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Curcuma longa e curcumina: proprietà e interazioni

La curcuma longa (comunemente chiamata anche solo curcuma, ma anche tumerico, e zafferano delle Indie) è una pianta erbacea perenne, originaria dell’Asia sud-orientale la quale, oltre ad essere utilizzata come spezia per aromatizzare ed insaporire cibi e bevande, viene impiegata anche in medicina ed in farmacia. La curcumina è  un estratto dalla curcuma, é il  suo più importante componente biologicamente attivo.

Curcuma longa. Di Franz Eugen Köhler [Public domain], via Wikimedia Commons
Curcuma longa. Di Franz Eugen Köhler [Public domain], via Wikimedia Commons

E’ stato Marco Polo, di ritorno dai viaggi che lo avevano portato fino ai limiti del mondo allora conosciuto, a far conoscere la curcuma in occidente. I suoi molteplici impieghi, però, hanno una storia che risalente a molti secoli prima. La medicina ayurvedica la considerava e la considera dotata di molte proprietà medicinali. La curcuma viene utilizzata anche nel comparto tessile, come tintura per la lana e la seta. Inoltre, – con la sigla E100 – viene impiegata come colorante alimentare. La polvere di curcuma trova un largo impiego come spezia, sopratutto nella cucina indiana, medio-orientale, tailandese e di altri paesi asiatici.

Le proprietà terapeutiche

Le proprietà medicinali della curcuma

Radice di curcuma longa. Di Simon A. Eugster [GFDL o CC BY-SA 3.0 ], via Wikimedia Commons
Radice di curcuma longa. Foto: Di Simon A. Eugster [GFDL o CC BY-SA 3.0 ], via Wikimedia Commons

La curcuma contiene molti minerali (calcio, sodio, potassio, fosforo, magnesio ferro, zinco, selenio, manganese e rame) e molte vitamine (B1, B2, B3, B6,C, E, K e J). Come detto, il  suo più importante componente biologicamente attivo, è la curcumina.

Molte sono le proprietà terapeutiche  ad ampio raggio di attività che la curcuma può svolgere.

  • Come antiossidante,
    • -costituisce una efficace barriera preventiva contro la dannosa formazione di radicali liberi,
    • -contemporaneamente agisce come neutralizzatore di quelli presenti nell’organismo,
    • -previene gli effetti dell’ invecchiamento cellulare.
    • Le sue proprietà antiossidanti sono 300 volte superiori a quella della vitamina E.
  • È utile contro tutte le patologie infiammatorie,
    • risulta, ad esempio, particolarmente efficace contro il morbo di Crohn,
    • e altrettanto efficace contro la psoriasi;
    • In relazione a questa sua funzione antinfiammatoria la curcuma va applicata sulla zona cutanea sofferente in modalità topica.
  • Come antibatterico ed antivirale inibisce l’assemblaggio delle proteine strutturali presenti nei procarioti, il che impedisce le proliferazioni cellulari batteriche.
  • E’ utile per i trattamenti antitumorali. Secondo recenti studi che ne hanno descritto i meccanismi d’azione, le proprietà della curcumina sarebbero d’aiuto alle terapie antitumorali attualmente in uso; in modo particolare in almeno  otto tumori: polmoni, bocca, colon, fegato, rene, pelle (melanoma), mammella e leucemia.
  • È un importante coadiuvante nelle patologie di natura artrosica ed artritica, in relazione alle quali va utilizzata topicamente, direttamente sulla parte malata.
  • Come anticoagulante può accelerare la cicatrizzazione delle ferite: da tempo in Asia vengono prodotti dei cerotti che contengono curcumina.
  • Pare utile alla riduzione dei rischi e dei danni cardiovascolari, anche se – occorre precisare – gli studi al riguardo sono ancora nella fase di sperimentazione.
  • È un’ottimo stimolante dell’appetito nei soggetti tendenti all’inappetenza e, nel contempo è indicata per facilitare i processi digestivi, ed è anche indicata nei casi di disturbi a carico del fegato e della mucosa gastrica.
  • E’ un valido aiuto  contro gli stati di stress, di depressione e  di ansia.
  • Contrasta i disturbi urinari.
  • I risultati di alcuni recenti studi sembrerebbero confermare che  la curcumina possa essere ritenuta utile quale agente neuroprotetivo
    • nella prevenzione e cura di patologie come il morbo di Alzheimer, stimolando il sistema immunitario nell’eliminare le placche responsabili della terribile malattia;
    • nella prevenzione e cura della sclerosi multipla ed altre malattie neurologiche.
    • Occorre, però precisare che allo stato tali studi, sono ancora oggetto di ulteriori approfondimenti.
Le controindicazioni

Effetti collaterali e controindicazioni

Non ci sono particolari controindicazioni per i soggetti in che si trovano in buona salute: gli eventuali suoi effetti negativi sono rari e si riducono a rari casi di diarrea e nausea e, in taluni soggetti, ad una carenza di ferro.

  • Per questi soggetti si suggerisce di diminuirne o di sospenderne l’assunzione.

Alcuni studi hanno rilevato,

  • in soggetti che soffrivano di calcolosi biliare, la possibilità di coliche biliari e altri fenomeni correlati,
  • in soggetti con l’ulcera o problemi gastrici, la possibilità di un’aumento dei relativi disturbi.

