Allergie alimentari: le cause, i sintomi e i trattamenti

In Italia le allergie alimentari stanno diventando sempre più comuni, seguendo un trend simile a quello osservato in altre nazioni industrializzate.

Secondo dati raccolti dall’Associazione Italiana Allergologi e Immunologi Clinici (AAIITO), si stima che circa il 4% degli adulti e il 7-8% dei bambini italiani siano affetti da allergie alimentari.

Le allergie più comuni in Italia includono quelle ai latticini, alle uova, alle arachidi, ai crostacei e ai pesci​.

Questo articolo analizza in dettaglio le cause, i sintomi, i metodi di diagnosi, le opzioni di trattamento e le strategie di prevenzione delle allergie alimentari, basandosi sulle più recenti ricerche scientifiche.

Definizione e classificazione

cibi in bianco e nero
Immagine: omniasalute.it

Un’allergia alimentare è una reazione avversa mediata dal sistema immunitario a determinati alimenti. Questa reazione può essere scatenata anche da quantità minime del cibo allergenico, provocando sintomi che variano da lievi a potenzialmente letali, come l‘anafilassi (una reazione allergica grave e potenzialmente letale che si verifica rapidamente e coinvolge più sistemi del corpo richiedendo un immediato intervento medico​)

Le allergie alimentari sono di tre tipi principali:

  1. allergie alimentari mediate da IgE: rappresentano la forma più comune e sono caratterizzate dalla produzione di anticorpi immunoglobuline E (IgE) in risposta a un allergene alimentare. I sintomi si manifestano rapidamente dopo l’ingestione del cibo.
  2. allergie alimentari non mediate da IgE: Queste reazioni non coinvolgono gli anticorpi IgE e si manifestano con sintomi ritardati, coinvolgendo diversi meccanismi del sistema immunitario.
  3. allergie alimentari miste (IgE e non-IgE mediate): Combinano sintomi immediati e ritardati, riflettendo sia risposte IgE mediate che non-IgE.

Sintomi

I sintomi delle allergie alimentari possono variare ampiamente e includono:

  • problemi digestivi: nausea, vomito, diarrea, dolore addominale.
  • reazioni cutanee: prurito, orticaria, eczema.
  • problemi respiratori: starnuti, naso che cola, tosse, respiro affannoso.
  • gonfiore: delle labbra, della lingua, della gola o del viso.
  • sintomi cardiovascolari: polso rapido o debole, vertigini, svenimenti.

L’anafilassi è la reazione più grave, caratterizzata da una drastica diminuzione della pressione sanguigna, perdita di coscienza e difficoltà respiratorie, richiedendo un immediato intervento medico(.

Diagnosi

La diagnosi accurata di un’allergia alimentare è cruciale per prevenire reazioni avverse e gestire efficacemente la condizione. I metodi diagnostici comuni sono:

  • test cutanei (Skin Prick Test – SPT): Implicano l’applicazione di estratti allergenici sulla pelle, seguiti da piccoli graffi per osservare la reazione.
  • test del sangue: Misurano i livelli di anticorpi IgE specifici per vari allergeni.
  • dieta di eliminazione: Prevede l’eliminazione di alimenti sospetti dalla dieta per monitorare la scomparsa dei sintomi.
  • test di provocazione orale: Comporta il consumo di quantità controllate di un allergene sospetto sotto supervisione medica.

Trattamento

Il trattamento delle allergie alimentari si concentra principalmente sull’evitare i cibi scatenanti e sul prepararsi per le emergenze. Includono:

  • antistaminici: Utilizzati per alleviare i sintomi lievi di reazioni allergiche.
  • auto-iniettori di adrenalina (EpiPen): Essenziali per il trattamento immediato delle reazioni anafilattiche.
  • immunoterapia orale: Sta emergendo come opzione di trattamento per desensibilizzare il sistema immunitario, attualmente approvata principalmente per le allergie alle arachidi.

