti al lattosio e che non consumano latte o latticini, possono diventare carenti di calcio, di vitamina D, di riboflavina (vitamina B2) e di proteine.

Perciò, per compensare la carenza di calcio dovuta alla dieta priva di latticini, queste persone (dopo aver sentito il medico) potrebbero dover fare ricorso a degli integratori di calcio o all’introduzione nella propria dieta di cibi che siano naturalmente ricchi di calcio, o fortificati con calcio.

Gli alimenti che contengono del lattosio

Chi è intollerante al lattosio deve leggere attentamente le etichette degli alimenti che assume in modo da individuare l’esistenza di ingredienti che potrebbero contenere del lattosio.

A parte il latte e la panna, occorre fare attenzione ai prodotti derivati ​​dal latte come,

  • i concentrati di siero di latte o siero di latte,
  • la caseina o i caseinati,
  • le cagliate,
  • i formaggi,
  • il burro,
  • lo yogurt,
  • le margarine,
  • i latti in polvere.

A parte questi, sono molti i cibi – che non ti aspetteresti – che possono contenere il latte o il lattosio. Ad esempio:

  • i condimenti per l’insalata,
  • le cialde surgelate,
  • le carni,
  • le salse,
  • i cereali per la prima colazione,
  • le zuppe e le minestre istantanee.

L’intolleranza al lattosio non la si può prevenire, ma si possono prevenire i suoi sintomi mangiando / bevendo meno latte ed altri prodotti a base di lattosio.

Il fatto di bere latte magro o latte privo di grassi può anche causare un minor numero di sintomi.

Puoi provare comunque alcune alternative latte come le bevande a base,

  • di mandorle,
  • di lino,
  • di soia,
  • o latte di riso.

Ci sono anche dei prodotti che sono a base di latte senza lattosio.

Da ricordare

i sintomi scompaiono se vengono rimossi dalla dieta il latte ed i prodotti a base di latte.

Le cause di questa intolleranza al lattosio

A- L’intolleranza al lattosio congenita è dovuta a mutazioni nel gene LCT. Il gene LCT fornisce delle “istruzioni” per la produzione dell’enzima lattasi. Si ritiene che le mutazioni che causano un deficit congenito di lattasi interferiscano con la funzione della lattasi, e causino una grave compromissione della capacità di digerire il lattosio presente, nel latte materno, nel latte in commercio (vaccino, di capra, di pecora, di bufala, scremato o intero, in polvere o in pasta), ed in tutti i prodotti caseari (formaggi freschi e stagionati, yogurt, gelati, panna, crema, fiordilatte).

B. L’intolleranza primaria al lattosio nell’età adulta è causata dalla progressiva diminuzione dell’attività del gene LCT dopo l’infanzia, che si verifica nella maggior parte degli esseri umani. L’espressione del gene LCT è controllata da una sequenza di DNA chiamata elemento regolatore che si trova all’interno di un gene vicino chiamato MCM6.  Alcuni individui hanno ereditato dei cambiamenti in questo elemento, cambiamenti che portano alla produzione di lattasi sostenuta nel piccolo intestino, e la capacità di digerire il lattosio per tutta la vita. Le persone che non hanno ereditato questi cambiamenti, hanno una ridotta capacità di digerire il lattosio quando invecchiano, con conseguenti segni e sintomi di un’intolleranza al lattosio.

Le diverse probabilità di sviluppare un’intolleranza al lattosio

L’intolleranza al lattosio nell’infanzia derivante dal deficit congenito di lattasi è una malattia rara.

  • La sua incidenza è sconosciuta.
  • Questa condizione è più comune in Finlandia, dove colpisce circa 1 su 60.000 neonati.
  • Circa il 65% della popolazione umana ha una ridotta capacità di digerire il lattosio dopo l’infanzia.

L’intolleranza al lattosio nell’età adulta è prevalente nelle persone di origine orientale, interessando più del 90% degli adulti in alcune di queste comunità.

  1. L’intolleranza al lattosio è anche molto comune nelle persone di origine africana occidentale, araba, ebrea, greca e italiana.
  2. La prevalenza di un’intolleranza al lattosio è più bassa nelle popolazioni con una lunga storia di importanti fonti di cibo dai prodotti lattiero-caseari non fermentati. Ad esempio, solo il 5% circa delle persone di discendenza dell’Europa settentrionale è intollerante al lattosio.
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