Il gadopentetato dimeglumina è un mezzo di contrasto (MdC) paramagnetico utilizzato principalmente per migliorare la qualità delle immagini nella risonanza magnetica,
Indicazioni terapeutiche
Il gadopentetato dimeglumina viene utilizzato in diverse indicazioni, tra cui:
- Valutazione di stenosi, occlusioni e perfusione miocardica.
- RM cerebrale e spinale per la valutazione di lesioni e anomalie del sistema nervoso centrale.
- RM corporea per esaminare organi interni come fegato, reni e cuore.
Composizione
È composto dal sale dimeglumina dell’acido gadopentetico, una forma chelata del gadolinio e ha il codice ATC V08CA01. Ogni millilitro di soluzione contiene 469,01 mg di gadopentetato dimeglumina, corrispondente a 0,5 mmol/mL di gadolinio.
Meccanismo d’azione
Il gadolinio, che è un metallo raro, è altamente paramagnetico e migliora la visibilità delle strutture corporee aumentando il contrasto tra i tessuti. Nello specifico agisce influenzando il rilassamento T1 dei protoni nel campo magnetico della risonanza magnetica.
Farmacocinetica
Dopo la somministrazione endovenosa, il gadopentetato dimeglumina si distribuisce rapidamente nel corpo, attraversa i tessuti e viene eliminato principalmente attraverso i reni.
Circa il 91% della dose somministrata viene escreto nelle urine entro 24 ore, senza subire metabolizzazione significativa. Piccole quantità di questo metallo raro possono essere trattenute nei tessuti del corpo, compreso il cervello, per mesi o anni. Al momento non mi risulta che siano state stabilite correlazioni dirette con effetti avversi a lungo termine,
Preparazione e somministrazione
Il gadopentetato dimeglumina viene somministrato per via endovenosa, spesso in bolo.
La preparazione prevede un’attenta ispezione visiva della soluzione per assicurarsi che non ci siano particelle o decolorazioni.
La risonanza magnetica (RM) dovrebbe essere completata entro un’ora dall’iniezione.
Il dosaggio raccomandato è generalmente di 0,1 mmol/kg di peso corporeo, con aggiustamenti necessari per i bambini e pazienti con insufficienza renale. Per pazienti con funzione renale compromessa è necessaria una valutazione del rapporto rischio-beneficio.
Prima della somministrazione, i pazienti devono essere informati sui potenziali rischi e segni di reazioni avverse devono essere monitorati durante e dopo l’iniezione.
Effetti indesiderati, rischi, avvertenze interazioni
Le reazioni avverse più comuni includono nausea, vomito, mal di testa e reazioni nel sito di iniezione.
Reazioni più gravi, ma rare, comprendono reazioni allergiche severe e nefrogenic systemic fibrosis (NSF), una condizione che può verificarsi in pazienti con insufficienza renale severa e si manifesta con ispessimento della pelle e del tessuto connettivo.
Il gadopentetato dimeglumina è controindicato in pazienti con ipersensibilità al principio attivo o agli eccipienti, in quelli con insufficienza renale severa (GFR < 30 mL/min/1,73 m²), e in pazienti con precedenti reazioni gravi ai mezzi di contrasto a base di gadolinio.
Interazioni possono verificarsi con altri medicinali, come i beta-bloccanti, e possono influenzare i risultati di alcuni test diagnostici. È importante informare il medico di tutti i farmaci in uso prima della somministrazione di gadopentetato dimeglumina.
Il gadopentetato dimeglumina in gravidanza e allattamento
L’uso durante la gravidanza deve essere evitato a meno che strettamente necessario, e durante l’allattamento si raccomanda di sospendere temporaneamente l’allattamento per almeno 24 ore dopo la somministrazione.
Sovradosaggio
I sintomi di un sovradosaggio possono includere aumento della pressione arteriosa e diuresi osmotica. In caso di sovradosaggio, il trattamento è di supporto e sintomatico. L’emodialisi può essere utilizzata per rimuovere il farmaco dall’organismo.