Prevenzione

La prevenzione delle allergie alimentari è un campo di ricerca in continua evoluzione, e non esiste ancora un consenso scientifico definitivo su un metodo preventivo universale.

Tuttavia, diversi filoni di ricerca sono perseguiti, e con risultati positivi:

  • alcuni studi recenti suggeriscono che l‘introduzione precoce di alimenti potenzialmente allergenici, come arachidi e uova, durante lo svezzamento (tra i 4 e i 6 mesi di età) potrebbe ridurre il rischio di sviluppare allergie a questi alimenti. Ulteriori ricerche stanno analizzando i meccanismi alla base di questo effetto protettivo, che potrebbe coinvolgere la modulazione del sistema immunitario e lo sviluppo della tolleranza orale.
  • Si stanno studiando i componenti del latte materno, come i probiotici e gli acidi grassi, che potrebbero spiegare perchè l‘allattamento al seno esclusivo per almeno i primi 4-6 mesi di vita è associato a una riduzione del rischio di sviluppare allergie.
  • Una parte della ricerca è rivolta all’uso di probiotici e prebiotici per modulare il microbioma intestinale e ridurre il rischio di allergie: un microbioma intestinale sano e diversificato sembra svolgere un ruolo importante nella prevenzione delle allergie.
  • Si stanno studiando gli effetti dell’esposizione a ambienti rurali o con animali domestici, sullo sviluppo del sistema immunitario e delle allergie: un’eccessiva pulizia e una ridotta esposizione ai microbi nell’ambiente potrebbero aumentare il rischio di allergie.
  • La predisposizione genetica gioca un ruolo importante nello sviluppo delle allergie alimentari. La ricerca genetica sta identificando i geni coinvolti nelle allergie e sta esplorando l’interazione tra geni e ambiente nel determinare il rischio allergico.

Prevalenza

Studi condotti in Europa indicano che le allergie alimentari colpiscono tra il 6% e il 8% dei bambini e tra il 2% e il 4% degli adulti). Le differenze nella prevalenza possono essere attribuite a vari fattori, tra cui cambiamenti nelle abitudini alimentari, l’esposizione ambientale e fattori genetici.

In Asia e in Africa, le allergie alimentari sono meno documentate, ma la loro incidenza sta aumentando a causa della globalizzazione e della westernizzazione della dieta.

Allergie alimentari e qualità della vita

Le allergie alimentari hanno un impatto significativo sulla qualità della vita delle persone affette, influenzando vari aspetti della loro vita quotidiana. I pazienti e le loro famiglie devono costantemente vigilare sugli ingredienti alimentari e sull’eventuale contaminazione incrociata

Ad esempio, un bambino con allergia alle arachidi può sentirsi escluso dalle attività scolastiche o dalle feste di compleanno a causa delle restrizioni dietetiche. Gli adulti invece possono trovare stressante recarsi in ristorante, oppure partecipare a viaggi o eventi sociali, dove il rischio di esposizione accidentale agli allergeni è più elevato.

Inoltre l’insicurezza alimentare legata alle allergie può portare a deficit nutrizionali se non vengono adottate misure adeguate per garantire una dieta equilibrata.

Infine, le allergie alimentari comportano un onere economico significativo, con costi associati a farmaci, visite mediche e, in alcuni casi, perdita di produttività lavorativa o scolastica.

Riferimenti bibliografici

Food Allergies. (2020, October 30). ACAAI Patient. https://acaai.org/allergies/allergic-conditions/food/

Food Allergy. (n.d.). Allergy UK | National Charity. Retrieved August 7, 2024, from https://www.allergyuk.org/types-of-allergies/food-allergy/

Voelker, R. (2024). What Are Food Allergies? JAMA, 332(5), 434–434. https://doi.org/10.1001/jama.2024.6703

Disclaimer: Questo articolo è solo a scopo informativo e non deve essere considerato un sostituto per la consulenza medica professionale. Consultare sempre un medico per qualsiasi domanda o dubbio riguardante la propria salute o quelladei propri cari.

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