Il magnesio è un minerale necessario al nostro corpo in relazione a più di 300 reazioni biochimiche. Una sua grave e persistente carenza può perciò portarci sintomi e problemi di diversa natura, anche piuttosto evidenti.
Il ruolo del magnesio
Dopo il calcio, il potassio ed il sodio, il magnesio è il quarto minerale più presente nel nostro organismo. [1] Il magnesio è necessario al nostro corpo per 300 reazioni biochimiche che vanno,
- da quelle di supportare il sistema immunitario al mantenere le nostre ossa forti,
- fino a quelle all’aiutare il rilassamento muscolare ed il corretto funzionamento del sistema nervoso.
II magnesio è di supporto a molte funzioni del nostro corpo. Serve,
- a regolare il ritmo cardiaco,
- per la gestione della glicemia,
- a favorire una pressione sanguigna salutare,
- per la sintesi proteica,
- per il normale metabolismo energetico.
Ma non solo. L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ha affermato che il magnesio aiuta a ridurre la stanchezza e l’affaticamento. [2, 6]
I sintomi della carenza di magnesio
Se si considerano tutte le proprietà che vengono riconosciute a questo minerale, ci si può aspettare che la sua carenza si manifesti con sintomi piuttosto evidenti. Ed in effetti è proprio così.
I sintomi associati ad una carenza di magnesio possono essere,
- la fatica,
- una debolezza muscolare,
- delle tensioni muscolari, dolori, crampi, spasmi o contrazioni,
- dei crampi notturni alle gambe,
- l’asma,
- la sindrome premestruale (PMS),
- il mal di testa ed emicranie,
- i dolori nei muscoli e nelle strutture connettivali fibrose – fibromialgia;
- l’insonnia,
- la sindrome delle gambe agitate,
- l’irritabilità,
- il nervosismo,
- le vertigini
- la depressione,
- l’alta pressione sanguigna,
- le infezioni batteriche o fungine croniche.
- livelli elevati di proteina C-reattiva (un marker di infiammazione cronica),
- l’osteoporosi,
- le aritmie cardiache,
- l’angina.
Tuttavia una lieve carenza di magnesio può anche essere asintomatica. Una carenza persistente e grave invece può anche causare:
- nausea,
- perdita di appetito,
- stanchezza,
- stato confusionale,
- convulsioni,
- aritmie cardiache,
- intorpidimento e formicolio,
- esacerbamento di un’eventuale carenza di calcio.
La sua carenza è una condizione piuttosto comune
Secondo la Società Italiana di nutrizione umana, il livello raccomandato di assunzione giornaliera di magnesio per la popolazione adulta italiana è di 240 mg. [7]
Il 10% circa del magnesio che assumiamo nel corso di una giornata proviene dall’acqua.
Per il resto, le fonti principali di questo prezioso minerale nella dieta di tutti i giorni sono i vegetali a foglia verde dove il magnesio è presente sotto forma di clorofilla.
Tuttavia, a causa dell’industrializzazione dell’agricoltura e dei cambiamenti nelle nostre abitudini alimentari (basti pensare al largo consumo di alimenti molto lavorati) la quantità di magnesio che noi assumiamo tramite l’alimentazione è diminuita negli ultimi anni.
Anche i seguenti fattori contribuiscono al manifestarsi di sintomi da carenza di magnesio:
- Bassi apporti di selenio e di vitamine B6 e D, che ci sono necessari per assorbire il magnesio.
- Un eccesso di grassi nella nostra dieta, il che ostacola l’assorbimento del magnesio.
- Un eccesso di alcol, di sale, di acido fosforico (soda) e l’assunzione di caffè.
- L’invecchiamento: il suo assorbimento tende a diminuire con l’età, mentre l’escrezione urinaria di magnesio tende ad aumentare con l’avanzare dell’età.
- Una sudorazione profusa.
- Uno stress intenso e prolungato.
- I diuretici ed alcuni altri farmaci, in particolare i bloccanti dell’acido (inibitori della pompa protonica).
Le condizioni mediche associate ad un’insufficienza di magnesio
Alcune condizioni mediche specifiche vengono associate a delle basse quantità di magnesio presenti nel nostro corpo. Per esempio, sono stati correlati con bassi livelli di magnesio:
- il diabete di tipo 2,
- la sindrome metabolica,
- l’aterosclerosi,
- la cardiopatia coronarica,
- il cancro del colon,
- l’insufficienza cardiaca congestizia,
- la sclerosi multipla,
- il morbo di Parkinson,
- la demenza senile e la sindrome da stanchezza cronica. [8]
Vitamina D e mangesio
Secondo un recente studio, consumando una quantità ottimale di magnesio si può essere in grado di ridurre i rischi di carenza di vitamina D e di ridurre la dipendenza dagli integratori di vitamina D. [1]
Al di la di questo, in assenza di sufficienti livelli di magnesio, la vitamina D non può venire metabolizzata, il che significa che la vitamina D rimane immagazzinata ed inattiva nel 50% delle persone.
Inoltre, in assenza di una sufficiente quantità di magnesio, gli integratori di vitamina D possono aumentare i livelli di calcio e di fosfato nell’organismo senza influire sui livelli della vitamina D.
Se i loro livelli di magnesio non sono abbastanza alti da prevenire la complicazione, le persone possono soffrire di calcificazioni vascolari. [1]
Fonti
[1] American Osteopathic Association. (2018, February 26). Low magnesium levels make vitamin D ineffective: Up to 50 percent of US population is magnesium deficient. ScienceDaily. Retrieved May 7, 2019 from www.sciencedaily.com/releases/2018/02/180226122548.htm
[2] R. J. Elin, «Re-evaluation of the concept of chronic, latent, magnesium deficiency», Magnesium Research, vol. 24, n. 4, pagg. 225–227, gen. 2012.
[3] A. Rosanoff, C. M. Weaver, e R. K. Rude, «Suboptimal magnesium status in the United States: are the health consequences underestimated?», Nutr. Rev., vol. 70, n. 3, pagg. 153–164, mar. 2012.
[5] «Magnesium related health claims», European Food Safety Authority, 19-ott-2010. [In linea]. Available at: http://www.efsa.europa.eu/de/efsajournal/pub/1807. [Consultato: 06-mag-2019].
[6] R. J. Elin, «Assessment of magnesium status for diagnosis and therapy», Magnes Res, vol. 23, n. 4, pagg. S194-198, dic. 2010.
[7] http://www.sinu.it/html/pag/12-MINERALI.asp
[8] https://n.neurology.org/content/89/16/1716