Introduzione
Il Glioblastoma (GBM) è un tumore cerebrale altamente aggressivo e il più comune tra gli adulti. È caratterizzato da una rapida crescita e ha una prognosi sfavorevole, con un’aspettativa di vita media di 15 mesi dopo la diagnosi, nonostante gli attuali approcci di trattamento (1).
Biologia del Glioblastoma
Il Glioblastoma è un tipo di glioma, un tumore che si sviluppa dalle cellule gliali, che sostengono e proteggono i neuroni nel cervello (2). Esso mostra una notevole eterogeneità a livello cellulare, genetico e molecolare, il che rende difficile il trattamento, come riportato in una revisione pubblicata su Nature (3). Questi tumori possono svilupparsi de novo, senza una fase pre-maligna, o possono progredire da astrocitomi di basso grado o anaplastici (4).
Sintomi e Diagnosi
I sintomi del Glioblastoma possono variare a seconda della posizione e delle dimensioni del tumore. I sintomi più comuni includono mal di testa, nausea, vomito, convulsioni e cambiamenti nel comportamento o nella personalità. La diagnosi viene generalmente effettuata mediante imaging del cervello, come la risonanza magnetica (RM), e la conferma viene data attraverso una biopsia, in cui un piccolo campione di tessuto viene prelevato per l’analisi (5).
Trattamento del Glioblastoma
Il trattamento standard per il Glioblastoma include chirurgia, radioterapia e chemioterapia. L’obiettivo della chirurgia è rimuovere il più possibile del tumore, riducendo così la pressione sul cervello. La radioterapia utilizza radiazioni ad alta energia per uccidere le cellule tumorali, mentre la chemioterapia, solitamente con un farmaco chiamato temozolomide, viene utilizzata per uccidere le cellule tumorali rimanenti (6).
Nonostante questi trattamenti, la prognosi rimane povera a causa della tendenza del tumore a ricrescere. La ricerca è attualmente in corso per sviluppare nuovi trattamenti, tra cui immunoterapia, terapie mirate e terapie geniche (7).
Fattori di Rischio e Prevenzione
Sebbene la causa esatta del Glioblastoma non sia nota, alcuni fattori di rischio sono stati identificati, tra cui l’esposizione alle radiazioni ionizzanti, l’età avanzata e la presenza di certi disturbi genetici rari (8). Tuttavia, non esistono attualmente strategie note per prevenire il Glioblastoma.
Conclusione
Il Glioblastoma rimane un tumore sfidante da trattare e la ricerca è in corso per trovare nuovi approcci terapeutici che possono migliorare la prognosi di questi pazienti.
Riferimenti
1. Stupp R, et al. (2005) Radiotherapy plus concomitant and adjuvant temozolomide for glioblastoma. N Engl J Med. 352(10):987–96.
2. Louis DN, et al. (2016) The 2016 World Health Organization Classification of Tumors of the Central Nervous System: a summary. Acta Neuropathol. 131(6):803-20.
3. Furnari FB, et al. (2007) Malignant astrocytic glioma: genetics, biology, and paths to treatment. Genes Dev. 21(21):2683-710.
4. Ohgaki H, Kleihues P. (2007) Genetic pathways to primary and secondary glioblastoma. Am J Pathol. 170(5):1445-53.
5. Weller M, et al. (2013) European Association for Neuro-Oncology (EANO) guideline on the diagnosis and treatment of adult astrocytic and oligodendroglial gliomas. Lancet Oncol. 14(6):e277-89.
6. Stupp R, et al. (2009) Effects of radiotherapy with concomitant and adjuvant temozolomide versus radiotherapy alone on survival in glioblastoma in a randomised phase III study: 5-year analysis of the EORTC-NCIC trial. Lancet Oncol. 10(5):459-66.
7. Lim M, Xia Y, Bettegowda C, Weller M. (2018) Current state of immunotherapy for glioblastoma. Nat Rev Clin Oncol. 15(7):422-442.
8. Ostrom QT, et al. (2014) The epidemiology of glioma in adults: a “state of the science” review. Neuro Oncol. 16(7):896-913.