Rischi derivanti da una prolattina alta

L’iperprolattinemia, ovvero livelli elevati di prolattina nel sangue, è associata a una serie di rischi e complicazioni oltre a quelli cardiovascolari, diabetici e ipertensivi. Ecco un elenco di altri rischi associati all’iperprolattinemia, supportati da fonti autorevoli.

Disturbi riproduttivi

Negli uomini l’iperprolattinemia può causare disfunzione erettile, riduzione della libido e infertilità a causa della soppressione della secrezione di gonadotropine (luteinizzante e follicolo-stimolante).

Nelle donne la prolattina alta può portare a irregolarità mestruali, amenorrea (assenza di mestruazioni) e galattorrea (produzione di latte al di fuori dell’allattamento).

Disturbi ossei

L’iperprolattinemia cronica può portare a una riduzione della densità ossea (osteopenia e osteoporosi) a causa della carenza di estrogeni nelle donne e di testosterone negli uomini, entrambi importanti per la salute ossea.

Disturbi psichiatrici

Elevati livelli di prolattina sono stati associati a disturbi dell’umore, inclusa la depressione e l’ansia. L’iperprolattinemia può influenzare la funzione del sistema nervoso centrale e il comportamento.

Problemi visivi

L’iperprolattinemia causata da un prolattinoma (tumore pituitario) può portare a disturbi visivi se il tumore cresce abbastanza da comprimere il nervo ottico.

Obesità e sindrome metabolica

prolattina sierica
Immagine: omniasalute.it

L’iperprolattinemia è stata associata a:

  • un aumento del peso corporeo
  • allo sviluppo della sindrome metabolica, che include una serie di condizioni come:
    • l’aumento del grasso addominale,
    • l’ipertensione,
    • l’iperlipidemia
    • la resistenza all’insulina.
  • aumentato rischio di eventi cardiovascolari, come infarto miocardico e insufficienza cardiaca

Insomma, una serie di condizioni molto serie ed importanti, dal punto di vista sanitario. Di positivo c’è che la relazione tra la riduzione dei livelli di prolattina e il miglioramento queste condizioni è stata oggetto di numerosi studi che hanno dimostrato che la riduzione dei livelli di prolattina attraverso l’uso di agonisti della dopamina, come la cabergolina, può:

  • migliorare la sensibilità all’insulina e ridurre i livelli di glucosio nel sangue.
  • ridurre la pressione sanguigna.
  • migliorare il profilo lipidico e ridotto i marcatori infiammatori, suggerendo una diminuzione del rischio cardiovascolare.

Malattie autoimmuni

Alcuni studi suggeriscono che l’iperprolattinemia possa essere associata a un aumentato rischio di sviluppare malattie autoimmuni, come il lupus eritematoso sistemico (LES).

Disturbi dermatologici

L’iperprolattinemia può portare a disturbi dermatologici come acne e irsutismo (eccessiva crescita di peli) nelle donne, a causa dell’effetto degli elevati livelli di prolattina sulla produzione di androgeni.

Conclusione

L’iperprolattinemia è associata a una vasta gamma di rischi e complicazioni che vanno oltre le condizioni cardiovascolari. È fondamentale una diagnosi tempestiva e una gestione adeguata (che può essere, nella maggior parte dei casi, solamente farmacologica; chirugica, in altri casi) per mitigare questi rischi e migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti.

Fonti

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