Evans Blue Dye

L’Evans Blue Dye è un colorante sintetico, un composto azoico, noto per la sua affinità per l’albumina sierica, una caratteristica che ne ha facilitato l’uso in numerosi esperimenti scientifici e applicazioni biomediche.

Scoperto nei primi del ‘900, deve il suo nome al medico statunitense Herbert McLean Evans, che lo introdusse per studi sul sistema circolatorio.

Proprietà

L’Evans Blue, chimicamente noto come

  • tetrasodium;4-amino-6-[[4-[4-[2-(8-amino-1-oxo-5,7-disulfonatonaphthalen-2-ylidene)hydrazinyl]-3-methylphenyl]-2-methylphenyl]hydrazinylidene]-5-oxonaphthalene-1,3-disulfonate
  • Formula chimica: C34H24N6Na4O14S4
  • Peso molecolare: 960,8 g/mol
  • Aspetto: Polvere blu scuro

è un prodotto solubile in acqua e si lega in modo non covalente all’albumina nel sangue: questa interazione consente al colorante di rimanere nel sistema vascolare per periodi prolungati.

Evans Blue Dye struttura molecolare
Immagine: omniasalute.it

Applicazioni

L’Evans Blue è utilizzato per stimare il volume sanguigno attraverso il principio della diluizione del colorante. Dopo l’iniezione del colorante nel sangue, viene prelevato un campione e misurata la concentrazione di Evans Blue. Conoscendo la quantità di colorante iniettato e la concentrazione nel sangue, è possibile calcolare il volume totale di sangue nel corpo.

Questo colorante è anche impiegato per valutare la permeabilità della barriera emato-encefalica (BEE) e altre barriere vascolari: l’accumulo di Evans Blue nei tessuti è indicativo di una rottura nella barriera, permettendo così di studiare condizioni patologiche come l’infiammazione cerebrale e l’edema.

Nella chirurgia oncologica, l’Evans Blue viene usato per visualizzare i linfonodi sentinella e localizzare tumori: la sua capacità di legarsi ai tessuti consente ai chirurghi di demarcare i margini tumorali con precisione, riducendo il rischio di lasciare tessuto canceroso residuo.

Come agente necrotico-avido, l’Evans Blue si accumula nei tessuti danneggiati, facilitando la valutazione della vitalità dei tessuti in varie condizioni patologiche, inclusi infarti e ischemie.

Recentemente, poi i derivati radioattivi di Evans Blue sono stati studiati per applicazioni teranostiche, combinando diagnostica e terapia. Questi derivati mostrano potenziale nel trattamento di malattie come il diabete di tipo 2, offrendo una doppia funzionalità di imaging e rilascio terapeutico mirato.

Infine, in laboratorio, l’Evans Blue è utilizzato per studiare la permeabilità cellulare e i meccanismi di trasporto. La sua capacità di legarsi a proteine specifiche lo rende uno strumento utile per vari esperimenti biochimici.

Tossicità

L’Evans Blue presenta potenziali rischi di tossicità: studi hanno evidenziato effetti avversi come reazioni allergiche e danni renali.

Effetti collaterali

Gli effetti collaterali includono:

  • aggregazione piastrinica
  • alterazioni della permeabilità della BEE.

Come si può facilmente capire tali effetti possono complicare ulteriormente il quadro clinico, specialmente in pazienti con condizioni preesistenti.

Controindicazioni

L’uso di Evans Blue è sconsigliato in:

  • pazienti con problemi renali,
  • donne in gravidanza
  • individui con allergie note ai composti azoici.