Per i suoi effetti anticoagulanti, la curcuma potrebbe essere dannosa anche ai soggetti con problemi di coagulazione del sangue:

  • in tutti questi casi, si consiglia di rivolgersi ad un medico o allo specialista,
  • ugualmente durante la gravidanza ed  il successivo allattamento.
  • Se ne sconsiglia l’uso da parte dei minori di 18 anni.

Diversi studi hanno dimostrato che la curcumina non è tossica per gli esseri umani, fino a 8000 mg/die. Infatti la statunitense Food and Drug Administration (FDA) ha definito la curcuma come una sostanza “generalmente riconosciuta come sicura” (GRAS).

Come già detto, le donne in gravidanza, le persone con disturbi emorragici, o calcoli biliari, dovrebbero consultarsi col proprio medico curante, prima di assumere degli integratori alimentari in quantità superiori a quelle normalmente contenute nei cibi.

Le dosi raccomandabili

Le dosi di curcuma raccomandabili

Le modalità di utilizzo della curcuma ed i suoi dosaggi sono diversi, in relazione agli  scopi per cui viene utilizzata.

  • A scopi salutistici: 2 cucchiaini al giorno come condimento negli alimenti che si consumano quotidianamente;
  • A scopi medicinali: 1000 mg al giorno di estratto secco titolato di curcumina (come l’ottimo Biocurcumax, un concentrato di curcumina titolato al 95%), da suddividersi in due/tre volte, lontano dai pasti (per aumentarne l’effetto), possibilmente in combinazione con il pepe nero, lo zenzero o l’olio di oliva. Ricordiamo che, comunque, gli integratori non sostituiscono una dieta variata ed equilibrata ed uno stile di vita sano.
  • A scopi terapeutici, si consiglia vivamente di preferire le sue «forme» farmaceutiche più ben definite, quelle, cioè, che consentono una esatta conoscenza del principio attivo che si va ad assumere: quindi quelle in polvere od in opercoli (capsule dure contenenti il prodotto). Infatti, l’assunzione di curcuma come infuso, come succo o come decotto, non garantisce una specifica efficacia terapeutica, in ragione della non quantificabilità dei suoi principi attivi.
Interazioni con altre piante medicinali

La sue interazioni con altre piante medicinali

Come accennato sopra, la curcuma viene spesso presa in combinazione con il pepe nero e lo zenzero. Questa combinazione facilita la sua assimilazione da parte dell’intestino.

Alcuni integratori naturali di curcuma (come  il Wholistic Turmeric di Pukka) contengono già un miscuglio delle tre piante.

Contro le infiammazioni ed i dolori articolari,  spesso viene combinata anche con del comune olio di oliva o con della boswellia.

Altre sinergie della curcuma con altre piante medicinali che si conoscono sono le seguenti:

  • Curcuma in combinazione con ginseng o guaranà: per aumentare forza, vitalità e per contrastare i sintomi del morbo di Alzheimer.
  • Curcuma e bacche di Goji: per rafforzare il sistema immunitario e l’apporto/assorbimento della vitamina C.
  • Curcuma e carbone attivo: contro gli attacchi di diarrea.
  • Curcuma in combinazione con spirulina o alga clorella: per enfatizzare gli effetti disintossicanti.
La pianta curcuma longa

Come si trova in natura

Curcuma longa. Di H. Zell [GFDL o CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons
Curcuma longa. Foto: Di H. Zell [GFDL o CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons

La curcuma – ancorché venga a volte chiamata anche zafferano delle Indie, non ha nulla a che fare con lo zafferano. E’ una pianta perenne spontanea, e la sua varietà più conosciuta è la curcuma longa. I suoi fiori hanno una tonalità gialla con sfumature arancioni. I suoi principi attivi sono contenuti nei rizomi (fusti perenni, per lo più sotterranei, propri delle piante erbacee, aventi un aspetto che ricorda quello delle radici). I rizomi vengono fatti bollire per parecchie ore e poi  seccati in grandi forni; dopodiché vengono schiacciati  fino ad ottenere una polvere  giallo-arancione che, nella cucina del Sud Asia, viene comunemente utilizzata come spezia.

Le zone tropicali rappresentano il suo habitat naturale, in quanto la pianta predilige il clima caldo/umido con temperature tra i 20 e 30°. E’ conosciuta in Italia anche come pianta ornamentale e, in tal caso, nel periodo invernale va tenuta  in casa perché soffre il freddo.

Cenni storici

Brevi note storiche

Da migliaia di anni, la curcuma viene molto apprezzata dalle popolazioni del subcontinente indiano. Attualmente, l’India è il suo principale produttore mondiale. Anticamente veniva usata nei rituali magici della religione indù. Oltre che la medicina ayurvedica, anche la medicina tradizionale cinese ne riconosce le numerose proprietà: oltre a quelle propriamente terapeutiche, le attribuisce che quelle legate all’equilibrio del Qi – (l’energia vitale).

Studi iniziati nella metà del secolo scorso hanno dato una conferma delle sue proprietà antinfiammatorie ed antiossidanti, tanto da prospettare importanti futuri sviluppi nel contrasto di malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer.

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